Il Fatto di domani. Meloni “basita” attacca la giudice di Catania: il ritorno ai tempi di B. e Renzi. Inflazione, gli sconti nei negozi li vede solo Salvini

Di FQ Extra
2 Ottobre 2023

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LA DESTRA ALL’ATTACCO DELLA MAGISTRATA DI CATANIA, COME B. E RENZI. “Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili rimette in libertà un immigrato illegale, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”. L’attacco alla magistrata, Iolanda Apostolico, che sabato ha accolto il ricorso di un cittadino tunisino dichiarando “illegittimo in più parti” il decreto Cutro, ha trovato la sua massima espressione nelle parole di stamattina di Giorgia Meloni. “Non è la prima volta che accade – ha scritto ancora la premier sui social – ma continueremo a difendere i confini”. Poco dopo di lei, il ministro dell’Interno Piantedosi ha annunciato che il governo impugnerà la sentenza e quello delle Infrastrutture Salvini che la Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento. Il riferimento è anche a un profilo social di Apostolico, poi chiuso, nel quale la giudice nel 2018 ripostava una petizione che chiedeva le dimissioni dello stesso Salvini (allora al Viminale) o mostrava like alle pagine di alcune ong del mare. L’Anm di Catania si è subito mossa con un duro comunicato a sostegno della collega: “Il rapporto tra potere esecutivo e giudiziario andrebbe improntato a ben altre modalità” e ha giudicato “pericoloso rappresentare i magistrati contro l’interesse del Paese”. E la stessa magistrata ha scelto di intervenire, chiedendo di non trasformare una questione giuridica in una vicenda personale. Ma a leggere i giornali di destra, stamattina, sembrava di essere tornati ai tempi dei calzini blu del giudice Misiani. Sul Fatto di domani vedremo cosa sta succedendo e come i magistrati hanno intenzione di replicare. In Italia siamo purtroppo abituati alle ingerenze della politica nelle decisioni della magistratura, e non soltanto per opera di Berlusconi: una pratica comune a nazioni non proprio democratiche. Sul fronte migranti, va ricordato che domani ricorre il decennale del naufragio di Lampedusa, in cui morirono 368 persone.


GLI SCONTI AL SUPERMERCATO LI VEDE SOLO SALVINI: IL FLOP DEL CARRELLO TRICOLORE DI MELONI E URSO. Non contento del flop dell’abbassamento delle tariffe aeree, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso continua a lodare il “carrello tricolore”, l’accordo con alcuni supermercati per ridurre i prezzi del 10%: un successo inatteso, dice il ministro. Che fa eco allo spot di ieri di Salvini che si era fatto fotografare mentre acquista delle castagne e scarica sei buste di acquisti dal carrello, dicendo: “Niente pesche, ma tanta roba! Le domeniche belle all’Esselunga”. Scena pubblicata sui social che ha fatto scattare l’ironia delle opposizioni: “Il carrello strapieno è esattamente quello che troppi italiani non possono permettersi. Le famiglie pagano, in media, il 13% in più l’anno, con sempre meno potere d’acquisto. Intanto al Governo pensano a fare l’influencer dei supermercati”, scrive il Pd. Ma il problema è che in pochi se ne sono accorti. Chi ha fatto la prova (stamattina Repubblica), conti alla mano avrà notato che il risparmio su 10 prodotti è di appena 28 centesimi. Le agenzie di stampa parlano di “pochi supermercati a Roma che espongono i cartellini dei prezzi scontati per il trimestre anti-inflazione”. Poi c’è qualche supermarket che espone il tricolore all’ingresso, ma dentro un solo prodotto è scontato. Il sito facile.it ha fatto una lista della stangata sui cittadini: i mutui variabili sono saliti del 44%, l’Rc auto del 26%, la benzina del 21%, i prestiti personali del 19%, la spesa alimentare del 24%, l’ortofrutta del 20%, i servizi turistici del 9,4%. Sul Fatto di domani vedremo, con il contributo dei nostri corrispondenti, com’è la situazione nelle varie regioni. Ma ci occuperemo anche del Superbonus. Tajani continua a ripetere che è “inevitabile fare debito, Superbonus gestito male”, ma – come vedremo – al di là della propaganda, la maggioranza si sta muovendo in senso opposto, pensando a una proroga della misura.


