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Gaza, Teresa Ribera primo membro della Commissione Ue a parlare di genocidio. Israele reagisce: “Portavoce di Hamas”

Media: "Almeno 31 palestinesi uccisi dall'alba nella Striscia". Il fratello di due ostaggi: "Hamas vuole la pace più del governo israeliano"
Gaza, Teresa Ribera primo membro della Commissione Ue a parlare di genocidio. Israele reagisce: “Portavoce di Hamas”
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Ribera: “Il genocidio a Gaza evidenzia fallimento dell’Ue”

“Il genocidio a Gaza mette in luce il fallimento dell’Europa nell’agire e nel parlare con una sola voce, nonostante le proteste si diffondano nelle città europee e 14 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano chiesto un cessate il fuoco immediato”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera alla lezione inaugurale della Scuola di affari internazionali Science Po a Parigi. È il primo membro della Commissione a usare esplicitamente la parola ‘genocidio’. “Se non si tratta di genocidio, assomiglia molto alla definizione usata per esprimerne il significato”, aveva detto a inizio agosto.

  • 19:47

    “Almeno 69 i palestinesi uccisi in 24 ore”

    Almeno 69 palestinesi sono morti negli attacchi israeliani dall’alba, di cui 39 nella sola Gaza City. Lo riporta Al Jazeera, citando fonti ospedaliere dell’enclave, aggiungendo che 14 persone sono state uccise mentre cercavano di ottenere aiuti.

  • 19:47

    Israele contro Ribera: “Portavoce della propaganda di Hamas”

    Israele contro la vice presidente della Commissione europea, Teresa Ribera, che ha usato il termine “genocidio” per definire quanto sta accadendo a Gaza. “Condanniamo fermamente le accuse infondate mosse dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Teresa Ribera”, si legge in un post su X del portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein, che accusa la funzionaria spagnola di trasformarsi “in portavoce della propaganda di Hamas“. “Invece di ripetere a pappagallo la calunnia del ‘genocidio’ diffusa da Hamas, Ribera avrebbe dovuto chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi e che Hamas deponga le armi affinché la guerra possa finire. Le parole hanno un significato. I leader hanno delle responsabilità. Usare queste parole è sconsiderato e del tutto inaccettabile“, accusa il portavoce.

  • 19:00

    Israele: “Niente visita di Macron se riconosce la Palestina”

    Il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sàar ha fatto sapere che non ci sarà alcuna visita del presidente francese Emmanuel Macron se la Francia non rinuncerà a riconoscere lo Stato palestinese. Il ministro ha detto al telefono al diplomatico francese Jean-Noel Barrot che “non c’è spazio” per una visita “finché la Francia persiste nella sua iniziativa e nei suoi sforzi che danneggiano gli interessi nazionali e di sicurezza di Israele”. Parigi dovrebbe “riconsiderare la sua iniziativa” di riconoscere uno Stato palestinese entro la fine del mese poiché una tale mossa minerebbe tra l’altro la stabilità regionale.

  • 18:48

    Idf: “Controlliamo il 40% di Gaza City”

    Il portavoce dell’Idf, il generale di brigata Efi Dufferin, ha dichiarato che le forze israeliane controllano il 40% del territorio di Gaza City. “Questa settimana abbiamo iniziato a mobilitare le forze di riserva che costituiscono un moltiplicatore di forze. Nell’ambito dell’operazione, le forze delle Idf stanno combattendo e manovrando all’interno di Gaza City, nel quartiere di Zeitoun e alla periferia del quartiere di Sheikh Radwan“, ha osservato citato da Ynet.

  • 17:44

    Ribera: “Il genocidio a Gaza evidenzia fallimento dell’Ue”

    “Il genocidio a Gaza mette in luce il fallimento dell’Europa nell’agire e nel parlare con una sola voce, nonostante le proteste si diffondano nelle città europee e 14 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano chiesto un cessate il fuoco immediato”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Teresa Ribera alla lezione inaugurale della Scuola di affari internazionali Science Po a Parigi. È il primo membro della Commissione a usare esplicitamente la parola ‘genocidio’. “Se non si tratta di genocidio, assomiglia molto alla definizione usata per esprimerne il significato”, aveva detto a inizio agosto.

  • 17:43

    Dall’alba di oggi 54 i palestinesi uccisi

    Sale a 54 il numero dei palestinesi uccisi dal fuoco dell’esercito israeliano dall’alba di oggi: lo affermano fonti ospedaliere di Gaza ad Al Jazeera. Delle vittime 31 sono state uccise a Gaza City e sette sono state uccise mentre cercavano aiuti disperatamente necessari nelle zone centrali e meridionali della Striscia.

  • 17:42

    Da ottobre 2029 sono 64.231 i morti palestinesi

    Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 64.231, la maggior parte delle quali donne e bambini, dall’inizio dell’aggressione israeliana nell’ottobre 2023. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa sul suo sito. Almeno altre 161.583 persone sono rimaste ferite. Il bilancio delle vittime è ancora incompleto, poiché molte vittime restano intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle ambulanze e ai soccorritori. Fonti hanno dichiarato alla Wafa che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza 84 corpi e 338 feriti.

  • 17:41

    Idf stima che 200mila residenti resteranno a Gaza City

    L’Idf stima che circa 200mila su circa un milione di abitanti di Gaza city non si sposteranno dalla città nonostante gli ordini di evacuazione totale per la popolazione che arriveranno nei prossimi giorni. Lo riferiscono i media israeliani. Prima dell’ultima fase dell’operazione, Gaza City contava circa un milione di residenti. Circa 80mila persone si sono già spostate verso il sud della Striscia, ma molti altri, soprattutto anziani, malati e famiglie che temono un nuovo sfollamento, scelgono o sono costretti a restare. “Non c’è un posto sicuro nella Striscia, ovunque andiamo veniamo colpiti”, ha detto un residente del quartiere Rimal, spiegando perché preferisce restare a Gaza City. Le organizzazioni umanitarie avvertono che un nuovo esodo di massa aggraverebbe la crisi già drammatica, mentre l’Idf sostiene che Hamas ostacola le evacuazioni per usare i civili come scudi umani. Quartieri come Zeitoun e Sabra sono già stati in gran parte rasi al suolo dai bombardamenti.

  • 17:39

    Papa a Herzog: “Garantire un futuro ai palestinesi”

    “Nel corso dei cordiali colloqui con il Santo Padre e in Segreteria di Stato, è stata affrontata la situazione politica e sociale del Medio Oriente, dove persistono numerosi conflitti, con particolare attenzione alla tragica situazione a Gaza“, “si è parlato di come garantire un futuro al popolo palestinese e della pace e stabilità della Regione, ribadendo da parte della Santa Sede la soluzione dei due Stati, come unica via d’uscita dalla guerra in corso. Non è mancato un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e all’importante questione di Gerusalemme“. Così il comunicato vaticano dopo l’incontro tra Herzog e il Papa.

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