Studi e ricerche

Evitare la carne lavorata per vivere più a lungo, pesci in fuga dall’Equatore: la stampa internazionale

Secondo una nuova ricerca, è rischioso consumare anche soltanto 150 grammi a settimana, ad esempio di salsicce: si incorre nel 46% in più di possibilità di manifestare eventi cardiovascolari come l’ictus o l’infarto. L'aumento delle temperature causa invece l'esodo di molte specie marine. A Milano, poi, arriva il primo car sharing condominiale

13 Aprile 2021

Proposte e denunce

Alpi vittime del clima: il Pnrr per salvarle

Nel mese del rush finale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, Legambiente indica al governo la road map da seguire in materia di adattamento climatico nelle aree montane per contrastare il cambiamento climatico, ridurre il rischio idrogeologico e tutelare le risorse idriche. Le Alpi insieme al Bacino del Po sono tra le zone italiane maggiormente esposte agli effetti della crisi climatica. Riduzione areale dei ghiacciai alpini e della disponibilità delle risorse idriche insieme a un intensificarsi dei fenomeni di dissesto idrogeologico, degli eventi estremi e a un aumento del degrado del suolo sono tra i principali effetti che si registrano in queste aree. Una situazione preoccupante su cui bisogna intervenire al più presto.

Fonte: La Nuova Ecologia

Sette arresti tra gli attivisti di Extinction Rebellion

La polizia ha arrestato un gruppo di attivisti ambientali che mercoledì scorso hanno sfondato le finestre della sede londinese di Barclays per protestare contro i “continui investimenti della banca che contribuiscono direttamente all’emergenza climatica ed ecologica”. Sette membri del gruppo Extinction Rebellion sono stati arrestati in seguito alla protesta fuori dall’ufficio della banca di Canary Wharf, dopo aver incollato il messaggio “In Case of Climate Emergency Break Glass” sulla facciata dell’edificio. I manifestanti, indossando toppe sui loro vestiti con la scritta “Meglio finestre rotte che promesse non mantenute”, accusano Barclays di investire troppo nei combustibili fossili. L’azione faceva parte della “Ribellione del denaro” del gruppo, che usa “l’azione diretta non violenta che causa danni alla proprietà per prevenire e attirare l’attenzione su danni maggiori”.

Fonte: The Independent

Report e studi

Perché la corsa ai Bitcoin minaccia l’ambiente

La corsa ai Bitcoin potrebbe avere effetti devastanti sulla tutela dell’ambiente a livello mondiale, a causa delle sempre più intense attività di mining in Paesi come la Cina. È quanto emerge da un nuovo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e condotto dalla University of the Chinese Academy of Sciences, dalla Tsinghua University, dalla Cornell University e dalla University of Surrey. Dalla ricerca emerge come il 75% di tutti i bitcoin generati a livello mondiale avvenga in Cina, con un grosso impatto sul consumo di energia elettrica e il conseguente aumento di emissioni di anidride carbonica. Tanto che ora il mining potrebbe addirittura impedire alla nazione di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione dei gas serra. Le tariffe ridotte hanno spinto molti a inaugurare delle strutture di mining mastodontiche, tali da produrre enormi quantità di CO2 quotidianamente. Il tutto considerando come in molte aree della Repubblica Popolare la produzione di energia si avvalga ancora di fonti fossili.

Fonte: Greenstyle

Raddoppiare il tasso di circolarità per tagliare le emissioni

Secondo l’ultimo Circularity Gap Report 2021 del Circle Economy – che misura la circolarità dell’economia mondiale – raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (dato 2019) al 17%, si possono ridurre i consumi dei materiali dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno. Il rapporto fa il punto anche sul livello di circolarità delle economie dei vari paesi. L’Italia conserva tra le principali economie dell’Unione europea la medaglia d’oro per l’economia circolare ma questo primato è a rischio. Nella produzione circolare il nostro Paese ottiene 26 punti, con un distacco di 5 punti dalla Francia. Rispetto al 2020 l’Italia è stabile al primo posto ma senza miglioramenti significativi, al contrario, la Francia nello stesso periodo cresce di 1 punto. Il vantaggio si accorcia.

