Il coprifuoco di Salvini dipende da dove lo guardi. Terrorismo, non può esistere perdono. I post di Scanzi

30 Aprile 2021

Annacquati

La riforma della giustizia fatta da Berlusconi, Salvini e Renzi: chissà che capolavoro…

Siamo a livelli politicamente vomitevoli.

In un mondo normale

“È intollerabile fingere di essere all’opposizione per cavalcare malcontento e al tempo stesso stare al governo”.

Così Giuseppe Conte oggi.

Salvini: dovresti vergognarti ogni giorno di più, e in un mondo normale avresti meno voti di Renzi e Calenda (cioè nessuno).

Che livelli osceni, mamma mia.

Amo l’umanità grazie a persone come Morandi

La conoscete la storia di Mauro Morandi? È un gigante. Il “Robinson Crusoe italiano”. Il guardiano per 32 anni dell’isola di Budelli, di cui era custode e unico abitante, nell’arcipelago sardo della Maddalena.

Tra poco se ne andrà dal suo paradiso sul mare, anche se non avrebbe voluto, in quanto “sfrattato” dallo Stato.

Nel 1989 Morandi è un ex insegnante di educazione fisica di Modena. Acquista un catamarano con alcuni amici e la compagna, con l’obiettivo di andare in Polinesia. Passa da Budelli. Scopre per caso che l’allora guardiano stava per lasciare l’isola e di colpo decide di prenderne il posto, abbandonando il viaggio originario.

Budelli è una delle isole più belle e selvagge del Mediterraneo, soprattutto per la sua Spiaggia Rosa. “Questa spiaggia è al 90 per cento di carbonato di calcio, quasi uguale alle spiagge delle isole coralline, la cui percentuale è 100 per 100”, ha detto più volte Morandi: “Sono nell’unico luogo nel Mediterraneo praticamente identico alla Polinesia, dove ero diretto”.

Va ad abitare in un vecchio rifugio costruito durante la Seconda guerra mondiale e tiene in ordine l’isola. Da solo: “Odiavo l’umanità. Anzi la odio tuttora”.

Sull’isola Mauro vive di poche cose. Gli gli portano la spesa ogni 15 giorni e per il resto comunica sui social, dove posta le foto della “sua” isola.

Nel 2013 Budelli viene messa all’asta e venduta per circa 3 milioni di euro all’imprenditore neozelandese Michael Harte, ma nel 2016 Harte cambia idea e il tribunale di Olbia-Tempio assegna la sua proprietà al Parco nazionale.

Nel 2016 il Parco decide di ristrutturare la casa dove Morandi vive, per rimuovere gli elementi in amianto presenti nella struttura ed eliminare le parti dell’edificio “abusive” realizzate dai precedenti proprietari.

Cercano così di sfrattare Mauro, ritenuto anch’esso abusivo in quel luogo, ma non ce la fanno anche grazie ad alcune petizioni online. Si propone di fare il custode gratis previa regolare assunzione, ma niente.

E allora molla. Gli pesa l’età, gli pesa il diabete. Gli pesano il vento freddo d’inverno e il frigorifero che non funziona. E allora domenica firma su Facebook il suo addio da Budelli:

“È una 20ina di anni che lotto contro chi mi vuole mandare via, anche se sostenuto, psicologicamente e non solo da Budelli e da tutti voi che mi sostenete, ora però mi sono veramente rotto le palle e me ne andrò sperando che in futuro Budelli sia salvaguardata come io ho fatto da ben 32 anni. Ciao ragazze e ragazzi. Vedrete ancora le mie foto da un altro posto, tanto la Sardegna è tutta bella”.

Non so voi, ma io amo – nonostante tutto – ancora l’umanità proprio perché esistono persone come Mauro Morandi.

Gente infame senza pudore

Un altro vile sfregio alle vittime del nazifascismo. È accaduto in via del Peperino, a Roma.

Nella notte qualche criminale ha bruciato la lapide che ricorda i martiri del 23 ottobre del 1943. Quel giorno, nella strada del quartiere di Pietralata, nove partigiani e un civile furono trucidati dai paracadutisti tedeschi.

