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Fede di Stato. La Quaresima crociata di Donald, a capo di un cristianesimo guerriero e arruffone

10 Marzo 2025

Nella storia degli Stati Uniti, Donald Trump è il primo presidente a fare messaggi per la Quaresima, laddove il Mercoledì delle Ceneri – quest’anno il 5 marzo – inizia il deserto di Gesù, tentato dal diavolo, che prepara la Pasqua. Già nel suo primo mandato il tycoon insieme con la first lady Melania augurò dalla Casa Bianca un buon cammino quaresimale ai cattolici e a tutti gli altri cristiani. Così il 5 marzo scorso la coppia presidenziale ha vergato un nuovo messaggio, in cui si rilancia l’immagine crociata della fede. Come poi ha fatto pubblicamente il segretario di Stato Marco Rubio: si è presentato in tv con il simbolo della croce sulla fronte, tipico di quando si “prendono” le Ceneri (nella foto a destra).

Ecco cosa hanno scritto Donald e Melania Trump: “Durante la Quaresima, i cristiani trascorrono 40 giorni e 40 notti pregando, digiunando e facendo elemosina per approfondire la nostra fede e rafforzare la nostra fede nel Vangelo. Oggi, i seguaci di Cristo portano croci di cenere sulla fronte, un sacro promemoria della nostra mortalità e del nostro costante bisogno dell’infinita misericordia e dell’amore redentore di Cristo”.

Quest’anno però il messaggio trumpiano s’inserisce in un contesto integralista particolarmente forte alla Casa Bianca, come se il presidente fosse un nuovo Enrico VIII a capo di una Chiesa cristiana che stavolta non fa differenze tra i cattolici e i vari gruppi in maggioranza protestanti: evangelici, battisti, presbiteriani e anche mormoni (che fanno storia a sé). In queste prime settimane alla Casa Bianca, uno dei provvedimenti più marcati di Trump è stato quello di istituire un Ufficio per la fede che potrà formulare “raccomandazioni al presidente in merito a modifiche da apportare a politiche, programmi e pratiche per un migliore allineamento con i valori americani”.

Con il suo cristianesimo generico, che mette insieme telepredicatori e alti prelati cattolici di destra, Trump sta dà forma a una sorta di unità cristiana arruffona ad usum delphini e basata pure sulla teologia della prosperità, che ribalta la narrazione evangelica e mette al primo posto i ricchi e non i poveri, che sono tali perché non credono abbastanza. Del resto questa confusione cristiana appartiene allo stesso Trump e anche a Rubio. Il presidente è stato presbiteriano e adesso si definisce cristiano e basta, mentre Melania è cattolica. Rubio invece è stato cattolico, poi mormone, poi ancora battista, infine di nuovo cattolico, anche se frequenta ancora le chiese evangeliche.

L’immagine simbolo della fede di Trump e Melania mostra la coppia inginocchiata nel santuario di san Giovanni Paolo II a Washington. I due pregano davanti al reliquiario che contiene il sangue di papa Wojtyla. Una foto rilanciata in questi giorni dal network dei clericali di destra che però ha un unico neo, come notato da qualche lettore tradizionalista. Sullo sfondo della cappella c’è un mosaico di Marko Rupnik, l’artista-teologo cacciato dai gesuiti per aver abusato sessualmente di numerose donne, in prevalenza suore.

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