L'appuntamento

No alla centrale turbogas, sì al Porto Bene Comune: la transizione ecologica passa per Civitavecchia

Si passa da fonte fossile a fonte fossile: la cittadina tirrenica si prepara ad accogliere due “riconvertite”. E invece la cittadinanza ha elaborato un piano che consentirebbe la creazione di centinaia di posti di lavoro e il rilancio di un intero settore

Di Extinction Rebellion e Comitato SOLE
25 Maggio 2021

L’Italia si prepara a riconvertire le attuali centrali a carbone in centrali a gas ignorando il richiamo dell’ Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) che intima ai paesi occidentali di abbandonare i combustibili fossili. Il governo italiano si gira dall’altra parte invece di dire la verità sulla crisi climatica e ecologica in atto: non c’è più tempo, è urgente frenare il collasso ecosistemico. In questo scenario il comprensorio di Civitavecchia si erge a emblema di una visione politica primitiva che investe denaro pubblico in una finta e ingiusta transizione energetica.

Civitavecchia ospita la più alta concentrazione di produzione di energia elettrica da fonti fossili in Italia e si prepara ad accogliere due “riconvertite” centrali a gas in sostituzione di quelle presenti a carbone. Da qualche mese, infatti, proprio la cittadina tirrenica è stata indicata dall’Enel come sede per la realizzazione di una nuova centrale turbogas.

Questo nuovo impianto, unitamente a quelli già progettati a Brindisi, Fusina e La Spezia, alimenterebbe dunque un’operazione a trazione fossile che vede in un altro combustibile inquinante e altamente climalterante lo strumento principale di questa strana e dannosa decarbonizzazione italiana.

Ma dopo quasi 70 anni di monocultura energetica, la cittadinanza di Civitavecchia ha cominciato ad organizzarsi, a confrontarsi e a elaborare proposte concrete e alternative tecnologicamente percorribili.

È dalla forza propositiva dei comitati locali che è nato il progetto Porto Bene Comune, un’idea all’avanguardia che trasforma l’intera area portuale di Civitavecchia in un’isola energetica territoriale a emissioni zero attraverso impianti fotovoltaici, un off shore eolico e l’utilizzo dell’idrogeno verde per lo stoccaggio.

La realizzazione di questi impianti green e la manutenzione che implicano inietterebbero nuova linfa nel territorio sostenendo l’economia con la creazione di centinaia di posti di lavoro ma soprattutto tutelando la qualità dell’aria e il contenimento dell’attuale tasso vertiginoso di malattie riconducibili all’inquinamento.

Il porto acquisirebbe così requisiti innovativi ed ecologici con cui competere in Europa e nel mondo.

Il Comitato SOLE, il Comitato NO FOSSILE Civitavecchia, Extinction Rebellion invitano la cittadinanza a partecipare alla manifestazione indetta sabato 29 maggio alle ore 18 a Piazzale del Pincio. Mentre stasera si potrà partecipare a un incontro di approfondimento con lo specialista ing. Angelo Moreno che illustrerà il progetto e spiegherà le possibilità di utilizzo dell’idrogeno verde nel particolare contesto del Porto Bene Comune. Link di accesso via zoom.

Extinction Rebellion sostiene questa lotta e rivendica le proprie richieste al Governo di:

– Dire la verità: che il Governo dichiari l’emergenza climatica e ecologica;

– Azione Immediata: che si fermi la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025;

– Oltre la Politica: che il governo costituisca e sia guidato dalle decisioni di assemblee di cittadini/e sulle misure da attuare e sulla giustizia climatica ed ecologica.

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