L’11 aprile scorso la corona di fiori che li ricorda era già stata data alle fiamme. Ora questo ennesimo oltraggio alla memoria e alla democrazia.

Individuateli e sbatteteli in galera. È gente infame senza più pudore (cit).

L’Apocalisse e le colpe dei no-vax

Questa non è solo l’India.

Questa è l’Apocalisse contemporanea.

I corpi vengono cremati a cielo aperto. Uno vicino all’altro, uno dopo l’altro. I forni non bastano e a Delhi vengono utilizzati anche i campi per cremare le vittime del Covid.

Il boom di contagi e di decessi per la nuova variante sta raggiungendo livelli drammatici.

No-vax, minimizzatori e “aprituttisti” hanno colpe inaudite. E dovrebbero vergognarsi in eterno.

Quella serra non era reato

Una bella, bellissima notizia.

Ricordate Walter De Benedetto? Ne ho parlato spesso, su questa pagina.

Walter ha 49 anni e vive in provincia di Arezzo. È malato di artrite reumatoide. Walter aveva allestito una serra di marijuana per potersi procurare la sostanza necessaria a scopo terapeutico.

È costretto a utilizzare la marijuana per lenire i terribili dolori dovuti alla sua malattia. Le quantità prescritte dai medici però non sono però facilmente reperibili nei canali tradizionali di approvvigionamento dei farmaci. Perciò aveva iniziato a coltivarla.

Nell’ottobre del 2019, svolgendo controlli in seguito a una segnalazione di un vicino di casa (complimenti, fenomeno!), i carabinieri avevano a malincuore sequestrato – applicando una legge insensata, ma non è certo colpa loro – l’intera serra. E Walter, assieme all’amico che lo aiuta annaffiando le piante, era finito a processo.

Stamani il suo calvario giudiziario è terminato nel migliore dei modi: assolto perché il fatto non sussiste. “Quella serra non era reato”.

È una sentenza destinata a fare Storia, oltre che giurisprudenza. Con buona pace dei troppi Pillon in giro.

Sei un grande, Walter. Ti abbraccio forte.

Il contesto di Ostellari

Quello a destra purtroppo lo conoscete. Quello a sinistra no.

È Andrea Ostellari, presidente commissione Giustizia al Senato. È quello che sta bloccando il ddl Zan. Ha trovato una scusa anche oggi pur di ritardare la calendarizzazione.

Ieri, ospite di Dj Capelli Sudici, Ostellari ha ribadito con orgoglio il suo ostruzionismo nei confronti della legge contro l’omotransfobia. La sua capacità di spararle grosse, immagino per non restare indietro rispetto ai rutti afoni del conduttore shampoo free, è stata straordinaria. Ascoltiamolo:

“Non serve ‘fare una legge nuova speciale per i gay’ perché sono ‘normali’. La legge Zan non è una legge che viene osteggiata dalla Lega o da Ostellari, omofobi e cattivi, è una legge che viene criticata in primis dal mondo femminista, da Arcilesbica” (si riferisce a Marina Terragni, femminista qui utile alla destra per giustificare i propri comportamenti).

Quindi la frase che dice tutto sul personaggio Ostellari:

“Dire froc*o a un gay non è mica un’offesa. Non è offensiva. Dipende dal contesto”.

Questa gente è in Parlamento. Buona catastrofe.

No, mica siamo razzisti noi…

Questo video mi fa paura. Mi fa paura, mi fa male e mi fa schifo.
Ho profondo rispetto per le forze dell’ordine. Svolgono un lavoro eroico, ogni giorno, spesso in condizioni devastanti.
Proprio per questo ritengo inconcepibili e inaccettabili queste immagini. Siamo a Padova. Non ho il video, laddove esso esista, che racconti i minuti precedenti al fermo. Per quello che ho letto e appreso, il ragazzo di colore sta guidando la sua bicicletta quando i freni smettono di funzionare. Per evitare il peggio va contro mano per qualche metro. Qui le forze dell’ordine lo fermano e… guardate come lo trattano.

Spero che chi di dovere fornirà spiegazioni esaustive in merito all’accaduto, perché quello che mostra questo video è in tutta franchezza inaccettabile.

Il coprifuoco di Salvini dipende da dove lo guardi

Questa è bellissima.

