L'impatto del turismo

La piana di Castellucccio ha bisogno di una gestione sostenibile e senza automobili

La Piana di Castelluccio è teatro di uno degli spettacoli naturali più rari d'Europa, ma anche di un affollamento di automobili e persone inaudito. Almeno fino all'anno scorso. Quest'anno, infatti, una sentenza della Corte d'Appello di Roma ha contribuito a introdurre un sistema di limitazione degli accessi, che Legambiente chiede da anni

Di Legambiente
12 Luglio 2021

È uno degli altipiani più vasti dell’Italia centrale ed è il simbolo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Stiamo parlando della Pian Grande di Castelluccio un luogo unico conosciuto in tutto il mondo per la sua spettacolare fioritura. Proprio qui nei primi due week-end di luglio (3 e 4 e 10 e 11 luglio), la scorsa settimana, sono cambiate seppur in via sperimentale le regole di fruizione con la limitazione dell’accesso di veicoli privati a Castelluccio di Norcia, dando così il via ad una innovazione nella fruizione sostenibile delle aree di pregio naturalistiche nei momenti di massimo afflusso. Così, solo nel primo weekend di limitazione, nella Piana di Castelluccio quasi 3 mila persone si sono prenotate per usufruire del servizio navette. La decisione di limitare i flussi nasce dalla pronuncia della Corte d’Appello di Roma, che impedendo qualsiasi possibilità di parcheggio sulla Piana, ha reso necessario una diversa gestione dell’evento annuale che lo scorso anno aveva determinato oltre 14 km di code, un’incidenza di emissioni fuori norma e la presenza di oltre 20 mila veicoli privati nei weekend che occupavano lo spazio di almeno 10 campi di calcio. Da subito il Presidente del Parco Nazionale Monti Sibillini ha promosso un tavolo tra tutti gli attori per individuare scelte e soluzioni condivise, che non è riuscito purtroppo a trovare una sintesi.

Per Legambiente, questo piano di fruizione, che ha preso il via anche grazie al convinto lavoro di molti attori come i comuni di Norcia e Parco e molti altri comuni marchigiani che hanno messo in campo navette e corretta promozione, deve essere anche l’inizio di un percorso di migliore gestione di un territorio di pregio naturalistico e culturale, che deve vedere, al di là dei confini geografici, “la collaborazione e la sinergia delle Amministrazioni, delle comunità e degli gli operatori economici per promuovere il territorio, le tante proposte turistiche e di accoglienza e per costruire insieme uno sviluppo locale duraturo e sostenibile”. L’associazione ambientalista da anni chiede un Piano della Mobilità Sostenibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che regoli gli accessi nelle aree di pregio naturalistico e ambientale. Quest’anno con la storica campagna #Castelluccioapiedi, Legambiente, AMODO e Movimento Tellurico hanno promosso un catalogo di operatori del turismo lento che operano nel Parco e nel Pian Grande e hanno inviato a inizio giugno una lettera al Ministro della Transizione ecologica, al Parco e ai comuni interessati proprio per chiedere una sperimentazione che non ripetesse gli ingorghi dello scorso anno.

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.