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Trump annuncia una sospensione di 90 giorni di tutti i dazi reciproci. Ma non a Pechino: “Per la Cina tariffe al 125%

Al quinto giorno di crollo delle borse di tutto il mondo il presidente ha annunciato su Truth "una pausa di 90 giorni, e una tariffa reciproca ridotta durante questo periodo al 10%, con effetto immediato" per tutti i Paesi che non avevano varato contromisure. Proprio oggi Pechino aveva portato le sue all'84%, mentre l'Europa aveva votato le prime contromisure
Trump annuncia una sospensione di 90 giorni di tutti i dazi reciproci. Ma non a Pechino: “Per la Cina tariffe al 125%
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Trump: stop ai dazi reciproci per tutti tranne la Cina: “A Pechino dazi del 125%”

Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne la Cina. Al quinto giorno di crollo delle borse di tutto il mondo il presidente americano ha annunciato su Truth “una pausa di 90 giorni, e una tariffa reciproca ridotta durante questo periodo al 10%, con effetto immediato”. I dazi per Pechino verranno alzati al 125%. “In base alla mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato verso i mercati mondiali – ha scritto Trump su Truth – con la presente aumento la tariffa applicata alla Cina dagli Stati Uniti d’America al 125%, con effetto immediato. Spero che, in un futuro non troppo lontano, la Cina si renda conto che i tempi in cui si approfittava degli Stati Uniti e di altri Paesi non sono più sostenibili né accettabili”. 

  • 15:34

    Borsa: Europa riduce le perdite coi future su Wall Street

    Le Borse europee e i future su Wall Street recuperano terreno dopo la risposta dell’Unione Europea ai dazi americani, con tariffe del 25% su beni Usa per un valore di soli 21 miliardi di euro a fronte di 380 miliardi di beni europei colpiti dai dazi americani . I future sul Dow Jones cedono l’1,1%, quelli sull’S&P 500 lo 0,7% e il Nasdaq lo 0,2%. I listini europei riducono le perdite attorno al 3% con Parigi che cede il 3,2%, Milano il 3,1%, Francoforte il 3% e Londra il 2,5% 

  • 15:30

    Kashkari (Fed), dazi ridurranno investimenti e crescita

    Per la Fed è meno probabile un taglio dei tassi in seguito alle pressioni inflazionistiche legate ai dazi anche se l’economia dovesse iniziare a deteriorarsi. Lo ha detto il governatore della Federal Reserve di Minneapolis Neel Kashkari, sottolineando che le tariffe “almeno nel breve termine” ridurranno gli investimenti e la crescita economica. 

  • 15:22

    Ue, “pronti a sospendere i dazi se ci sarà intesa con Usa”

    I controdazi “possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata”. Lo scrive la Commissione europea in una nota dopo l’approvazione delle tariffe al 10% e al 25% da parte dei Paesi membri nei confronti degli Stati Uniti. 

  • 15:19

    Villeroy, dai dazi impatto per 0,25 punti di crescita 2025. Bce tagli “presto”

    La Bce farà meglio a tagliare i tassi “presto” di fronte alle implicazioni sui mercati globali dello scontro sui dazi innescato dal presidente Usa Donald Trump, che mette a rischio uno 0,25 punti percentuali di crescita nel 2025. Lo ha detto il governatore francese e membri del Consiglio Bce Francois Villeroy de Galhau.

  • 15:16

    Trump, imperativo che i repubblicani votino i tagli alle tasse

    “È imperativo che i Repubblicani alla Camera approvino la legge sul taglio delle tasse, ora! Il nostro Paese avrà un boom!!!”: lo scrive Donald Trump su Truth, mentre cresce il rischio di uno slittamento di un voto preliminare sulla legge di bilancio per una fronda repubblicana sull’entità dei tagli e sui dazi. 

  • 15:03

    Via libera dell’Ue ai controdazi del 25% ai prodotti Usa

    Via libera dell’Unione europea alla lista dei controdazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa. Le tariffe, che per la gran parte dei prodotti saranno del 25%, si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile, la seconda dal 16 maggio, la terza dal primo dicembre. Il via libera è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione. L’unica ad aver votato contro è l’Ungheria. 

  • 15:02

    Foti, Meloni in Usa preoccupa Parigi, Macron andava bene?

    “In merito alle dichiarazioni del ministro dell’Industria francese, Marc Ferracci, vorrei rivolgere una domanda agli amici francesi, così preoccupati per l’incontro Meloni-Trump: come mai quando il presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene, mentre quando è la Meloni ad andare, invece no? Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B”. Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le politiche di coesione. 

  • 15:00

    Bce, Lagarde incontra alto ufficiale della banca centrale cinese

    Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha ricevuto a Francoforte un alto funzionario della banca centrale cinese.
    “È stato un piacere ricevere Zhou Yu, direttore generale del dipartimento Affari internazionali della Banca popolare di Cina”, scrive Lagarde su un suo account social. Lagarde ha descritto l’incontro come “un meeting regolare parte del dialogo in corso fra le nostre istituzioni”.

    Tuttavia l’occasione arriva in un momento di tensioni elevate sui mercati finanziari per i dazi di Trump. Stamani la banca centrale cinese ha abbassato il taso di riferimento sullo yuan per il quinto giorno consecutivo dopo che le quotazioni negli scambi offshore sono crollate ai minimi dall’inizio delle negoziazioni nel 2010.  Una svalutazione dello yuan, potenzialmente in grado di sterilizzare parzialmente i dazi di Trump ma con forti ripercussioni sui mercati, costituisce un campanello d’allarme per Washington. 

  • 14:51

    Bessent, Wall Street è cresciuta ora tocca a risparmiatori

    Wall Street è diventata più ricca che mai e può continuare a crescere e prosperare. Ma per i prossimi quattro anni, l’agenda di Trump si concentrerà sui risparmiatori. È il turno di Main Street”. Lo ha detto il segretario al Tesoro americano Scott Bessent.

  • 14:47

    Dimon, una recessione è il ‘risultato più probabile’

    Una recessione è “il risultato più probabile”. Lo ha detto l’amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, in un’intervista a Fox sottolineando di non vedere ancora default ma di “attenderseli”. 

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