Salvini sta raccogliendo firme contro il coprifuoco voluto dal governo di cui lui stesso fa parte. E già questo fa ridere.

Poi oggi si vota l’odg della Meloni per rimuovere il coprifuoco. E Salvini, il coraggioso Salvini, che fa? Si astiene. Giuro: lo ha appena fatto.

Il solito cuor di leone, che abbaia sui social e mette la coda tra le gambe in Parlamento.

Non solo: adesso Salvini ha pure la faccia tosta di esultare, perché avrebbe costretto Draghi a “rimodulare” il coprifuoco a metà Maggio.

Ma de che?!?!

Il coprifuoco si “rimodula” per forza di cose ogni due settimane sulla base del numero dei contagiati, e questo lo hanno sempre detto tanto Draghi quanto Speranza e il Cts. È una cosa ovvia, non certo una vittoria della Lega.

Salvini è davvero oltre ogni imbarazzo immaginabile. E qualcuno ancora lo vota: ma svegliatevi, che questo vi prende politicamente in giro una volta sì e l’altra pure!

Christian Carlassare, uno dei tanti eroi che ci camminano accanto

Se mi chiedessero il nome di un eroe contemporaneo, avrei per fortuna (come immagino voi) l’imbarazzo della scelta.

Per esempio farei il nome di Christian Carlassare, missionario comboniano di 43 anni e vescovo della diocesi di Rumbek in Sud Sudan.

Il vescovo più giovane al mondo.

Due notti fa è stato gambizzato. Attorno a mezzanotte e mezzo ha aperto le porte della sua casa. Un gruppo di banditi lo ha colpito alla testa dicendogli: “Ci dispiace”.

Poi lo hanno costretto a sedersi e gli hanno sparato tre volte alle gambe, prima di andarsene.

Una volta soccorso, è stato trasportato in elicottero in Kenya per essere operato. Ora è fuori pericolo. Prima che l’elicottero decollasse, sedato per attutire il dolore ha rilasciato una dichiarazione a una radio sudsudanese. Ha detto:

“Perdono chi mi ha sparato, perdono dal profondo del cuore chi ha compiuto questa azione e chiedo di pregare per la gente di Rumbek che sicuramente soffre più di me”.

Mantenere fiducia nel genere umano dopo un atto così barbaro è un esercizio difficilissimo di speranza e generosità. Un’attitudine “superiore” che riguarda poche persone.

Per esempio Christian Carlassare, uno dei tanti eroi che ci camminano accanto con garbo e descrizione.

La penso come Galli, ma spero abbia ragione Bonaccini

Ieri ero a Cartabianca, proprio nel blocco iniziale, e ho potuto assistere “dall’interno” al duello assai acceso tra Galli e Bonaccini.
Lo scontro ha raggiunto livelli davvero inediti e imprevedibili, tenendo conto del garbo e dell’intelligenza dei due contendenti.
Ve lo consiglio. A titolo personale, e ho molta stima di entrambi, tendo a pensarla (e ormai lo sapete!) come Galli, ma spero abbia ragione Bonaccini.
Buona visione.

Terrorismo, non può esistere perdono alcuno

Una splendida notizia: sono stati appena arrestati a Parigi sette terroristi rossi. È accaduto in Francia, meta privilegiata di questi criminali imperdonabili e oscenamente difesi (ancora) da troppi “intellettuali”. Il blitz della Polizia di Stato è avvenuto in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale Scip e all’esperto per la sicurezza della polizia italiana in Francia.

I sette arrestati sono Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Giorgio Pietrostefani e Narciso Manenti. Purtroppo ancora in fuga altri 3 terroristi: Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura.

Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi – tutti e tre ex appartenenti alle Brigate Rosse – e Narciso Manenti, dei nuclei armati contropotere territoriale.

Per Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti, anche loro delle Br, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Giorgio Pietrostefani, ex di Lotta Continua, deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni. Quest’ultimo è il più noto dei sette arrestati.

Alcuni di loro sono legati all’omicidio Moro, altri al delitto Calabresi.