TUTTI GLI UOMINI DELLA SEGRETARIA: SCHLEIN E LE INOSSIDABILI CORRENTI DEL PD. Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e del Lavoro oggi deputato semplice dem, parlando con Antonello Caporale sul Fatto di oggi ha difeso la logica delle correnti. “Certo è un problema che i partiti personali non conoscono, però il partito senza correnti è una spada consegnata nelle mani di uno solo. Il partito personale è l’opposto dell’idea che dobbiamo offrire”. Che abbia o meno ragione, è certo che i dem non sono un partito personale, ma qualche volta sono anti-personale, dediti come sono allo sport del “tiro al segretario”. Sulla graticola, da un po’ di tempo, ci è finita Elly Schlein: correnti e conventi affilano già i coltelli in vista delle europee di giugno 2024. C’è chi avanza già senza timore la propria candidatura, come l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, 76 anni, che annuncia disponibilità a ricandidarsi ricordando di aver “già fatto il parlamentare europeo” e poi significativamente aggiunge: “Sarà un’occasione per verificare se questa nuova segreteria Schlein sarà vittima di quei capi corrente che si sono prontamente accostati a lei”. A proposito di capi corrente, Vincenzo De Luca ieri dal palco della festa dell’Unità di Napoli ha sparato a zero sulla leadership “romana” del partito, a cui ha riservato epiteti come “Maleducati, imbecilli, pinguini”. “A Paestum all’appuntamento di Forza Italia hanno avuto più rispetto per me. Mi augurerei la stessa accoglienza nel Pd”. Ben più rischiose, per Elly, sono però le manovre silenziose dei post-renziani riuniti attorno a Stefano Bonaccini o Dario Nardella. Sul Fatto di domani leggerete il nostro panorama dei rapporti di potere nel Pd, e come potrebbero cambiare. Giovedì è prevista la direzione nazionale, oggi Schlein ha ripreso Orlando e provato così a chiudere le polemiche: “Il Pd è plurale dobbiamo esserne orgogliosi, va valorizzato il pluralismo, per fortuna che abbiamo discussioni, l’alternativa sono i partiti personali o familiari, l’Italia non ne può più. Guai”.