Fonte: Circulareconomynetwork.it

Carne processata aumenta mortalità da eventi cardiovascolari

Evitare la carne processata per ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare. Questa l’indicazione che arriva dai ricercatori canadesi del McMaster University Medical Centre – Hamilton Health Sciences, autori di un’analisi che ha coinvolto oltre 130mila partecipanti, appartenenti a individui residenti in cinque differenti Paesi (Argentina, Brasile, Canada, Cina e Svezia). I dati sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition. I ricercatori canadesi sono stati categorici: è rischioso consumare anche soltanto 150 grammi a settimana di carne processata, ad esempio salsicce. Secondo i dati presentati si incorre nel 46% in più di possibilità di manifestare eventi cardiovascolari come l’ictus o l’infarto. Ancora più elevata la percentuale relativa al maggiore rischio di mortalità, attestata al 51%. Affermazioni che procedono in linea con le avvertenze fornite dall’Oms che ha addirittura indicato tale alimento come “potenzialmente cancerogeno”.

Fonte: Greenstyle

La bicicletta è dieci volte più importante delle auto elettriche per raggiungere le città a zero emissioni

Per lo sviluppo della mobilità sostenibile non è sufficiente puntare sulle auto elettriche, serve anche una grande attenzione all’universo delle bici. Lo sostiene un nuovo studio dell’Università di Oxford, relativo alle strategie da implementare il prima possibile per ridurre le emissioni di gas serra. A livello globale, solo un’auto nuova su 50 era completamente elettrica nel 2020 e una su 14 nel Regno Unito. Anche se tutte le nuove auto fossero elettriche, ci vorrebbero comunque 15-20 anni per sostituire la flotta mondiale di auto a combustibili fossili. Allo scopo di rispettare gli obiettivi di taglio della CO2 previsti per il 2050, e scongiurare l’aumento delle temperature globali oltre 1.5 gradi centigradi, è sempre più necessario spingere i mezzi di trasporto “attivi” come la bicicletta. Le biciclette hanno infatti un impatto ambientale dell’84% inferiore alle auto elettriche.

Fonte: The Conversation

Clima, pesci in fuga dall’Equatore

Le specie marine non possono vivere più all’Equatore a causa del riscaldamento globale. Proprio per questo un nuovo studio ha studiato gli spostamenti dei pesci dall’equatore verso zone più fresche. La ricerca ha analizzato circa 7 milioni di dati che coprono 48.661 specie, dai grandi mammiferi marini come le balene alle meduse e ai coralli. Il database inizia nel 1955. Le specie di nuoto libero sono diminuite all’Equatore con l’aumento delle temperature. Nonostante il minor riscaldamento nell’oceano che sulla terra, le specie marine stanno spostando la loro distribuzione più velocemente o più velocemente in risposta al riscaldamento rispetto a quelle sulla terra. Hanno collaborato alla ricerca scienziati dell’Università della Sunshine Coast, dell’Università di Auckland, dell’Università del Queensland e dell’agenzia scientifica australiana Csiro.

Fonte: La Nuova Ecologia

Continua il supporto di Generali al carbone europeo

Generali continua a essere uno degli attori chiave nel sostenere il settore europeo del carbone, in particolare in quei paesi che dipendono ancora fortemente dal più inquinante dei combustibili fossili: Polonia, Repubblica Ceca e anche Germania. Un sostegno che ostacola la transizione di questi Stati verso un’economia più giusta e basata sulle energie rinnovabili. Insieme a Re:Common, Greenpeace ha analizzato il supporto del Leone di Trieste al business del carbone e il suo legame con le aziende più inquinanti d’Europa nel nuovo rapporto “Cambiamento climatico assicurato”. Gli investimenti di Generali nelle società carbonifere ammontano ancora a 203 milioni di euro, tra cui spiccano i 20 milioni in RWE, società più inquinante d’Europa, di cui è il primo investitore italiano.

