Calcio

“È la vittoria più importante da quando sono qui”: perché Spalletti è così felice della sua Juventus (e cosa ancora non va)

I bianconeri trovano una vittoria cruciale contro il Bologna. Tra le note liete c'è il ritorno in campo di Gleison Bremer e l'impatto di Cabal. Male ancora David e Cambiaso

“Sicuramente è la vittoria più bella e importante da quando alleno la Juventus, perché affrontavamo una squadra con un valore e una forza definiti, che ha entusiasmo, costruita bene”. A parlare è Luciano Spalletti dopo il successo della sua Juve per 0-1 sul campo del Bologna grazie al gol di Juan Cabal. Una vittoria fondamentale per più motivi: per la classifica in primis, per il morale, per dare continuità in trasferta, per ritrovare serenità dopo le questioni extra campo degli ultimi giorni, con l’offerta di Tether Investments per rilevare il club e il “no” secco di Exor.

Perché con questi tre punti la Juventus rivede il quarto posto (-1 dalla Roma, che però giocherà questa sera, 15 dicembre, contro il Como) e ottiene la quinta vittoria in sei partite tra tutte le competizioni. Unica sconfitta: quella per 2-1 sul campo del Napoli. “Questa sera ai ragazzi ho detto ‘bravi veramente’. Avevo visto delle cose fatte bene durante gli allenamenti, soprattutto in questa settimana li avevo trovati energici e reattivi. C’era bisogno di una prestazione che desse tranquillità”, ha spiegato Spalletti.

Una vittoria che ha senza dubbio un gusto diverso da quella ottenuta in Champions League contro il Pafos, in cui Spalletti era stato parecchio critico nei confronti della sua squadra: “In alcuni momenti abbiamo fatto proprio il minimo, ci sono state anche delle situazioni imbarazzanti nel primo tempo”, aveva dichiarato il tecnico. Adesso invece è felice della prova dei suoi, dell’approccio, della gestione e della solidità mostrata.

Le note liete

Non ci sono soltanto vittoria e clean sheet tra le note liete dello 0-1 di Bologna per Luciano Spalletti. Ci sono anche le prestazioni di alcuni singoli: partendo dall’uomo partita Juan Cabal, che è entrato, ha fatto gol e poi galvanizzato dalla situazione ha tirato fuori una super prestazione. E ancora il ritorno di Gleison Bremer: il difensore non giocava dal 27 settembre per infortunio, è tornato in campo per circa 20 minuti ed è sicuramente il recupero più importante in casa Juve.

Lo è per diversi motivi: per il valore del giocatore in primis, ovviamente. Ma anche perché Bremer è quel centrale che Spalletti aspettava per attuare una rivoluzione e passare alla difesa a quattro, nei suoi pensieri sin da quando è arrivato. E poi c’è Lois Openda, che da subentrato ha tirato fuori forse la sua miglior prestazione stagionale: “Openda l’ho visto molto bene e anche in questo caso bisogna sottolineare la prestazione. Lui è un calciatore differente da David, ha i 60 metri di strappo fatti di potenza pura”.

Le note negative

C’è però ancora qualcosa da aggiustare. Partendo da Jonathan David: l’attaccante canadese non riesce a trovare continuità e anche contro il Bologna è stato un corpo estraneo, con una prestazione decisamente insufficiente. “È uno che lega il gioco e a volte mi sembra più una seconda punta che una prima punta, proprio per questa sua capacità”, ha spiegato Spalletti. David, ma anche Andrea Cambiaso che è stato sostituito da Juan Cabal dopo un’altra prestazione negativa. Tassello dopo tassello però adesso Luciano Spalletti comincia a intravedere la “sua” Juve.