Il mondo FQ

Volenterosi riuniti a Parigi, Macron: “26 Paesi offrono garanzie di sicurezza a Kiev”. Ma Italia e Polonia già si sfilano: “Mai i nostri sul terreno”

La premier italiana collegata da remoto. Il presidente francese: "Usa molto chiari rispetto alle garanzie di sicurezza, finalizzate nei prossimi giorni". La Russia attacca una missione di sminamento
Volenterosi riuniti a Parigi, Macron: “26 Paesi offrono garanzie di sicurezza a Kiev”. Ma Italia e Polonia già si sfilano: “Mai i nostri sul terreno”
Icona dei commenti Commenti

Momenti chiave

    • 12:39

      Mosca: “Evidenziamo gli sforzi di mediazione americani”

      “Evidenziamo gli sforzi di mediazione della parte americana. Ci auguriamo che le dinamiche positive emerse dopo l’incontro tra il presidente russo Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad Anchorage il 15 agosto di quest’anno vengano mantenute”: lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin in un’intervista a “Novye Reghioni Rossii” (“Nuove regioni della Russia”) ripresa dalla Tass.  

    • 12:38

      Trump: “Zelensky e Putin non sono ancora pronti per la pace, ma qualcosa succederà”

      Il presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato in un’intervista a Cbs News che rimane impegnato a perseguire un accordo di pace fra Russia e Ucraina, nonostante la crescente incertezza sulle prospettive di un incontro faccia a faccia fra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Ho osservato la situazione, l’ho vista con i miei occhi e ne ho parlato con il presidente Putin e il presidente Zelensky”, ha dichiarato Trump nell’intervista telefonica, che ha rilanciato in un post sul suo social Truth. “Qualcosa succederà, ma loro non sono ancora pronti. Tuttavia, qualcosa succederà. Ce la faremo”, ha aggiunto.  

    • 12:35

      Witkoff lascia la riunione “per impegni”. Tornerà per la telefonata con Trump

      ’inviato del presidente americano, Donald Trump, Steve Witkoff, “ha partecipato ad una parte dei lavori della Coalizione dei volenterosi ed è intervenuto davanti a tutti i capi di stato e di governo presenti. Ha dovuto lasciare la riunione, come era previsto, per un altro impegno”: è quanto si apprende da fonti dell’Eliseo dopo che alcuni giornalisti presenti avevano visto allontanarsi l’inviato di Trump. Le fonti della presidenza francese e della Coalizione, precisano che “Witkoff sarà di ritorno per la telefonata con Donald Trump”, prevista nel programma per le 14. 

    • 12:30

      Macron: “Definire solide garanzie di sicurezza”

      Macron ha affermato che i leader si incontrano per “definire solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina e tutto il lavoro svolto nelle ultime settimane”. Lo riporta il Guardian.  

    • 12:21

      Nato: “Non è Mosca a decidere sull’invio delle truppe in Ucraina”

      “Non è la Russia” che può decidere sullo schieramento di truppe occidentali in Ucraina: lo ha sottolineato il segretario generale della Nato, Marc Rutte. In precedenza, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva affermato che “la Russia non discuterà l’idea di un intervento militare straniero in Ucraina in nessuna forma”.  

    • 12:20

      Mosca: “Kiev e l’Europa non vogliono soluzioni pacifiche”

      “Ci rammarichiamo di constatare che Kiev e i suoi sponsor europei continuano non hanno ancora desiderio di cercare soluzioni pacifiche alla crisi”. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, in un’intervista alla rivista ‘Nuove regioni della Russia’, rilanciata dall’agenzia di stampa russa Tass. “Ciononostante, siamo pronti a proseguire il dialogo con Kiev a Istanbul e siamo disponibili a valutare la possibilità di aumentare il livello delle nostre delegazioni”, ha aggiunto il politico. “Tuttavia, siamo pronti a proseguire il dialogo con Kiev a Istanbul e siamo aperti a valutare la possibilità di elevare il livello delle nostre delegazioni”, ha affermato Galuzin sempre secondo la Tass. Il vice ministro russo accusa il governo ucraino di aver “di fatto respinto la necessità di eliminare le cause profonde del conflitto”. Con l’espressione “cause profonde” della guerra, Mosca secondo gli esperti indica le sue pretese nell’invasione dell’Ucraina, sia quelle territoriali, sia di altro tipo, come l’esclusione di Kiev dalla Nato e un ridimensionamento dell’esercito ucraino. 

    • 12:19

      Mosca: “Inaccettabile le garanzie di sicurezza chieste dall’Ucraina”

      “Le garanzie di sicurezza richieste dall’Ucraina rappresentano una minaccia per il continente europeo e sono assolutamente inaccettabili”. Lo ha affermato – come riporta la Tass – la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing. “Le idee del leader di Kiev, che sono essenzialmente una copia carbone delle iniziative degli sponsor europei, nemmeno degli sponsor ma del partito europeo della guerra, come abbiamo già detto più di una volta, sono assolutamente inaccettabili. Mirano a preservare l’Ucraina come trampolino di lancio per il terrore, per le provocazioni contro il nostro paese”. 

    • 12:18

      Mosca: “No a truppe straniere in Ucraina”

      “La Russia non discuterà l’idea di un intervento militare straniero in Ucraina in nessuna forma”. Lo ha dichiarato – come riporta la Tass – la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova durante un briefing a margine dell’Eastern Economic Forum. “La Russia non intende discutere l’idea di un intervento straniero in Ucraina, del tutto inaccettabile e che mina la sicurezza, in nessuna forma” ha detto. Inoltre, “la possibile vendita da parte degli Usa di oltre 3.000 missili contraddice l’aspirazione di risolvere il conflitto diplomaticamente”, ha aggiunto Zakharova.  

    • 12:17

      Al via all’Eliseo la riunione dei Volenterosi

      E’ al via la riunione della Coalizione dei volenterosi sull’Ucraina, presieduta dal presidente francese, Emmanuel Macron, nei saloni dell’Eliseo, e dal premier britannico Keir Starmer, a distanza. Fra i presenti, l’inviato di Trump, Steve Witkoff. La presidenza francese ha fornito la lista dei leader in presenza: il premier belga, Bart De Wever, la premier danese, Mette Frederiksen, il presidente finlandese, Alexander Stubb, il primo ministro olandese, Dick Schoof, il presidente del Consiglio polacco, Donald Tusk, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Collegati in videoconferenza, la premier Giorgia Meloni, il premier albanese Edi Rama, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier australiano Anthony Albanese, il premier bulgaro Rossen Jeliazkov, quello canadese Mark Carney, il presidente cipriota Nikos Christodoulidis, il premier croato Andrej Plenkovic, il capo del governo spagnolo Pedro Sanchez, la premier estone, Kristen Michal, il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, il premier irlandese Micheal Martin, quello giapponese Shigeru Ishiba, quella lettone, Evika Silina, il presidente lituano Gitanas Nauseda, il premier lussemburghese Luc Frieden, il montenegrino Milojko Spajic e quello norvegese, Jonas Gahr Store