Guerra in Ucraina, diretta – Distrutta a Odessa la maggiore raffineria del Paese. Zelensky: “È un genocidio, vogliono spazzarci via”. Kiev: “410 cadaveri nelle zone lasciate dai russi”

Le truppe di Putin si concentrano sul porto più grande del Paese. Il sindaco: "Pronti a difenderci". Polonia: "Disposti a ospitare armi nucleari Usa". Secondo il capo dell'unità di crisi di Leopoli "i corridoi umanitari per l’arrivo di cibo e le evacuazioni a Mariupol e Kharkiv sono bloccati"

Aggiornato: 17:36

I fatti più importanti

  • 18:00

    Stoltenberg su Bucha: “Brutalità mai viste da decenni”

    “È una brutalità contro i civili che non vedevamo in Europa da decenni, ed è orribile ed assolutamente inaccettabile”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, commentando alla Cnn le immagini delle uccisioni a Bucha.

  • 17:53

    Kiev: “A Bucha, Irpin e Gostomel immagini post-apocalittiche”

    I rapporti che emergono dalle città della regione di Kiev mostrano un “quadro post-apocalittico” della vita sotto l’occupazione russa. È la denuncia del consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, riportata dall’agenzia Unian. “Questo è un appello speciale volto ad attirare l’attenzione del mondo su quei crimini di guerra, crimini contro l’umanità, che sono stati commessi dalle truppe russe a Bucha, Irpin e Gostomel”, ha detto Arestovych. “Un’immagine da film horror, un’immagine post-apocalittica. Le vittime di questi crimini di guerra sono già state trovate, tra cui donne violentate che hanno cercato di bruciare, funzionari del governo locale uccisi, bambini uccisi, anziani uccisi, uomini uccisi, molti di loro con le mani legate, tracce di tortura e colpi alla nuca. Rapine, tentativi di prendere oro, oggetti di valore, tappeti, lavatrici”, ha aggiunto, precisando che l’accaduto “sarà preso in considerazione dalla Procura dell’Ucraina e dalle forze dell’ordine e dai tribunali penali internazionali”.

  • 17:46

    Soccorritori: “Trovati 57 corpi in fossa comune a Bucha”

    Cinquantasette corpi sono stati trovati in una fossa comune a Bucha. Lo denuncia il capo dei soccorritori Serhii Kaplytchny. Una dozzina di cadaveri erano visibili, alcuni solo parzialmente sepolti.

  • 17:45

    Blinken: “Immagini di Bucha sono un pugno nello stomaco”

    Le immagini delle vittime in strada a Bucha a seguito del ritiro delle truppe russe sono “un pugno nello stomaco“. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in un’intervista alla Cnn.

  • 17:27

    Scholz: “Chiarezza sui crimini dei militari russi”

    “Dobbiamo fare chiarezza senza mezzi termini su questi crimini dei militari russi”. Lo dice il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un comunicato diffuso dalla cancelleria di Berlino, commentando le “spaventose” immagini del massacro dei civili di Bucha. “Io rivendico che organizzazioni internazionali come il comitato internazionale della Croce rossa abbiano accesso a questa area per documentare in modo indipendente queste atrocità. I carnefici e i loro mandanti devono essere assicurati alla giustizia”, aggiunge. 

    “La guerra è alla sesta settimana. Migliaia di ucraine e ucraini innocenti sono già caduti come vittime. E il massacro va avanti senza ostacoli”, prosegue il cancelliere. “Io chiedo alla Russia di approvare finalmente una tregua e di archiviare le operazioni di guerra. Quello in corso è un conflitto spaventoso, senza senso, che non si giustifica in alcun modo. Provoca moltissima sofferenza e non serve a nessuno. Deve finire“.

  • 17:25

    Sindaco Odessa: “Pronti a un attacco russo contro la città”

    Il sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, ha affermato di “non escludere” un attacco da parte della Russia contro la sua città. “Siamo pronti. La città si sta preparando. Le nostre forze armate e la difesa territoriale sono pronte alla possibilità che gli occupanti vogliano attaccare Odessa”, ha dichiarato all’emittente Bfmtv. “Pochi giorni fa hanno sparato contro alcune abitazioni civili da un’imbarcazione militare, ci sono stati dei feriti. Quelli che hanno sparato hanno visto benissimo che stavano sparando contro dei civili”, ha denunciato.

  • 17:22

    Sindaco Irpin: “Corpi di donne e ragazze uccise schiacciati dai tank”

    A Irpin i russi hanno schiacciato con i carri armati i corpi di donne e ragazze uccise. Lo comunica il sindaco della città alle porte di Kiev, Alexander Markushin, riferendo dei civili morti a causa dei bombardamenti e delle mine e di persone contro cui l’esercito russo ha sparato mentre erano nel mezzo della strada.

  • 17:08

    Vicesindaco Mariupol: “Seppelliamo i morti nei giardini di casa”

    “La Russia non consente il trasferimento di alcun aiuto umanitario” e “neanche di seppellire i nostri morti, che seppelliamo nei giardini di casa, in delle specie di fosse comuni”. Lo dice il vice sindaco di Mariupol Sergey Orlov intervistato su Rai 3, a Mezz’ora in più, da Lucia Annunziata. 

  • 17:05

    Vicesindaco Mariupol: “Il 40% della città è occupato, il 90% delle strutture danneggiate”

    “Il 40% della città è occupata dai russi, specie le periferie orientali, mentre il centro e la zona industriale sono sotto il controllo dell’esercito ucraino. Ci sono battaglie continue per le strade”. Lo dice a Mezz’ora in più, su Rai 3, il vicesindaco di Mariupol Sergei Orlov. “Non si vive, si sopravvive. I russi hanno distrutto la città, il 90% delle strutture è danneggiato”, racconta. 

  • 17:03

    Autorità russe: “Nuova esplosione a Belgorod”

    Un’esplosione si è verificata oggi nel villaggio di Tomarovka nella regione russa di Belgorod, a quaranta chilometri dal confine dell’Ucraina. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione del distretto urbano di Yakovlevsky Oleg Medvedev, citato dall’agenzia governativa Ria Novosti. “Tutto è calmo a Tomarovka, detriti sono caduti a terra. La strada è stata transennata, sono stati chiamati i servizi di emergenza. I detriti sono stati ispezionati: non rappresentano un pericolo, sono stati portati via, non si segnalano danni”, ha spiegato. Venerdì le autorità di Mosca avevano denunciato un attacco aereo ucraino su un deposito di petrolio, sempre a Belgorod.