La stampa internazionale: rischi gravi per i neonati e (perfino) per i mutui

Le donne esposte alle temperature alte e all'inquinamento rischiano di avere bambini prematuri, sottopeso o addirittura nati morti. Mentre il rischio che le case si allaghino per il cambio climatico almeno una volta all'anno si ripercuote sui mutui a trent'anni, molto diffusi. Cosa cambierà in Francia con la vittoria dei verdi.

Di a cura di Elisabetta Ambrosi
30 Giugno 2020

I danni del riscaldamento e dell’inquinamento: neonati prematuri e sottopeso

Le donne esposte ad alte temperature, a causa del riscaldamento globale e dell’aria inquinata rischiano di avere bambini prematuri, sottopeso o addirittura nati morti. Un fenomeno che riguarda negli Stati Uniti soprattutto le madri afro-americane, ma non solo. Il rischio di avere bambini prematuri o sottopeso a causa delle alte temperature sale dal 8.6 al 21 per cento.

Fonte: New York Times

Il cambiamento climatico mette a rischio perfino i mutui a lungo termine

L’innalzamento dei mari minaccia una vera e propria istituzione americana: il mutuo a trent’anni. I mutui tradizionali, sopravvissuti a molte crisi finanziarie, non sopravvivranno a quella climatica, perché il mutuo a lungo termine non è più desiderabile come un tempo, visto che in 30 anni, se non ci sono interventi, almeno mezzo milioni di case – per un valore di 241 miliardi – saranno allagate una volta all’anno (dati Climate Central).

Fonte: New York Times

Francia, l’onda verde travolge Macron

Forte astensione e vittoria storica degli ecologisti hanno caratterizzata il secondo turno delle elezioni amministrative in Francia. Il partito Europe Ecologie-Les Verts, a volte alleato con liste di sinistra, ha espugnato numerose città medie e grandi: Lione, Strasburgo, Bordeaux. In altre città, come Parigi, Marsiglia, Montpellier i verdi hanno vinto in coalizione con il Partito socialista.

Fonte: Statista.fr

Telelavoro e limite a 110 in autostrada: svolta green per i francesi?

I 150 membri francesi della Convenzione dei cittadini per il clima hanno concluso le votazioni sulle 150 riforme da loro proposte e poi consegnate alla ministra della Transizione ecologica e solidale, Elisabeth Borne. Tra di esse, la modifica dell’articolo uno della Costituzione, perché contenga la preservazione della biodiversità e dell’ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico; la riduzione della velocità sulle autostrade a 110 km, l’introduzione di una giornata di telelavoro a settimana, l’incremento dell’uso del treno, la limitazione degli effetti nefasti del trasporto aereo, la limitazione del consumo di energia e del consumo di suolo, l’aumento della longevità dei prodotti. All’indomani della vittoria dei Verdi, Macron ha annunciato di voler adattare quasi tutte le richieste della Convenzione.

Fonte: Le Monde

Diciotto falsi miti sul consumo di carne

È vero che gli avocado, o il latte di mandorle, distruggono l’ambiente come a bistecca? E che gli animali grass fed producono meno emissioni? O che le emissioni di soya per produrre latte vegano stiano distruggendo l’Amazzonia? Un lungo articolo del The Guardian sfata diciotto credenze false sul consumo di carne e l’impatto sul pianeta. Mostrando come in generale mangiare piante sia un sistema molto più efficiente a livello ambientale di quello che si basa sul nutrire animali con piante per poi mangiarli.

Fonte The Guardian

Microplastiche anche nella frutta e nella verdura

Uno studio condotto dal gruppo del Laboratorio di Igiene ambientale e degli alimenti dell’Università di Catania, pubblicato sulla rivista Science Direct, riporta le concentrazioni di microplastiche contenute nella parte edibile di alcuni dei frutti e delle verdure più consumati in Italia. I dati mostrano una contaminazione variabile con dimensioni medie delle microplastiche da 1,51 a 2,52 microns e un range quantitativo medio da 223 mila (52.600-307.750) a 97.800 (72.175-130.500) particelle per grammo di vegetale rispettivamente in frutta e verdura. La presenza di microplastiche negli ortaggi, dimostrata dallo studio etneo, costituisce un elemento di assoluta novità.

