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Gaza, la Germania: “Processo di riconoscimento della Palestina inizi ora”. Il ministro Ben Gvir: “Berlino sostiene nazismo”

Sono 111 le vittime nelle ultime 24 ore. Trump: "La crisi umanitaria finirà con la resa di Hamas". Bocciate due risoluzioni al Senato Usa per il blocco all'invio di armi a Israele. L'inviato degli Stati Uniti Witkoff incontra Netanyahu
Gaza, la Germania: “Processo di riconoscimento della Palestina inizi ora”. Il ministro Ben Gvir: “Berlino sostiene nazismo”
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In Evidenza

Tel Aviv: “Basta accordi parziali. Ora disarmo Hamas, smilitarizzazione di Gaza e liberazione ostaggi”

Una fonte politica israeliana di alto livello ha rivelato a Ynet che “si sta formando un’intesa tra Israele e gli Stati Uniti secondo cui, alla luce del rifiuto di Hamas, bisogna passare da un piano per il rilascio di alcuni ostaggi a un piano per la liberazione di tutti i rapiti, il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. Non ci saranno più accordi parziali“. La fonte ha aggiunto: “Al momento i contatti sono interrotti. Hamas ha tagliato i rapporti. Non c’è nessuno con cui parlare dall’altra parte. Anche Witkoff ha compreso questa realtà”

  • 14:11

    Trump: “La crisi umanitaria finirà se Hamas si arrende”

    “Il modo più rapido per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza è che Hamas si arrenda e liberi gli ostaggi!!”. Lo scrive sul suo social Truth il presidente Usa Donald Trump.  

  • 13:25

    “Uccisi 101 palestinesi nelle ultime 24 ore”

    Nelle ultime 24 ore a Gaza sono state uccise 101 persone e 625 ferite dal fuoco delle Idf. Lo ha riferito il ministero della Salute della Striscia guidato da Hamas, secondo cui 81 persone sono state uccise mentre erano in attesa di aiuti umanitari. Il ministero ha affermato che il numero di persone uccise in cerca di aiuti è salito a 1.320, con oltre 8.818 feriti.

  • 13:17

    Esperta Onu denuncia minacce a giornalista di Al Jazeera a Gaza

    L’esperta indipendente delle Nazioni Unite, Irene Khan, ha denunciato oggi gli attacchi online e le “accuse infondate” dell’esercito israeliano contro il giornalista di Al Jazeera, Anas Al-Sharif: “sono un palese tentativo di mettere a repentaglio la sua vita e di mettere a tacere la sua copertura sul genocidio a Gaza”, si legge in un comunicato pubblicato a Ginevra. “Sono profondamente allarmata dalle ripetute minacce e accuse dell’esercito israeliano contro Anas Al-Sharif, l’ultimo giornalista di Al Jazeera sopravvissuto nel nord di Gaza”, ha dichiarato Irene Khan, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di espressione. Per l’esperta, vi sono “crescenti prove che i giornalisti a Gaza siano stati presi di mira e uccisi dall’esercito israeliano sulla base di affermazioni infondate secondo cui erano terroristi di Hamas”.

    “Uccisioni, attacchi, detenzioni arbitrarie e molestie nei confronti di giornalisti palestinesi, nonché la distruzione di strutture e attrezzature per la stampa a Gaza e in Cisgiordania, fanno parte di una strategia deliberata di Israele per sopprimere la verità, ostacolare la documentazione dei crimini internazionali e seppellire ogni possibilità di futura responsabilità”, afferma ancora la relatrice speciale. In contatto con il governo israeliano sulla questione, Irene Khan chiede a tutti gli Stati, in particolare” a quelli che si vantano di essere paladini della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti”, di non restare in silenzio.  

  • 13:16

    Vaticano: “La via dei due Stati è l’unica praticabile per la pace”

    La Santa Sede riafferma che ”la soluzione dei due Stati”, Israele e Palestina, “basata su confini sicuri e riconosciuti a livello internazionale” è “l’unica via praticabile ed equa verso una pace giusta e duratura”. Lo ha ribadito nel corso della conferenza di alto livello delle Nazioni Unite sulla “risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati”, promossa da Francia e Arabia Saudita e terminata il 30 luglio a New York attraverso le parole dell’Osservatore permanente, l’arcivescovo Gabriele Caccia. Caccia ha ribadito “la preoccupazione per la grave situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco, protezione per i civili palestinesi e rilascio degli ostaggi israeliani”. Nel ricordare l’importanza di Gerusalemme, ha quindi sollecitato uno status che “garantisca la conservazione della sua identità unica”. 

