Chi può querelare Renzi: breve elenco

19 Aprile 2019

Tremebondi, ci accingiamo a scrivere ancora del Dottor Matteo Renzi, ma solo perché lui torna da par suo a far parlare di sé. Implorando il Cielo di non essere nell’et cetera della lista dei querelati resa pubblica da lui ieri l’altro sui social, e pregando due volte al giorno, al mattino e alla sera, di non essere (stati) segnalati dalla sua polizia privata social alla casella mail che il senatore ha predisposto affinché anche l’ultimo troll di Twitter possa fare da delatore, offriamo qui uno stringato compendio di insolenze, insulti, sarcasmi e allusioni che negli anni Renzi ha rivolto a questo e quello. È stato calcolato che se tutti i bersagli dei suoi strali lo querelassero, i tribunali sarebbero ingolfati di cause da e contro Renzi per circa 130 anni.

Sia chiaro che non parteggiamo a prescindere per i suoi avversari; desideriamo solo avanzare il dubbio filosofico che dell’avvelenamento della dialettica politica Renzi possa non essere propriamente una vittima ma un acceleratore.

Essi sono legione: Ignazio Marino: “Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo”. Salvini: “Sciacallo”, “Dice che chi lancia uova è un CRETINO… Sapete per cosa è stato condannato nel 1999 Matteo Salvini? Lancio di uova”. Pierluigi Bersani: “Esperto di birra”, “La classe dirigente che ha già fallito”, “Quelli del 25%”. Gentiloni: “Non è l’algida sobrietà che fa sognare un popolo”. Ex sodali (Gentiloni e Delrio?): “Da chi ha avuto tutto, pugnalata alle spalle”. La Ditta: “Hanno paura di finire ai giardinetti” (2016), “L’usato sicuro, se vinciamo noi vanno tutti a casa” (primarie 2012, ndr). Di Maio: “Un uomo ridicolo”, “Principe degli impresentabili, “C’è dentro fino al collo nella vicenda del padre”, “Il problema di Di Maio non sono le manine, ma la sua assenza di cervello”. Brunetta: “Dice che parlo del nulla: no, non stavo parlando di lei, Brunetta”. Laura Castelli: “Studi cialtrona, studi cialtrona, studi cialtrona”.

Il Fatto: “Il Falso quotidiano”. Le redazioni di DiMartedì e Ballarò: “Fanno meno della 107esima replica di Rambo”. Travaglio: “Leone da tastiera, quando lo incontri in tv non riesce nemmeno a guardarti negli occhi”. Rosy Bindi: “L’antimafia non può essere usata in modo strumentale, per regolare conti interni al Pd”. Virginia Raggi: “Faccia il sindaco, se le riesce”, “Ha affidato i rifiuti a quelli di Mafia Capitale”. Marcello Foa: “Il presidente della Rai è una fake news che cammina”.

Beppe Grillo: “Beppe Grillo, fai schifo”, “Evasore”. Danilo Toninelli: “Un bugiardo coi riccioli”. Giuseppe Conte: “Un premier del G7 che tenta un concorso pubblico e poi rinuncia quando viene scoperto”. Enrico Letta: “Fare la parte della vittima funziona sempre. Ci sono intere carriere che vengono costruite sul vittimismo anziché sui risultati”. Fassina: “Fassina chi?”. I sostenitori del No: “Accozzaglia”, “L’Italia del piagnisteo”. I costituzionalisti: “Professoroni o presunti tali”, “Professionisti dell’appello”, “Archeologi travestiti da costituzionalisti”, “Ho giurato sulla Costituzione, non su Rodotà e Zagrebelsky”, “Non è che una cosa è sbagliata se non la dice Rodotà”.

Pietro Grasso: “Interviene su un dibattito con una sorta di avvertimento”. I sindacati: “Il vento è cambiato. E la pacchia è finita!”, “Io mi occupo non di far scioperare gli italiani ma di farli lavorare”, “Salvini e Camusso sono facce della stessa medaglia”. Lega-5Stelle: “Avete mentito e truffato gli italiani”, “Incompetenti”, “Cialtroni”. I magistrati: “Da circa un’ora mio padre e mia madre sono ai domiciliari… provvedimento assurdo e sproporzionato… oggi, casualmente proprio oggi”. I non renziani tutti: “Gufi”, “Rosiconi”, “Rancorosi”, “Sabotatori”, “Frenatori”.

Non se ne abbia a male, ma la frase con cui l’autore chiude l’annuncio fa venire i brividi: “Ovviamente è solo l’inizio: qualsiasi vostra ulteriore segnalazione (segue mail, ndr) sarà passata agli avvocati per l’apertura di cause di risarcimento civile. Vi terrò informati sul quantum e sulla destinazione dei risarcimenti”.

Rinfranca però l’epigrafe a corredo della querelona: “La stagione degli insulti e delle falsità è finita per sempre”. Che abbia deciso di ritirarsi?

Ti potrebbero interessare

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione