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Grazia Di Michele: “Mina cantava una donna succube: il femminile era raccontato dagli uomini”

Si definisce “una ragazza degli anni settanta” ed è l’emblema della cantautrice impegnata. Una vita tra musica e battaglie sociali, rischiando anche la vita in un attentato dinamitardo dei Nar. Nel suo primo disco parlava dell’aborto e di omosessualità femminile, oggi guarda alla produzione musicale contemporanea con preoccupazione per il ritorno dell'immagine della donna-oggetto
Grazia Di Michele: “Mina cantava una donna succube: il femminile era raccontato dagli uomini”
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“Io e mia sorella scrivevamo canzoni insieme, facevamo attività nel movimento femminista, ci stavamo affacciando a una realtà nella quale le donne avevano bisogno di confrontarsi. Ma il loro universo era raccontato nei brani musicali dagli uomini”. Grazia Di Michele si definisce “una ragazza degli anni settanta” ed è l’emblema della cantautrice con una sensibilità […]

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