Fonte Science Direct

Covid-19, l’imballaggio usa e getta è sicuro

Oltre 100 esperti di salute pubblica e ricercatori di diciotto paesi – tra cui l’Italia – hanno sottoscritto una dichiarazione sostenendo che i contenitori riutilizzabili sono alternative sicure per la salute durante l’emergenza Covid-19, respingendo così i proclami dell’industria della plastica in tutto il mondo. Gli esperti sanitari – insieme a Greenpeace ed Upstream – confermano dunque che gli imballaggi usa e getta non sono affatto più sicuri di quelli riutilizzabili e, se si rispettano le basilari regole di igiene, anche i sistemi basati su prodotti sfusi e ricarica sono assolutamente sicuri.

Fonte: Greenpeace

Italia, l’inesorabile avanzata delle rinnovabili

Sono oltre un milione gli impianti tra elettrici e termici in Italia che troviamo in tutti e 7.911 i Comuni, mentre dieci anni fa erano solo 356. Ma ci sono anche 3.300 Comuni dove la produzione da rinnovabili supera i fabbisogni elettrici delle famiglie. Lo racconta il rapporto Legambiente Comunità rinnovabili 2020. Lo scenario della generazione distribuita nel territorio italiano, spiegando come in dieci anni la produzione sia aumentata di quasi 50 TWh mettendo in crisi quel modello fondato sulle fossili e portando alla chiusura di centrali da fonti fossili per 13 GW. Complessivamente, la produzione da rinnovabili in Italia nel 2019 è stata pari a 114 miliardi di TWh a fronte di una domanda elettrica nazionale di 316 TWh. Il contributo delle rinnovabili rispetto ai consumi elettrici è passato dal 15 al 36% e in quelli complessivi dal 7 al 19%. La novità è che con l’approvazione della Direttiva Europea 2018/2001 diventa possibile abbattere le assurde barriere che fino ad oggi hanno impedito di scambiare energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia, persino nei condomini o dentro un distretto produttivo, oppure in un territorio agricolo. La nuova direttiva stabilisce i diritti dei prosumer (i produttori-consumatori) e delle comunità energetiche proprio in una logica di supporto alla produzione locale da rinnovabili.

Fonte Legambiente

La Direttiva Quadro sulle acque? Per la Ue non si tocca (per fortuna)

La Commissione Europea ha annunciato che la Direttiva Quadro sulle acque (Wfd), la più importante normativa europea in materia, non si tocca. I 375.000 cittadini europei che hanno partecipato al fitness check dello scorso anno (la verifica periodica popolare a cui vengono sottoposte le direttive europee), i quasi 6.000 scienziati e le oltre 130 organizzazioni della società civile che hanno sostenuto la Direttiva per la tutela delle acque hanno avuto ragione delle numerose e potenti lobby contrarie (industriali, agricoltori…) che speravano di renderla completamente inefficace. La decisione della Commissione è stata accolta con favore da WWF, Eeb, European Anglers Alliance, European Rivers Network e Wetlands International, che insieme formano la coalizione Living Rivers Europe e hanno guidato la campagna #ProtectWater per la salvaguardia della Wfd. La Wfd è una delle normative ambientali più ambiziose e olistiche dell’UE, che fissa l’obiettivo del 100% degli ecosistemi di acqua dolce dell’Ue in buona salute entro il 2027 al più tardi, rispetto all’attuale 40%.

Fonte: Wwf

L’energia per le comunità isolate? E’ possibile grazie a Remote

Si chiama Remote è uno dei progetti vincitori degli Awards organizzati dalla Settimana europea dell’Energia sostenibile: un’iniziativa che nasce per sviluppare soluzioni di approvvigionamento energetico per comunità isolate e off-grid. Remote ha progettato e realizzato una struttura ibrida innovativa per l’accumulo delle fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse e idro) basata su un mix di batterie e produzione idrogeno. Nei 4 siti scelti per i test – Ginostra sull’isola di Stromboli, Agkistro in Grecia, Rye in Norvegia, Ambornetti sulle Alpi italiane – Remote dovrebbe ridurre l’uso generatori diesel del 95-100%, garantendo indipendenza energetica a emissioni zero.

Fonte: Rinnovabili.it

Un concerto per il sole e le piante

A Barcellona, quattro musicisti dell’Opera del teatro del Liceu hanno deciso di esibirsi per la loro prima uscita di fronte a 2.292 piante, sedute in platea e nei palchetti. Il concerto è stato eseguito nel più totale silenzio, poi le piante sono state regalate al personale sanitario della città.

Fonte: Lifegate

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