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I magistrati della Corte dei Conti: “La riforma del governo è una pagina buia. Indebolita la responsabilità nella gestione del denaro dei cittadini”

L'Associazione dei magistrati contabili: "Effetto negativo sui principi di legalità, responsabilità e buon andamento dell’amministrazione, sanciti dalla Costituzione. Le risorse pubbliche appartengono a tutti e la loro tutela richiede forme di responsabilità effettive e credibili"
I magistrati della Corte dei Conti: “La riforma del governo è una pagina buia. Indebolita la responsabilità nella gestione del denaro dei cittadini”
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“Oggi si scrive una pagina buia per tutti i cittadini“. Dopo averla criticata pubblicamente e aver avvertito dei rischi, l’Associazione Magistrati della Corte dei Conti reagisce così all’approvazione definitiva da parte del Senato della riforma che indebolisce il controllo della magistratura contabile. Che è “chiamata dalla Costituzione a garantire che le risorse pubbliche siano destinate ai servizi alla collettività e non siano sprecate, per imperizia o corruzione“, ricorda in una nota. La riforma “segna un passo indietro nella tutela dei bilanci pubblici e inaugura una fase in cui il principio di responsabilità nella gestione del denaro dei cittadini risulta sensibilmente indebolito“.

“Da oggi – prosegue l’Associazione – in presenza di grave colpa, il danno arrecato alle finanze pubbliche sarà risarcibile solo entro il limite massimo del 30% del pregiudizio accertato. La parte restante non verrà recuperata e resterà a carico della collettività“. “Ulteriori forti preoccupazioni – proseguono i magistrati – suscitano l’introduzione di meccanismi di esonero automatico dalla responsabilità, legati al silenzio della Corte dei conti in sede di controllo di legittimità o di parere. In questo modo, l’assenza di una pronuncia esplicita della Magistratura contabile rischia di trasformarsi in una giustificazione automatica, piegando tali funzioni a logiche di esclusione della responsabilità piuttosto che di miglioramento dei servizi. La riforma incide negativamente sui principi di legalità, responsabilità e buon andamento dell’amministrazione, sanciti dalla Costituzione, e solleva un tema centrale di equità: le risorse pubbliche appartengono a tutti e la loro tutela richiede forme di responsabilità effettive e credibili”.

“Una maggiore efficienza dell’amministrazione non si ottiene riducendo il ruolo della Magistratura contabile, ma valorizzando il presidio indipendente e imparziale a garanzia del corretto utilizzo del denaro pubblico”, conclude l’Associazione.

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