L’inchiesta

Lega, il tesoriere Centemero indagato per finanziamento illecito: “Concordò con Parnasi soldi alla onlus”

Centemero risponde di finanziamento illecito per i 250 mila euro alla “Più Voci” versati dal costruttore. Le intercettazioni: “Cerchiamo una giustificazione”

22 Settembre 2018

Il tesoriere della Lega Giulio Centemero è indagato per finanziamento illecito al partito in concorso con l’imprenditore romano Luca Parnasi. La Procura di Roma ha deciso di iscrivere il braccio destro di Matteo Salvini sul registro degli indagati perché sospetta che le donazioni all’associazione Più Voci da parte delle società del costruttore siano stati un modo per aggirare le norme sul finanziamento alla politica.

La pm Barbara Zuin e l’aggiunto Paolo Ielo ipotizzano il finanziamento illecito, per versamenti diversi di Parnasi, sia per il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi sia per quello leghista Giulio Centemero.

I Carabinieri hanno tenuto insieme i “problemi legali” dei due partiti nelle loro note e così ha fatto la Procura. Le modalità di ingaggio di Parnasi per Lega e Pd sono simili. Il costruttore aggancia Bonifazi e Centemero, accomunati dalla loro doppia veste. Bonifazi è allo stesso tempo presidente della Fondazione Eyu e tesoriere del partito. Simmetricamente Giulio Centemero è tesoriere della Lega e presidente dell’associazione Più Voci.

Parnasi parla con Bonifazi che poi lo porta dal responsabile della raccolta fondi della Fondazione Eyu, Domenico Petrolo. Parnasi paga 150 mila euro a Eyu per uno studio e per questo Bonifazi finisce indagato.

Più meno allo stesso modo, Parnasi parla con Centemero e poi versa fondi alla Onlus Più Voci e, come Bonifazi, anche Centemero è indagato per finanziamento illecito.

La conversazione chiave secondo gli investigatori è quella del 14 febbraio 2018 intercettata dentro gli uffici di Parnasi tra il costruttore e il suo commercialista Gianluca Talone.

Scrivono i carabinieri: “Parnasi incarica Talone di eseguire delle operazioni sui conti societari citando alcuni partiti politici quali destinatari dei movimenti bancari”. Effettivamente Parnasi parla di Lega non di Più Voci. I carabinieri trascrivono: “Luca dice che ‘Lega erano 100 e 100 (…) ne facciamo 100 su Pentapigna qua e 100 qua per quello possiamo utilizzare società nostre’. Gianluca Talone dice ‘allora considera che sono io ho capito quello che fanno per come la strutturiamo loro faranno eh una sul giornale e un’altra sul (incomprensibile) telefoniche’”.

Il senso della conversazione è che Parnasi vuole dare 200 mila euro alla Lega due settimane prima del voto ma poi “loro” li useranno per i media leghisti. Poi il dialogo prosegue sul medesimo tema per altre sigle politiche. Scrivono i carabinieri: “Luca chiede ‘con Forza Italia c’hai parlato?’ e Talone conferma, poi Luca dice ‘Fratelli d’Italia?’ e Gianluca ‘già fatto sì l’amministratore lo ho controllato’ e poi Luca dice ‘il Pd lo incontro io domani, e questo è fatto’”.

La dazione a Più Voci nel 2018 non è stata fatta. Però un mese dopo, il 26 marzo 2018, un giornalista del settimanale L’Espresso chiama per chiedere conto a Parnasi di una precedente donazione del 2015, pari a 250 mila euro in due tranche da 125 mila, alla Onlus Più Voci che ha una particolarità: il suo presidente, Centemero, è il tesoriere della Lega.

Quando il giornalista scopre la cosa e sta per scrivere l’articolo, il commercialista Talone propone a Parnasi la contromisura: “Cerchiamoci una giustificazione, perché è stata fatta l’erogazione liberale!”. E Parnasi: “Possiamo giustificare che abbiamo un progetto ex post! Se no bisognerebbe incontrarli domattina, capito? Dovremmo fare… se tanto firmo io basta fare un pezzo di carta” e poi aggiunge “posso chiamare Giulio Centemero, è il braccio destro!” poi ci ripensa “Andrea (Manzoni, commercialista anche lui membro del consiglio dell’associazione Più Voci come il suo collega di studio Centemero, Ndr) va benissimo! Chiama Andrea da un fisso ufficio, e dici ‘Senti, ci ha chiamato L’Espresso!”.

Questa donazione alla Onlus presieduta da Centemero, secondo l’ipotesi dei pm Paolo Ielo e Barbara Zuin, potrebbe celare un finanziamento alla Lega Nord. La legge impone di registrare nel bilancio delle società commerciali che donano al partito, anche indirettamente, anche tramite una sua articolazione, il contributo. Se il privato che dona e il partito che riceve non dichiarano la dazione nel bilancio e alla Camera, incorrono nel reato di illecito finanziamento. In questo caso la Procura sospetta che la Onlus del presidente Centemero possa essere usata per una dazione indiretta al partito del tesoriere Centemero.

Al Fatto il deputato ha dichiarato qualche giorno fa che nessuno gli chiese di fare una documentazione ex post retrodatata. E che sui 250 mila euro “non c’è nulla di illegale perché la ‘Più Voci’ utilizzava i fondi per la sua attività istituzionale. Non un centesimo è andato alla Lega Nord. Parnasi – ha detto – me l’ha presentato Giancarlo Giorgetti. L’ho visto qualche volta nell’arco di tre anni”. E i due contributi da 125 mila euro? “Ne ha parlato con me”.

Anche per questo, il tesoriere-presidente è indagato.

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