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Trump: “Kiev o Mosca? Non sto dalla parte di nessuno”. Kallas: “La Russia intensifica l’uso di armi chimiche”

Incontro a Pechino tra Lavrov e Xi. Il presidente Usa: “Sono deluso da Putin, ma non ho chiuso con lui”. Washington potrebbe inviare missili Tomahawk a Kiev
Trump: “Kiev o Mosca? Non sto dalla parte di nessuno”. Kallas: “La Russia intensifica l’uso di armi chimiche”
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Ultimatum del presidente Usa a Putin, Medvedev: “Non ci importa”

Solo un “ultimatum teatrale” del quale alla Russia “non è importato niente”. Così il vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, ha commentato le parole del presidente Usa Donald Trump, che ha minacciato dazi del 100% alla Russia e ai suoi partner commerciali (tra cui Cina e India) se entro 50 giorni non verrà trovato un accordo di pace per l’Ucraina. Allo stesso tempo Trump ha affermato che Washington continuerà inviare armi a Kiev, ma a spese dei Paesi europei. “Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino, il mondo è rabbrividito aspettando le conseguenze, la bellicosa Europa è rimata delusa, alla Russia non è importato niente”. ha scritto l’ex presidente russo sul suo account X. 

  • 10:29

    Ultimatum del presidente Usa a Putin, Medvedev: “Non ci importa”

    Solo un “ultimatum teatrale” del quale alla Russia “non è importato niente”. Così il vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, ha commentato le parole del presidente Usa Donald Trump, che ha minacciato dazi del 100% alla Russia e ai suoi partner commerciali (tra cui Cina e India) se entro 50 giorni non verrà trovato un accordo di pace per l’Ucraina. Allo stesso tempo Trump ha affermato che Washington continuerà inviare armi a Kiev, ma a spese dei Paesi europei. “Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino, il mondo è rabbrividito aspettando le conseguenze, la bellicosa Europa è rimata delusa, alla Russia non è importato niente”. ha scritto l’ex presidente russo sul suo account X. 

  • 10:17

    Trump: “Non sono ancora pronto a una rottura con Putin”

    Il presidente americano Donald Trump ha ribadito in una conversazione con la Bbc britannica la sua delusione verso il collega russo Vladimir Putin per la prosecuzione della guerra in Ucraina, ma ha aggiunto di non essere ancora pronto a una rottura. “Sono deluso, ma non ho chiuso con lui”, ha detto Trump; “ma sono deluso”, ha insistito. Pressato a spiegare come intende mettere fine a quello che lui stesso definisce “il bagno di sangue” della guerra russa ucraina, la risposta à stata: “Ci stiamo lavorando”. 

  • 10:14

    Pechino contro le sanzioni di Trump alla Russia: “La coercizione non risolve i problemi”

    “La Cina si oppone fermamente a tutte le sanzioni unilaterali illegali e alla giurisdizione a lungo termine. Non ci sono vincitori in una guerra tariffaria e la coercizione e la pressione non risolveranno i problemi”. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian.

  • 08:23

    Xi ha incontrato Lavrov, discussa visita di Putin

    Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto a Pechino il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Mosca spiegando che Lavrov si trova nella capitale cinese “nell’ambito della sua partecipazione alla riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco)”. Nella nota si legge che “sono state discusse diverse questioni relative ai contatti politici bilaterali ai massimi livelli”, tra cui i preparativi per la visita del leader russo Vladimir Putin in Cina per partecipare al vertice della Sco e le celebrazioni per l’anniversario della Seconda guerra mondiale. L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che Xi ha incontrato Lavrov dopo che il presidente cinese ha tenuto una “riunione generale” con i ministri degli esteri della Sco. Lavrov ha incontrato domenica il suo omologo cinese Wang Yi per discutere dell’Ucraina e delle relazioni con gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri russo è arrivato in Cina dopo una visita in Corea del Nord, dove ha ricevuto assicurazioni di sostegno nel conflitto con l’Ucraina. 

  • 08:22

    Ultimatum di Trump a Putin, per i politici russi è “aria fritta”

    Esponenti politici russi e blogger sostenitori della guerra sminuiscono l’importanza dell’annuncio di Donald Trump, che ha detto di volere imporre “severe tariffe se non avremo un accordo entro 50 giorni”. “Molto può cambiare in 50 giorni, sul campo di battaglia e nella mentalità di chi detiene il potere, sia negli Stati Uniti che nella NATO“, ha scritto su Telegram Konstantin Kosachev, senatore del Consiglio della Federazione russa, che bolla le parole di Trump come ‘aria fritta’. Yuri Podolyaka, popolare blogger militare pro-Cremlino, ha scritto analogamente su Telegram che Trump “potrebbe cambiare ‘opinione’ più volte nei prossimi 50 giorni”. A riferirne è il ‘Guardian‘.

  • 08:11

    Kallas: “Ue vicina a nuove sanzioni alla Russia”

    “Vogliamo un accordo politico sul 18esimo pacchetto sanzioni alla Russia, siamo molto vicini, spero che avvenga oggi, oggi o al massimo domani, c’è ancora un po’ di lavoro da fare”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. Kallas ha poi definito come “positivi” i segnali che gli Usa hanno realizzato che Mosca non vuole la pace e serve dunque metterle pressione. “Spero che vadano avanti con le loro sanzioni o dazi”, ha aggiunto. Per quanto riguarda il 18esimo pacchetto sanzioni dell’Ue, l’alto rappresentante ha confermato che l’opzione del tetto al prezzo del petrolio russa “è viva, la stiamo discutendo, anche se gli Usa non ne faranno parte”. 

  • 08:10

    Trump: “Nato non più obsoleta, sta pagando i suoi conti”

    Il presidente americano Donald Trump ha detto che la Nato “no”, non è più obsoleta come l’aveva definita in passato. Anzi, ha detto Trump in una intervista telefonica alla Bbc, “sta diventando l’opposto” perché l’Alleanza “sta pagando i suoi conti”. Dopo aver incontrato il Segretario generale della Nato alla Casa Bianca, Trump ha detto alla Bbc di credere ancora nella difesa collettiva, perché ciò significa che i paesi più piccoli possono difendersi da quelli più grandi

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