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Fiorentina sempre più ultima e contestata: “Fate ridere”. Squadra in silenzio stampa e in ritiro

15 partite giocate, zero vittorie e ultimo posto in classifica: nemmeno Vanoli è riuscito a dare una scossa a una squadra che sembra in grande difficoltà mentale
Fiorentina sempre più ultima e contestata: “Fate ridere”. Squadra in silenzio stampa e in ritiro
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Sei punti in quindici giornate, ultimo posto in classifica e già -8 dalla zona salvezza. La prima metà di stagione per la Fiorentina è un incubo. La formazione viola – partita tra tanti proclami e dopo un mercato economicamente importante – non sa cosa significhi vincere. Nelle 15 partite giocate in Serie A sono infatti arrivati sei pareggi e nove sconfitte, l’ultima in casa contro il Verona per 1-2.

Fiorentina contestata e in silenzio stampa

A fine match – come è facile intuire – fischi e cori di contestazione da parte di tutto lo stadio “Artemio Franchi”, che ha urlato: “Fate ridere” ai calciatori, qualcuno anche in lacrime. Perché c’è tutto il tempo per rimediare a una situazione che sembra avere dell’incredibile, ma bisogna fare in fretta perché è già andato via quasi metà campionato. Ecco perché adesso il club e la società vogliono chiudersi a cerchio, cercare di ricompattarsi e provare a uscire insieme da un momento complicatissimo. A fine match contro il Verona nessuno si è presentato davanti alle telecamere: annunciato il silenzio stampa. Intanto la squadra continuerà il ritiro, dopo quello fatto venerdì al Viola Park prima della sfida contro il Verona.

I numeri della Fiorentina

Peggior difesa e terzo peggior attacco, ma soprattutto zero vittorie in stagione: la Fiorentina è ancora l’unica squadra a non aver ottenuto tre punti nel corso del campionato. Solo 12 reti segnate, ben 26 subite e una fragilità mentale davvero preoccupante per tifosi e allenatore. La formazione viola non sa reagire alle difficoltà e soprattutto è deconcentrata anche quando la posta in palio è altissima. Basta vedere il gol di Orban dell’1-2, con due uomini in area a difendere e l’attaccante del Verona da solo. O ancora prima l’errore di Gudmundsson, che lanciato da solo a rete in area – anziché calciare in porta – ha cercato l’assist per Moise Kean. Numeri preoccupanti, situazione mentale e fisica ancora di più. Ecco perché serve una scossa. Quella che la società ha cercato di dare con l’esonero di Pioli e l’arrivo di Paolo Vanoli, che fin qui però non ha sortito gli effetti sperati.

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