Putin: “L’Ue può partecipare alla pace in Ucraina”

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che gli europei “possono partecipare” alla soluzione del conflitto in Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che gli europei “possono partecipare” alla soluzione del conflitto in Ucraina.
Momenti chiave
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite – nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa – ha adottato una risoluzione che ribadisce il sostegno all’Ucraina e alla sua integrità territoriale. La risoluzione, voluta dall’Ucraina e dai suoi alleati europei, ha raccolto 93 voti a favore, 18 contrari tra cui gli Stati Uniti e 65 astensioni.
L’Italia è tra i Paesi che hanno co-sponsorizzato gli emendamenti Ue alla risoluzione degli Stati Uniti sull’Ucraina all’Onu.
Gli Stati Uniti sono pronti a porre il veto a qualsiasi emendamento, anche da parte dei loro alleati europei, alla risoluzione proposta al Consiglio di Sicurezza che sollecita una “rapida fine” della guerra in Ucraina senza però menzionare l’integrità territoriale. “Metteremo il veto su un emendamento russo se ci verrà sottoposto in Consiglio di Sicurezza, e metteremo il veto sugli emendamenti degli europei se ci verranno sottoposti in Consiglio di Sicurezza”, ha dichiarato un funzionario anonimo del Dipartimento di Stato.
Gli Stati Uniti hanno chiesto all’Ucraina e alla Russia di appoggiare la loro risoluzione all’Assemblea Generale dell’Onu per mettere fine alla guerra. L’ambasciatrice ad interim all’Onu, Dorothy Shea, ha affermato che la bozza di risoluzione presentata da Washington “chiede una rapida fine del conflitto e spinge per un pace duratura tra Ucraina e Russia. Questo è quello di cui abbiamo bisogno ora – ha aggiunto – e chiediamo a tutti gli stati membri, compresi Ucraina e Russia, di unirsi in questo sforzo”.
Il G7 è sull’orlo di non trovare un accordo sul comunicato congiunto per l’anniversario dei tre anni di guerra in Ucraina e gli Stati Uniti hanno minacciato ora di ritirare il sostegno a tutto il comunicato. I diplomatici – riporta l’agenzia Bloomberg – stanno cercando un compromesso dalla scorsa settimana dopo che gli Stati Uniti si sono opposti a un linguaggio che condanna la Russia. Washington è in disaccordo anche sull’ipotesi di ulteriori sanzioni all’energia per spingere Mosca a negoziare una pace duratura.
L’Ucraina è “un esempio di merito, qualità e velocità” nell’iter di riforma e “se continuerà a questo ritmo” il suo ingresso nell’Ue “potrebbe essere prima del 2030”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Kiev. “Sono profondamente colpita dalla rapidità e dalla qualità con cui l’Ucraina sta implementando le riforme e compiendo tutti i passi necessari” per entrare nell’Unione, ha sottolineato von der Leyen, elogiando a più riprese il “duro lavoro” svolto da Kiev “mentre combatte una guerra per la sopravvivenza” e la sua “volontà politica”.
Gli Stati Uniti stanno facendo “resistenze” all’inserimento delle “garanzie di sicurezza” nell’accordo sulle terre rare e i minerali critici con l’Ucraina. Una bozza definitiva dell’accordo, riferisce la Cnn, è stata presentata a Washington. Il documento si concentra su un quadro per la costituzione di un fondo per la ricostruzione dell’Ucraina, lasciando la definizione di alcuni dettagli tecnici problematici, tra cui le garanzie di sicurezza, a discussioni successive. Una fonte ucraina ha riferito all’emittente che “la parte americana si oppone all’inclusione di garanzie di sicurezza” e Kiev spera che queste possano essere discusse in un futuro incontro tra i presidenti Volodymyr Zelensky e Donald Trump.
Inviati russi e americani si incontreranno domani a Riad per un “incontro di follow-up” rispetto a quello del 18 febbraio scorso tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica all’Afp a condizione di anonimato, sottolineando che si tratta di un incontro “a livello inferiore” rispetto al precedente, ma che comunque segna dei “progressi” nella giusta direzione. La fonte non ha indicato chi farà parte delle due delegazioni. Nell’incontro di una settimana fa a Riad si è anche discusso della possibilità di un incontro tra il presidente americano Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin.
Volodymyr Zelensky ha avuto un duro scontro con il segretario al Tesoro americano Scott Bessent durante il loro incontro a Kiev nelle scorse settimane. Secondo quanto riporta il Financial Times, i due si sarebbero scontrati sui dettagli dell’accordo sui minerali fra Stati Uniti e Ucraina, e in particolare sulla cifra dei 500 miliardi di dollari stimata dagli americani per la passata assistenza militare. Alcuni funzionari ucraini hanno riferito che Zelensky era molto arrabbiato e che si sentivano le urla provenire dalla stanza in cui si stavano incontrando. Bessent chiese a Zelensky di firmare subito l’intesa, che ancora resta oggi oggetto di trattative con Kiev che ha finora resistito alle pressioni americane a chiudere un accordo che non include garanzie di sicurezza.
L’ingresso dell’Ucraina nella Nato non è sul tavolo. Lo ha sottolineato il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Michael Waltz, all’indomani delle dichiarazioni di Volodymyr Zelensky, che ha detto di poter lasciare la presidenza in cambio dell’adesione di Kiev all’Alleanza atlantica. “Questa questione non è sul tavolo – ha detto Waltz a Fox News – Non vedo che gli Stati Uniti lascino entrare l’Ucraina nella Nato. Siamo assolutamente impegnati con la Nato in generale, con gli accordi sull’articolo 5 con gli altri Paesi, ma le garanzie di sicurezza per l’Ucraina sono un discorso diverso”.