  • 11:40

    Trump: “Uk riconosce la Palestina? Ricompensa per Hamas”

    “Una ricompensa per Hamas“: così Donald Trump ha definito la decisione del premier britannico Keir Starmer di riconoscere la Palestina all’assemblea generale dell’Onu a settembre se Israele non accetterà il cessate il fuoco. Gli Usa non sono “dello stesso avviso”, ha detto riferendosi all’impegno di Starmer, pur avendo precisato di non averne parlato con lui. Una decisione analoga a quella del presidente francese Emmanuel Macron e al premier canadese Mark Carney

  • 11:31

    Tajani: “Inaccettabile la sofferenza dei palestinesi”

    “Stiamo lavorando intensamente per gli aiuti umanitari a Gaza. Ieri sera al temine della nostra riunione abbiamo deciso di accogliere 50 palestinesi che verranno da Gaza prima di Ferragosto. Abbiamo disposto una spesa di 5 milioni di euro per alimenti da distribuire alla popolazione civile. Stiamo lavorando con la Giordania per fare entrare altro materiale anche sanitario nella Striscia di Gaza. Oggi il nostro ambasciatore a Tel Aviv chiederà al collega israeliano di sbloccare tutti i beni che sono nel porto di Ashdod: materiale sanitario e tende per la popolazione civile”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa all’unità di crisi alla Farnesina. “Continuiamo il nostro lavoro per alleviare la sofferenza inaccettabile del popolo palestinese – aggiunge – .Oggi sentirò il premier palestinese e il ministro degli Esteri palestinese”.  

  • 11:29

    La Svezia chiede all’Europa di congelare l’accordo commerciale con Israele

    “La situazione a Gaza è assolutamente terribile e Israele non sta rispettando i suoi obblighi più elementari e gli accordi presi in materia di aiuti di emergenza. La Svezia chiede pertanto all’Ue di congelare la parte commerciale dell’accordo di associazione il prima possibile. La pressione economica su Israele deve aumentare. Il governo israeliano deve consentire l’ingresso illimitato di aiuti umanitari a Gaza“. Lo scrive su X il premier svedese, Ulf Kristersson. “Allo stesso tempo, la pressione su Hamas deve aumentare, affinché gli ostaggi vengano rilasciati immediatamente e incondizionatamente. La Svezia accoglie con favore il fatto che sempre più paesi del Medio Oriente chiedano che Hamas venga disarmato e non abbia alcun ruolo in un futuro governo di Gaza“, aggiunge.  

  • 11:28

    L’inviato Usa witkoff in Israele: incontra Netanyahu

    L’inviato speciale del presidente Usa Steve Witkoff, è atterrato in Israele. Alle 14:00 (le 13:00 in Italia) dovrebbe incontrare il primo ministro Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, dove decine di madri e familiari degli ostaggi hanno manifestato stamattina, portando un cartello con la scritta “una madre non si arrenderà mai”.  Al momento l’ufficio del primo ministro non ha diffuso ulteriori dettagli della visita di Witkoff, ma secondo indiscrezioni dei media, l’inviato della Casa Bianca dovrebbe anche recarsi brevemente nella Striscia presso i centri di distribuzione degli aiuti umanitari gestiti dall’americana Gaza humanitarian foundation. Witkoff è già stato nell’enclave a fine gennaio, visitando la zona del corridoio Netzarim.  

  • 09:54

    “Uccisi 27 palestinesi dall’alba”

    Fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi in seguito agli attacchi delle forze israeliane nella Striscia. Lo riporta Al Jazeera

  • 08:35

    Senato Usa respinge la proposta per bloccare la vendita di armi a Israele

    Il senato degli Stati Uniti ha bloccato due risoluzioni che avrebbero impedito la vendita di armi a Israele in risposta alle vittime civili di Gaza. Le due risoluzioni erano state presentate dal senatore Bernie Sanders, un indipendente del Vermont schierato con i Democratici. 

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