Il Fatto di domani. Ponte e appalti alla Salvini, Busia (Anticorruzione) parla al Fatto. Ucraina, la controffensiva dei misteri spiegata da Caracciolo

Di FQ Extra
8 Giugno 2023

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L’ANTICORRUZIONE STRIGLIA IL GOVERNO SU PONTE DI MESSINA E CODICE APPALTI. BUSIA PARLA AL FATTO. Uno scontro frontale con Matteo Salvini. Illustrando la relazione annuale dell’attività dell’Autorità anticorruzione, il presidente Giuseppe Busia è tornato sulle critiche al nuovo codice degli appalti voluto dal ministro leghista delle Infrastrutture, ma anche sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, che l’Anac aveva già definito un regalo ai privati di Webuild. Nel decreto Ponte “rileviamo uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi”, ha detto chiaramente Busia, lamentando anche il fatto che il governo non ha accolto le proposte di modifica. Quanto al codice degli appalti, l’Anac si dice sorpreso “che per velocizzare le procedure si ricorra a scorciatoie certamente meno efficienti, e foriere di rischi”, quando basterebbero “le piattaforme digitali e l’uso di procedure automatizzate” che consentono “rilevantissime semplificazioni e notevoli risparmi di tempo, accrescendo anche trasparenza e concorrenza”. Invece si è preferito alzare le soglie per gli affidamenti diretti (ossia senza concorsi) di servizi e forniture e l’eliminazione dei bandi fino a 5 milioni. Il senso generale è che la riforma del codice sia stata un’occasione persa. Salvini ha risposto in serata: le preoccupazioni dell’Anac sarebbero “totalmente infondate”. Sul Fatto di domani approfondiremo queste criticità con un’intervista a Giuseppe Busia.


SCHOLZ A PALAZZO CHIGI: LE DISTANZE TRA ROMA E BERLINO. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen domenica sarà in missione a Tunisi con Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte. Il trio incontrerà il presidente Kais Saied per parlare di migranti e forniture energetiche (visto che la Tunisia è uno dei Paesi su cui puntiamo per ridurre la dipendenza dal gas russo). L’iniziativa segue l’incontro bilaterale tra Meloni e Saied di martedì. Anche oggi la premier italiana aveva un’agenda fitta di impegni. Ha ricevuto a Palazzo Chigi il cancelliere tedesco Olaf Scholz. I comunicati ufficiali hanno sottolineato l’amicizia tra i due Paesi: Meloni addirittura ha citato l’accordo per la vendita di Ita a Lufthansa come testimonianza della convergenza degli interessi nazionali di Italia e Germania. In realtà le visioni di Roma e Berlino non sembrano molto consonanti, come vedremo sul Fatto di domani. Sui migranti per esempio, dove le distanze non sono neanche troppo nascoste (troviamoci a metà strada, risponde Meloni a uno Scholz che ricorda che la Germania accoglie molti più migranti dell’Italia). Il vertice Ue dei ministri degli interni sulla materia del resto ha confermato le spaccature. Un altro tema è la guerra in Ucraina. La Germania è il grande malato d’Europa. L’economia tedesca ha perso lo 0,3% nel primo trimestre di quest’anno, dopo aver registrato -0,5% a fine 2022. Per un Pil che vale quanto quelli di Italia e Spagna messi insieme, il volume della recessione è consistente. Domani Meloni si lascerà alle spalle la diplomazia per partecipare al Forum della Masseria di Bruno Vespa, a Manduria: leggerete il nostro reportage da lì.


UCRAINA, “LA CONTROFFENSIVA È INIZIATA”. CROLLO DELLA DIGA, A CHI GIOVA? L’ANALISI A LUCIO CARACCIOLO. “È iniziata la controffensiva ucraina”. Per i media americani ormai è un dato di fatto. Lo scrive il Washington Post di oggi, basandosi su fonti militari di Kiev. Lo dice anche la Abc News, citando due funzionari ucraini, tra cui una fonte vicina al presidente Zelensky. Conferma il New York Times con fonti del Pentagono. Le truppe ucraine hanno intensificato gli attacchi nel sud-est del Paese. Una conferma viene anche dai russi, che sostengono di aver respinto un’offensiva in quattro punti diversi nella regione occupata di Zaporizhzhia. Secondo Mosca gli ucraini avrebbero perso 30 carri armati e 350 uomini, mentre per Kiev i russi sarebbero in sofferenza. Sono stati segnalati combattimenti anche nella zona di Melitopol e verso Bakhmut. Zelensky, dopo Kherson, ha visitato la regione di Mykolaiv, anch’essa colpita dalle inondazioni provocate dalla distruzione della diga di Kakhovka. L’Associated Press ha sorvolato con un drone la diga crollata. Le immagini esclusive non solo mostrano i villaggi e zone agricole sommerse, ma secondo il media Usa permettono di escludere l’ipotesi che l’impianto sia stato colpito da un missile (perché mancherebbero i tipici segni di esplosione). Questa era la tesi dei sostenuta dai russi, la più remota tra quelle valutate. E mentre nella zona sono all’opera i soccorsi, continuano i bombardamenti sulle città. Sul Fatto di domani faremo un bilancio strategico dell’allagamento della zona di Kherson con un’intervista al direttore di Limes Lucio Caracciolo. Intanto il ministro della Difesa Dmitro Kuleba prova a raffreddare le polemiche sulle dichiarazioni dell’ex segretario Nato Rasmussen sull’ingresso di truppe Nato in Ucraina: non succederà prima della fine della guerra, dice Kuleba. In Italia tiene banco ancora il dibattito interno al Pd sulle armi in Ucraina: dopo il fuoco di sbarramento dei moderati dem contro Paolo Ciani, domani parleremo della questione con Andrea Riccardi della comunità di Sant’Egidio.