UCRAINA, I MINISTRI UE A KIEV PER PARLARE DI ARMI: “L’UNICO PIANO DI PACE È QUELLO DI ZELENSKY”. I ministri degli Esteri europei si sono trovati a Kiev per una riunione informale del Consiglio sulla situazione Ucraina. L’incontro aveva una funzione più che altro simbolica, serviva soprattutto a dimostrare ai russi che Zelensky ha ancora il sostegno degli Alleati. Nelle ultime settimane, infatti, come abbiamo scritto sul Fatto di oggi, sono arrivati segnali da varie capitali occidentali indici di una certa stanchezza nel sostegno a Kiev, impegnata in una guerra di logoramento contro gli invasori russi. Così, mentre il ministro degli Esteri Kuleba si è sforzato di minimizzare le battute d’arresto delle ultime settimane, dalle dichiarazioni di Robert Fico in Slovacchia allo stop a nuovi pacchetti finanziari per Kiev imposto dai repubblicani a Biden durante i negoziati sul bilancio. La sostanza politica dell’incontro è stata esplicitata dal ministro degli Esteri lituano Gabriel Landsbergis: “Ci stiamo avvicinando a un punto cruciale nel nostro sostegno all’Ucraina, in cui se non vengono presi impegni politici seri, si può dubitare che sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Cercando di fare un passo in questa direzione, la ministra tedesca Annalena Baerbock ha ribadito la necessità di uno “scudo di protezione invernale” per Kiev. Si tratta, fuor di metafora, della difesa aerea e di contromisure per evitare i blackout elettrici provocati l’anno scorso ai bombardamenti mirati russi contro le centrali. A Kiev c’era anche il titolare della Farnesina Antonio Tajani, che ha annunciato che l’Italia sta preparando un ottavo pacchetto di aiuti militari. Il rappresentante della politica estera dell’Unione Josep Borrel è andato oltre e ha proposto una nuovo finanziamento da 5 miliardi per il fondo europeo Epf per le armi all’Ucraina: sarà discusso dai 27 con la speranza di approvarlo entro fine anno. Borrel, che ha smentito che ci siano Stati Ue “vacillanti” sul sostegno a Kiev, ha anche affermato che l’unica iniziativa di pace sul tavolo, dal suo punto di vista, è il piano proposto da Volodymyr Zelensky (facendo quindi piazza pulita delle mosse diplomatiche del Vaticano o della Cina). Sul Fatto di domani vedremo che effetti avranno queste prese di posizione sul dossier ucraino. Vedremo anche che dalle parti di Washington ci si comincia a preoccupare per il livello di corruzione nel Paese. L’amministrazione Biden è molto più preoccupata della corruzione in Ucraina di quanto non ammetta in pubblico. È emerso da un documento riservato del governo rivelato da Politico.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Corruzione, Lara Comi condannata a 4 anni e 2 mesi. L’eurodeputata di Forza Italia è stata condannata a 4 anni e 2 mesi a Milano nel maxi processo a carico di oltre 60 persone imputate per il caso “Mensa dei poveri”. Comi nel novembre 2019 era finita agli arresti domiciliari, poi revocati, con l’accuse di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni dell’Europarlamento. Assolti una cinquantina di imputati, tra cui due esponenti lombardi di FI e l’ex patron dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni, con la stessa società. Condannato ad un anno e un mese l’ex deputato azzurro Diego Sottani.

Nobel per la medicina agli scienziati del vaccino a mRna. È andato a Katalin Karikó e Drew Weissman il premio Nobel per la Medicina 2023, per le scoperte scientifiche che hanno reso possibile lo sviluppo dei vaccini contro il Covid-19 basati sull’mRna. La motivazione è che il loro lavoro “ha sostanzialmente cambiato la nostra comprensione di come l’mRNA interagisce con il nostro sistema immunitario”.

Trump di nuovo in tribunale a Manhattan. È partito oggi nel tribunale di Manhattan un processo civile per frode contro Donald Trump e i suoi due figli Donald Jr ed Eric, accusati di aver gonfiato per un decennio di oltre due miliardi di dollari il valore degli asset aziendali per ottenere migliori condizioni da banche e assicurazioni. Il tycoon era in aula, ma non ha rilasciato dichiarazioni per il giudice, mentre alla stampa ha ripetuto il refrain della “caccia alle streghe”. La procuratrice generale di Ny ha chiesto una sanzione di 250 milioni di dollari. Nel frattempo la Corte Suprema ha respinto una causa che mirava a sbarrargli la strada per la ricandidatura alla Casa Bianca, intentata da un candidato minore alle primarie repubblicane basata sul 14 emendamento (che parla di capi politici coinvolti in insurrezioni).


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

Tecnologie e copertura sanitaria: così una startup (anche italiana) scommette sul mercato indiano

di Virginia Della Sala

Ogni tanto si torna a parlare di startup: l’ultima occasione è stata l’Italian Tech Week che si è svolta a Torino nei giorni scorsi e che in uno dei suoi panel ha dato voce ad una impresa che si sta sviluppando in India e che grazie alla diffusione delle tecnologie medicali sta di fatto portando alla luce un mercato potenzialmente in crescita, in mancanza di alternative: l’assistenza sanitaria nei paesi in via di Sviluppo sul modello assicurativo.

(continua a leggere)


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