Patetiche e irricevibili le parole di Irene Terrel, storica avvocata degli ex terroristi italiani in Francia, che ha avuto il coraggio di denunciare un “tradimento senza nome da parte della Francia. Sono indignata e non ho parole per descrivere questa operazione che assomiglia a una piccola retata”. Dichiarazioni imbarazzanti e oscene.

Il tema del terrorismo rosso e nero mi ha sempre colpito. Ho letto e studiato molto, perché quel periodo storico mi colpisce e terrorizza. Ci sono ancora troppi criminali latitanti (rossi e neri, il colore qui non mi interessa). In Francia e non solo.

Il tempo non lenisce le ferite e non può essere perdonato chi, in nome dell’ideologia (fraintesa e vilipesa), ha seminato il terrore. Ferito, rapito, ucciso. Cercando di minare la democrazia di questo paese. Non può esistere perdono alcuno.

Un plauso a chi ha portato a termine questa operazione. Sperando che non sia l’ultima.

Lo schiaffo in faccia, anzi, in volo

Leggo che la presidente del Senato Casellati Alberti Mazzanti Vien dal Mare, per tutti esempio di virtù ed equidistanza, avrebbe usato nell’ultimo anno più di cento volte l’aereo di Stato per tornare a casa. E a volte pure per andare in vacanza.

Secondo Repubblica, la Casellati avrebbe usufruito del Falcon 900 addirittura per 124 volte, di cui 97 sulla rotta Roma-Venezia, andata e ritorno. È la rotta che collega il luogo di lavoro, Roma, a quello di casa: la famiglia della Casellati risiede infatti a Padova.

In altri 6 casi, aggiunge Repubblica, il Falcon con a bordo l’insigne Presidentessa cara a Berlusconi (e viceversa) ha volato da Roma ad Alghero a metà agosto: come riportato dalla stampa locale, proprio nei giorni in cui la presidente era in vacanza in Sardegna.

Senz’altro la dotta Casellati avrà potuto farlo e non ci saranno rilievi giuridici. Non ne dubito.

Ma col paese in ginocchio e stremato, mi sembra l’ennesimo schiaffo in faccia di una certa casta nei confronti della gente comune.

Non ci siamo per niente.

Retromarcia su retromarcia

Ed è ancora Salvini Moment!

Dopo avere attaccato, dileggiato, zimbellato e cannoneggiato per mesi Speranza, oggi nel giorno della sfiducia (oscena e surreale) al Ministro lui che ha fatto?

Il coraggioso, erculeo, stentoreo Capitan Salvin che ha fatto?

Ha votato no alla sfiducia, ovviamente. Attuando l’ennesima retromarcia, come ieri sul coprifuoco. Poro citto (cit).

Angelo e l’umanità disumana

Ecco, queste sono le cose che mi fanno andare via di testa. Letteralmente.

Scopro questa notizia da Filippo Rossi. Ne parla anche La Stampa.

Un signore di 90 anni, Angelo, era tenuto di fatto segregato da una “rsa” di Torino. Inchiodato al letto, bloccato da una fascia che lo teneva fermo e si apriva solo con una chiave apposita. Non era libero di muoversi, non si poteva alzare neanche per i bisogni.

La struttura vietava pure l’accesso ai parenti dei pazienti. Ma stiamo scherzando?

Per fortuna il medico curante nonché nuora, Caterina Rusz, è riuscita comunque a entrare, rimanendo sconvolta dalle condizioni in cui ha trovato il suocero, “ospite”della struttura da poco tempo.

Così la nuora: “Era tutta la settimana che trovavo mio suocero legato al letto quando andavo a vistarlo. Quel mattino (il 21 marzo n.d.r) lui mi disse: ‘Ti prego, portami via da qui. Portami vai e chiama i carabinieri’”.

Ancora la nuora: “Andai la prima volta a visitarlo in quanto suo medico curante il secondo giorno che era ricoverato. Era legato. Mi dissero che era stato ordinato dal medico della struttura. Era mattino inoltrato: Angelo non lo avevano neanche pulito. Era lì che aspettava il suo turno. Come si fa a tenere una persona nelle sue deiezioni? Mio suocero, ogni giorno l’ho lavato io”.

La struttura è stata denunciata dalla famiglia di Angelo.

Io non ho parole, ragazzi. Le ho finite.

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