Il Fatto di domani. Zelensky in retromarcia: “Capisco il dialogo con Putin, pronti a firmare accordo sulle terre rare”. Ma non rinuncia alle garanzie di sicurezza. Mosca: “Volodymyr ha fallito”. Sull’Ucraina, destra a pezzi: Meloni tace, Lega e Forza Italia litigano
ZELENSKY INGRANA LA RETROMARCIA: “CAPISCO IL DIALOGO TRUMP-PUTIN, UCRAINA PRONTA A FIRMARE L’ACCORDO SULLE TERRE RARE”. MOSCA: “VOLODYMYR HA FALLITO NEGLI USA”. Dopo la lite Zelensky-Trump e la cacciata del presidente ucraino dalla Casa Bianca, senza la firma dell’accordo sulla terra rare, il leader di Kiev ha ammorbidito i toni. Del resto, Trump potrebbe bloccare il sostegno all’Ucraina, secondo il New York Times. Stop agli aiuti diretti e indiretti: dunque nessuna condivisione di informazioni di intelligence, alt ai finanziamenti militari e all’addestramento di truppe. Mosca ha esultato, con il falco Medvedev e Maria Zakharova: “La visita del capo del regime neonazista, Zelensky a Washington, è un completo fallimento politico e diplomatico del regime di Kiev – ha dichiarato la portavoce di Serghei Lavrov – Il presidente ucraino è ossessionato dalla continuazione” del conflitto ucraino. Oggi Zelensky ha fatto passi indietro, anche su suggerimento della Nato guidata da Mark Rutte: “L’Ucraina è “pronta a firmare l’accordo sui minerali”, ha scritto su X il presidente ucraino, “capisco il dialogo Trump-Putin”. Ma non rinuncia alla garanzie di sicurezza, prima di avallare una tregua con la Russia, sebbene gli “Usa restano partner strategico dell’Ucraina”. Il leader di Kiev è volato a Londra per un bilaterale con il premier Keir Starmer. Domani, nella capitale del regno Unito, atterreranno gli altri leader per il vertice europeo sull’Ucraina. Il Vecchio continente è distante dalla posizione di Trump: “Ieri sera è iniziata un’epoca della scelleratezza, nella quale dobbiamo difendere l’ordinamento internazionale basato sulle regole e la forza del diritto contro il diritto dei più forti”, ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Su sponda opposta il premier ungherese Viktor Orban, da sempre incline al dialogo con Putin e ora fautore della linea Trump. Sul Fatto di domani vi racconteremo il seguito della storica rottura Trump-Zelensky, con l’Europa nel mezzo.

UCRAINA, IN ITALIA È TUTTI CONTRO TUTTI: LA PREMIER TACE MENTRE LEGA (CON TRUMP) E FORZA ITALIA (CON L’EUROPA) LITIGANO. Mentre l’Europa boccia Trump e si schiera con Zelensky (a parte l’eccezione ungherese) l’Italia resta nel limbo. Ieri la premier Meloni è rimasta in silenzio fino alle 22,30. Buon ultima tra i leader europei, è intervenuta con una dichiarazione “cerchiobottista”: “È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro”. Meloni cerca di ritagliarsi il ruolo di mediatrice tra Usa ed Europa. Domani sarà a Londra per discutere di Ucraina e difesa europea. In vista del Consiglio europeo straordinario fissato per giovedì 6 marzo, le opposizioni chiedono alla premier di riferire in Parlamento. Intanto, la lite Usa-Ucraina alimenta lo scontro nella maggioranza tra Lega e Forza Italia. Matteo Salvini è sulla scia di Orban: “Obiettivo pace, basta con questa guerra! Forza Donald Trump”, ha commentato ieri. Al contrario, Tajani predicava prudenza: “È un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi”. Oggi lo scontro si è riacceso: “La calma invocata da Fl è impersonata dalla loro cara Ursula Von der Leyen che sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone”, ha commentato il deputato Paolo Formentini, responsabile del dipartimento Esteri della Lega. Sul Fatto di domani leggerete i risvolti italiani dello scontro Trump-Zelensky.

LE DESTRE VOGOLIONO RESUSCITARE GLI SPOT PER IL GIOCO D’AZZARDO DURANTE LE PARTITE DI CALCIO: IL BLITZ DELLA MAGGIORANZA PER SALVARE LA SERIE A (SULLA PELLE DEI LUDOPATICI). Per Giorgia Meloni la ludopatia non è un’emergenza. Solo partendo da questo teorema, si spiega il corollario: ovvero, il governo vuole affossare il decreto dignità del 2018 (governo gialloverde) e reintrodurre la pubblicità del gioco d’azzardo durante le partite di calcio e gli eventi sportivi. Il via libera all’Ordine del giorno, in Commissione cultura del Senato, doveva arrivare il 26 febbraio, invece è slittato alla prossima settimana. Il relatore Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) insieme al centrodestra aveva insistito nel chiedere l’abolizione del divieto di spot: “Non solo è stato palesemente aggirato, ma ha fallito gli obiettivi prefissati di contrasto alla ludopatia, penalizzando il nostro campionato rispetto agli altri campionati europei e riducendo così le entrate stimate in quasi 100 milioni l’anno alle società di calcio”. Prima i bilanci delle squadreo, poi la salute dei cittadini e la spesa del Servizio sanitario nazionale. Il ritorno della pubblicità per il gioco d’azzardo, infatti, “provocherà costi sanitari in capo alla collettività per miliardi di euro, considerata la spesa pubblica dello Stato per i cittadini che sviluppano dipendenze da gioco”, ha dichiarato il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. Sul Fatto di domani, vi racconteremo il blitz del governo per salvare il calcio sulla pelle dei ludopatici.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Romania, a Bucarest migliaia in piazza a sostegno dell’ex candidato presidenziale Georgescu. La manifestazione, organizzata dal partito di nazionalista Aur, ha duramente criticato il governo guidato dal premier socialdemocratico Marcel Ciolacu. Il nazionalista Georgescu è stato il vincitore del primo turno delle presidenziali a fine novembre, voto annullato dalla Corte costituzionale. I giudici contestavano irregolarità finanziarie nella sua campagna elettorale e ingerenze russe a suo favore. L’esponente politico era presente alla manifestazione con la moglie davanti alla sede del Governo.
Vaticano: “Per il Papa una notte tranquilla”. Nessuna nuova crisi, “ha fatto colazione e letto i giornali. Ma il quadro è complesso”. Dopo la nuova crisi nella serata di venerdì, il nuovo bollettino diffuso dalla Santa Sede tranquillizza sulle condizioni di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale. “Il Papa sta riposando”, è l’ultimo aggiornamento diffuso dal Vaticano arrivato nella mattinata di sabato. Per Bergoglio non ci sarebbero state altre crisi respiratorie. Al contrario, il pontefice si è svegliato, ha fatto colazione, questa mattina ha bevuto il caffè e si è dedicato alla lettura dei quotidiani. Ma il quadro resta complesso. I medici non hanno sciolto la prognosi ed è presto per dichiarare il Papa è fuori pericolo.
Addio a Fulco Pratesi, morto il fondatore del Wwf Italia. Il fondatore e presidente onorario del Wwf Italia è morto nella notte in una clinica romana. Aveva 90 anni. “Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti“, scrive il Wwf Italia in un comunicato, stringendosi ai figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia e a tutti i suoi nipoti.