Fonte: Greenpeace

Buone pratiche e notizie

Olio di palma e soia, stop per biocarburanti ed elettricità

L’olio di palma e quello di soia non potranno essere più impiegati per la produzione di biocarburanti e come combustibili per generare elettricità. Arriva infatti dalla Camera l’approvazione della legge che ne vieta il ricorso, dopo l’approvazione in Senato lo scorso autunno. Il blocco sarà attivo dal primo gennaio del 2023. Gli oli di palma e di soia sono comunemente impiegati per la produzione di biocarburanti ed energia elettrica, poiché economici e dall’alta resa. Eppure il loro impatto ambientale è decisamente elevato: non solo in termini di emissioni, ma anche di deforestazione. La produzione di olio di palma sta letteralmente devastando le foreste tropicali del Sudest asiatico, dove la vegetazione un tempo incontaminata viene rasa al suolo per far spazio alle nuove coltivazioni. Caso analogo per la soia, molto richiesta per la produzione di mangimi per gli allevamenti e combustibili. Con l’approvazione della nuova norma questi due oli non potranno più essere miscelati al diesel e, inoltre, non potranno più essere annoverati nel “conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato”.

Fonte: Greenstyle

Batterie: nascerà in Italia la più grande gigafactory d’Europa

Con un investimento di circa 4 miliardi di euro, anche l’Italia vedrà la nascita di un grande complesso industriale per la produzione di massa di batterie agli ioni di litio. È un impianto da record, che è destinato a diventare il più grande in Europa, con un’estensione di circa 300mila metri quadri. La capacità produttiva prevista, nella fase iniziale sarà di 45 GWh che potrà raggiungere a regime circa 70 GWh. Si stima la creazione di 4mila posti di lavoro per gli addetti diretti, che arriveranno a 10mila considerando l’indotto. Ci sarà da aspettare qualche anno prima che il progetto della Italvolt si trasformi in realtà: la prima fase del progetto, infatti, sarà ultimata solo entro la primavera del 2024. Il nuovo complesso industriale risponde alla crescente domanda di batterie nel continente europeo, che in maggior parte proviene dal settore automotive.

Fonte: Nextville.it

Come adottare una spiaggia

A trentasei anni dalla prima attività di beach cleanup l’associazione Mare Vivo lancia la nuova campagna nazionale “Adotta una spiaggia”, attraverso la quale sarà possibile sostenere le attività di pulizia, osservazione e valorizzazione di decine di spiagge in tutta Italia, dalla Liguria alla Sardegna, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. A prendersi cura delle spiagge “adottate” saranno i volontari delle Delegazioni di Marevivo sul territorio, da anni impegnati costantemente a tutelarne l’integrità, il valore naturalistico e la bellezza. Le donazioni permetteranno quindi a centinaia di attivisti di Marevivo di avviare e sostenere nel tempo attività di pulizia e di sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni locali, anche attraverso l’installazione di pannelli informativi.

Fonte: Mare Vivo

A Milano arriva il car-sharing condominiale

La nuova Ami – 100% ëlectric, l’automobile leggera di Citroën pensata per la mobilità cittadina – diventa protagonista di un innovativo di car-sharing condominiale a Milano. Grazie a un’apposita applicazione, i residenti potranno gestire facilmente il noleggio a tempo della vettura elettrica, per spostarsi rapidamente su tutto il territorio meneghino. Il tutto rispettando l’ambiente, data l’assenza di emissioni per questa vettura. All’interno del cortile condominiale saranno presenti due postazioni Ami – 100% ëlectric, che i condomini potranno utilizzare con un servizio di car-sharing. Tutto verrà gestito grazie a un’apposita app e l’utilizzo è riservato ai residenti di ogni età. Trattandosi di un quadriciclo leggero, infatti, può essere guidato a partire da 14 anni con il classico patentino per motori inferiori ai 50 cm3.

Fonte: Ecoblog

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.