DAI FEMMINICIDI ALLE INTERCETTAZIONI, I RISCHI DELLE RIFORME CARTABIA E NORDIO: PARLA SEBASTIANO ARDITA. C’è un video che mostra Alessandro Impagnatiello ripulire le scale che, dall’appartamento in cui avrebbe ucciso la compagna Giulia Tramontano, portano ai box. E (anche) su quelle scale i carabinieri del Ris hanno rintracciato col luminol grandi macchie di sangue. Domani sul corpo della ragazza sarà effettuata l’autopsia, che dovrebbe chiarire la dinamica dell’omicidio e l’ora del decesso. Finora la Procura tenderebbe a escludere la presenza di un complice, pure dopo la morte della 29enne. Ma cosa accadrà a Impagnatiello in caso di condanna definitiva? Lo chiederemo al magistrato Sebastiano Ardita, un cui post l’altro giorno ha fatto molto discutere: “L’assassino è reo confesso e fin da subito, sulla base della riforma Cartabia, potrà chiedere di avviare percorsi di giustizia riparativa – ha scritto –. Se sarà condannato e avrà qualche attenuante o beneficio, tra liberazione anticipata e misure alternative/liberazione condizionale, dopo una decina di anni di carcere tornerà libero per rifarsi una vita”. Ardita affronterà con noi anche il tema delle intercettazioni, su cui il ministro Nordio sta mettendo le mani.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Dl Lavoro, porte aperte al precariato. Entro i primi 12 mesi i contratti a termine potranno essere non solo prorogati ma anche rinnovati “liberamente”, senza causali. Lo prevede un emendamento al decreto lavoro approvato dalla commissione Affari sociali del Senato. Al momento un contratto a termine, entro i 12 mesi, può essere rinnovato solo in presenza di causali, mentre può essere prorogato liberamente entro il primo anno, ma successivamente con le causali.

Corruzzione, Fidanza e Calovini (FdI) patteggiano. Patteggiano un anno e 4 mesi, pena sospesa e senza interdizione dai pubblici uffici, l’europarlamentare di Fdi Carlo Fidanza e il deputato dello stesso partito Giangiacomo Calovini, che erano imputati per corruzione. Una richiesta, quella accolta dalla Procura di Milano, che secondo Fidanza “non è un’ammissione di colpa” e annuncia che si prepara per le Europee.

Francia, sangue nel parco giochi. Armato di coltello ha ferito 6 persone, tra cui 4 bambini due dei quali gravi, nel parco giochi di Annecy, cittadina sulle alpi francesi. L’attentatore, Abdalmasih H., un richiedente asilo siriano di 32 anni senza precedenti, è stato arrestato. Escluso il movente terroristico. Qui li video della tentata fuga.

Verona, i video dei pestaggi in Questura. L’inchiesta della Procura di Verona sulle violenze avvenute da parte degli agenti si arricchisce di nuovi elementi: ossia video che mostrano i pestaggi e i soprusi. Si tratta di immagini tratte dalle intercettazioni video effettuate per mesi dalla squadra mobile nell’“acquario”, la sala dove venivano condotte le persone fermate durante i controlli. In un fermo immagine si vedono due agenti che maltrattano il cittadino romeno Nicolae Daju, costringendolo a urinare nella stanza e poi a finire a terra rotolando nella sua pipì.

Lerner: ecco chi era Almirante. Una lettura di Gad Lerner sulle radici storiche dell’ex leader dell’Msi, Giorgio Almirante.


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Droga, diamanti, petrolio: metti uno ‘ndranghetista col figlio di un ex presidente africano (in Germania)

di Lucio Musolino

Cocaina, petrolio, diamanti, un passaporto diplomatico e un diplomatico vero. Se poi è figlio di un ex presidente di uno Stato africano e discute di affari sporchi con un broker della ‘ndrangheta, l’intrigo intercontinentale è servito nelle pieghe dell’inchiesta “Gentleman 2”. Lunedì mattina la Dda di Catanzaro e la guardia di finanza hanno arrestato 25 persone per traffico internazionale di sostante stupefacenti. Droga che partiva dalla Colombia e che, secondo i pm guidati dal procuratore Nicola Gratteri, la cosca Abbruzzese-Forestefano della Sibaritide, in provincia di Cosenza, riusciva a trafficare in mezza Europa grazie a uomini come “il bello”, “marine” e “taccagno”.

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