Condanna per i forzisti Lara Comi e Diego Sozzani e un’altra decina di persone, quindi un’ondata di assoluzioni per gli altri imputati nel processo, ribattezzato Mensa dei poveri, che vede imputati politici e imprenditori per un presunto giro di tangenti e finanziamenti illeciti, contestati a vario titolo alle persone finite sotto processo.

All’eurodeputata di Forza Italia è stata inflitta una pena di 4 anni e due mesi dai giudici del tribunale di Milano, mentre l’ex deputato azzurro Sozzani ha ricevuto un anno e un mese. In tutto sono state una dozzina le condanne tra i quasi settanta imputati. Assolti invece l’ex coordinatore lombardo di Fi Pietro Tatarella e l’ex consigliere regionale Fabio Altitonante, così come un’altra cinquantina di imputati, compreso il patron della catena di supermercati Tigros, Paolo Orrigoni.

Comi, difesa dall’avvocato Gian Piero Biancolella, era finita agli arresti domiciliari (poi revocati) nel novembre del 2019 per corruzione, false fatture e truffa ai danni dell’Unione europea per circa 500mila euro per i corsi di formazione dei dipendenti di Afol, l’agenzia regionale per la formazione, orientamento e lavoro. La vicenda aveva visto coinvolto l’ex direttore dell’ente regionale Giuseppe Zingale e l’allora socia della Comi, Maria Teresa Bergamaschi, avvocato e commercialista che inizialmente aveva per parlato di una tangente da 10mila euro.

Per i tre, nelle brevissime repliche di lunedì mattina, il pubblico ministero Stefano Civardi aveva chiesto una riduzione di pena (da 5 anni e mezzo, chiesti nel corso della requisitoria dello scorso maggio, a 4 anni e 2 mesi) per la derubricazione del reato di corruzione contestato ai tre imputati: l’aggravante di aver commesso il fatto in qualità di pubblico ufficiale va riqualificata in incaricato di pubblico servizio. I giudici hanno di fatto accolto la tesi accusatoria. “Non commento, parlerò a tempo debito, continuerò a difendermi”, ha detto Comi dopo la lettura della sentenza a suo carico, definita “incomprensibile” dall’avvocato. “Aspettiamo di leggere le motivazioni”, ha aggiunto Biancolella.

L’ex vice coordinatore lombardo di Forza Italia ed ex consigliere comunale milanese Tatarella e l’ex consigliere regionale lombardo Altitonante sono quindi stati assolti, assieme ad un’altra cinquantina di imputati, perché il fatto non sussiste. Tra gli assolti, anche l’ex patron dei supermercati Tigros, Paolo Orrigoni, come la stessa società. Condannato ad un anno e un mese l’ex deputato di Forza Italia, Diego Sozzani per finanziamento illecito. Nei suoi confronti già i pubblici ministeri avevano chiesto l’assoluzione per l’imputazione di corruzione.

Il processo doveva accertare l’esistenza di un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, che nell’ipotesi dell’accusa aveva come regista l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, che ha già patteggiato dopo aver collaborato a lungo con la procura. I pm avevano chiesto la condanna a 7 anni per Pietro Tatarella e a tre anni e tre mesi, con le attenuanti generiche, per l’ex consigliere Altitonante, ora sindaco di Montorio al Vomano (Teramo). La richiesta più alta era quella a carico dell’imprenditore Daniele D’Alfonso, per il quale erano stati invocati 9 anni e dieci mesi di carcere.

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