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“‘Vagli dietro, ci hanno sparato’, lo spavento è stato enorme”: Petacchi racconta i momenti di terrore dei ciclisti della Padovani

Un'automobilista ha abbassato il finestrino e ha sparato contro un gruppo di giovani in allenamento, tutti in età compresa tra i 19 e i 22 anni
“‘Vagli dietro, ci hanno sparato’, lo spavento è stato enorme”: Petacchi racconta i momenti di terrore dei ciclisti della Padovani
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“Fortunatamente erano a salve, ma i ragazzi hanno visto abbassarsi il finestrino e poi l’arma. Lo spavento è stato enorme, il gesto di uno squilibrato”. A parlare è Alessandro Petacchi, ex ciclista con quasi 50 tappe vinte tra Tour, Giro e Vuelta, oltre a due Classiche (la Sanremo e la Parigi-Tours), e oggi team manager alla SC Padovani Polo Cherry Bank, la squadra ieri vittima di una follia di un’automobilista che ha abbassato il finestrino e ha sparato contro un gruppo di giovani in allenamento, tutti in età compresa tra i 19 e i 22 anni.

A testimonianza c’è un video quasi arrivato casualmente, utile poi per uno spot pubblicitario del team: “Difficile da credere quando mi è arrivata la notizia, talmente la cosa era assurda“, ha ammesso Petacchi ai microfoni di BlbablaBike, podcast di TuttoBiciWeb. “Non c’era traffico, erano stati fatti due gruppi tra i 14 corridori per evitare proprio questo tipo di problemi. Poi, una BMW nera ha sorpassato uno dei due gruppetti, ha rallentato e chi guidava ha sparato verso il gruppo, fortunatamente a salve. C’era una troupe che stava facendo delle riprese per riprendere i materiali e la cosa è andata online ed è diventata virale”.

Ma la paura iniziale è stata tanta e subito i ciclisti hanno pensato a una possibile tragedia: “I ragazzi sono andati subito dietro all’ammiraglia e hanno gridato: ‘vagli dietro, ci hanno sparato!’. Ovviamente non si è realizzato subito la gravità del gesto e intanto la macchina si è allontanata“, ha continuato Petacchi. “Ora attraverso le telecamere riusciranno a risalire alla targa e a provvedere a fermare una persona evidentemente squilibrata perché compiere un gesto del genere mi spiace, ma non posso pensare che sia stato uno a posto”.

Una follia vera e propria, così definita da Petacchi a distanza di 24 ore dall’accaduto. “Tutti hanno sentito gli spari e i primi due della fila hanno avuto l’istinto di abbassarsi: fortunatamente non andavano fortissimo e fisicamente non è successo nulla, ma lo spavento è stato enorme”.

E non importa se si tratti di una pistola vera o finta: “A volte capita di avere diverbi con automobilisti ma vedere il finestrino abbassarsi e spuntare una pistola, è totalmente fuori da ogni logica. Poi capire se fosse vera o falsa poco importa: il gesto e i colpi d’arma da fuoco ci sono stati. Mai accaduta una cosa del genere nemmeno da ragazzo”.

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