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Bimba uccisa sull’A5, la versione dell’autista: “Ho investito un cinghiale”

Il racconto al titolare del dipendente della ditta che ha speronato col furgone aziendale l'auto su cui viaggiava la piccola Lucia Tonino, morta ad appena due mesi
Bimba uccisa sull’A5, la versione dell’autista: “Ho investito un cinghiale”
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“Ho avuto un incidente con un cinghiale“. Così ha raccontato al suo titolare il dipendente di una ditta del Torinese che sabato sera ha speronato col furgone aziendale, sull’autostrada A5, la 500x di Costanza Fiore, madre della piccola Lucia Tonino, la bimba di due mesi scaraventata fuori dall’abitacolo e morta travolta da un’auto. La sua posizione però traballa, perché due testimoni hanno raccontato di averlo visto accostare all’altezza di Volpiano, scendere dal furgone per esaminare i danni al veicolo e ripartire come se nulla fosse. L’autista, inoltre, ha fornito una versione non del tutto corrispondente alla polizia giudiziaria: “Non ricordo, forse ho avuto un urto lieve con la macchina e poi ho preso il cinghiale”, ha riferito. Il racconto dell’uomo non ha convinto la Procura, che lo indaga per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga.

Giovedì è in programma l’autopsia sul corpo della piccola vittima. Negli ultimi giorni gli inquirenti hanno analizzato lunghissime ore di immagini e filmati dalle telecamere di sorveglianza dell’autostrada: si cerca la targa della vettura sopraggiunta successivamente, quella che ha accidentalmente investito la bimba, il cui guidatore potrebbe non essersi accorto di nulla. Sull’asfalto, infatti, non sono presenti segni di frenata. Le indagini sono rese ancora più complesse dalla mancanza di sistemi di videosorveglianza nella zona dell’incidente: gli investigatori si stanno appoggiando alle telecamere dei caselli autostradali, che – insieme alle testimonianze – hanno permesso di risalire all’autista del furgone.

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