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Gaza, Teresa Ribera primo membro della Commissione Ue a parlare di genocidio. Israele reagisce: “Portavoce di Hamas”

Media: "Almeno 31 palestinesi uccisi dall'alba nella Striscia". Il fratello di due ostaggi: "Hamas vuole la pace più del governo israeliano"
Gaza, Teresa Ribera primo membro della Commissione Ue a parlare di genocidio. Israele reagisce: “Portavoce di Hamas”
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Ribera: “Il genocidio a Gaza evidenzia fallimento dell’Ue”

“Il genocidio a Gaza mette in luce il fallimento dell’Europa nell’agire e nel parlare con una sola voce, nonostante le proteste si diffondano nelle città europee e 14 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano chiesto un cessate il fuoco immediato”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera alla lezione inaugurale della Scuola di affari internazionali Science Po a Parigi. È il primo membro della Commissione a usare esplicitamente la parola ‘genocidio’. “Se non si tratta di genocidio, assomiglia molto alla definizione usata per esprimerne il significato”, aveva detto a inizio agosto.

  • 08:56

    Il fratello di due ostaggi: “Hamas vuole la pace più di Netanyahu”

    “Non so più come reagire a queste dichiarazioni, sembra che Hamas voglia un accordo più del governo israeliano”. Lo ha detto a Ynet News Liran Berman, fratello degli ostaggi Gali e Ziv Berman, parlando dell’annuncio di Hamas secondo cui l’organizzazione è pronta a un accordo globale per il rilascio degli ostaggi. “Hamas vuole restituire gli ostaggi e porre fine alla guerra – ha aggiunto – Sono l’ultima persona che si fiderebbe di Hamas, ma almeno per come appare ora, Hamas sta facendo sforzi per restituire gli ostaggi e Israele sta creando difficoltà”.

  • 08:54

    L’esercito: “Non è certo che la guerra sconfiggerà i terroristi”

    Non è certo che la conquista di Gaza City farà cedere Hamas. Lo ha detto un rappresentante dell’Idf durante una seduta a porte chiuse della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset. Come riferisce l’emittente pubblica israeliana Kan, il rappresentante militare ha rilasciato la dichiarazione in risposta a una domanda del deputato del Likud Amit Halevi, che gli ha chiesto: “Perché l’occupazione di Gaza City dovrebbe indurre Hamas a cedere?”. “Non ho detto che avrebbe mandato via Hamas, non ne sono affatto certo – ha risposto il rappresentante dell’esercito – La città ha un significato simbolico”.

  • 08:54

    Netanyahu rifiuta la proposta di tregua di Hamas: “Ennesimo trucco”

    Benjamin Netanyahu ha risposto con scetticismo all’annuncio di Hamas di mercoledì sera in cui si dice pronto a un accordo globale. “Purtroppo, si tratta di un ennesimo trucco mediatico di Hamas, che non contiene nulla di nuovo. La guerra può finire immediatamente, ma solo alle condizioni stabilite dal Gabinetto di Sicurezza: liberazione di tutti gli ostaggi; smantellamento dell’arsenale di Hamas, smilitarizzazione completa della Striscia, controllo di sicurezza israeliano sulla Striscia; istituzione di un’amministrazione civile alternativa, che non sia una minaccia per Israele”, ha dichiarato il premier israeliano.

  • 08:53

    Hamas: “Pronti a un accordo per la tregua”

    In una dichiarazione ufficiale, mercoledì sera Hamas ha annunciato di essere pronto a raggiungere un accordo complessivo per porre fine alla guerra e liberare tutti gli ostaggi. “Siamo pronti ad accettare un accordo complessivo, nell’ambito del quale tutti i prigionieri nemici attualmente detenuti verranno liberati, in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi detenuti da Israele, nel contesto di un’intesa che porterà alla fine della guerra nella Striscia di Gaza”, scrive Hamas in una nota. “Tale accordo includerà: Il ritiro completo delle forze d’occupazione da tutta la Striscia; l’apertura dei valichi per l’ingresso di tutti i beni e le necessità della popolazione; l’avvio di un processo di ricostruzione.

    Inoltre, il movimento rinnova la sua disponibilità a formare un governo nazionale indipendente composto da tecnocrati, che gestisca integralmente gli affari della Striscia di Gaza e si assuma immediatamente tutte le responsabilità in tutti i settori”. Hamas aggiunge: “Stiamo ancora aspettando la risposta di Israele alla proposta che le è stata trasmessa dai mediatori il 18 agosto scorso, proposta che è stata accettata dal movimento e dalle fazioni palestinesi”.

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