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Asset russi, EUobserver: “Un banchiere vicino a Mosca ha minacciato la CEO di Euroclear” che li gestisce

Secondo il quotidiano Olivier Huby, "banchiere amante del Bol’šoj", avrebbe rivolto minacce a Valérie Urbain nel maggio 2024, quando era già iniziata la discussione sull'utilizzo dei proventi dei beni di Mosca congelati in Europa per finanziare l'Ucraina
Asset russi, EUobserver: “Un banchiere vicino a Mosca ha minacciato la CEO di Euroclear” che li gestisce
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Lui è Olivier Huby, “banchiere amante del Bol’šoj“. Lei è Valérie Urbain, CEO di Euroclear, società belga di servizi finanziari che gestisce circa 230 miliardi di asset russi congelati. Secondo un’inchiesta di EUobserver, Huby avrebbe rivolto pesanti minacce a Urbain in un contesto di crescente pressione legata all’utilizzo dei beni di Mosca per continuare a sostenere l’Ucraina.

Le minacce sarebbero cominciate nel maggio 2024, quando Verdain era appena arrivata alla guida di Euroclear. “Huby le ha detto: ‘Due miei amici vogliono vederti’ e le ha mostrato le foto di due uomini che aveva sul telefonino. Erano due ufficiali di livello dell’intelligence russa. Lei è rimasta sconvolta”, ha raccontato a EUobserver una fonte che ha chiesto di rimanere anonima. Poco dopo, a metà del 2024, il banchiere avrebbe contattato un membro del board di Euroclear chiedendogli di incontrare uomini dei servizi di Mosca e avvertendolo che la sua casa avrebbe potuto “prendere fuoco” se non lo avesse fatto. Il dirigente sarebbe stato in seguito coinvolto in un incidente e Huby avrebbe contattato Urbain dicendole: “Tu non vuoi fare la stessa fine, vero?”.

Nel maggio 2024 l’Unione Europea stava già discutendo formalmente l’uso dei proventi derivanti dagli asset russi congelati a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Gli ambasciatori dei 27 Stati membri avevano dato l’ok a una proposta che prevedeva di destinare circa il 90% dei rendimenti al sostegno militare e il restante 10% a programmi di ricostruzione e assistenza per l’Ucraina. Si trattava, in quel momento, di utilizzare esclusivamente gli interessi generati dagli asset bloccati, senza procedere alla confisca diretta, al fine di rispettare le normative internazionali sulla proprietà.

Secondo quanto riportato da EUobserver le minacce, sebbene non confermate da procedimenti giudiziari pubblici, hanno comunque scosso la struttura interna, evidenziando vulnerabilità e tensioni nel management e spingendo il gruppo a prendere misure straordinarie di sicurezza: sono stati ingaggiate società private che hanno fornito bodyguard per proteggere Urbain e altri vertici.

Huby, figura di spicco nel settore dell’asset management, vanta una carriera lunga e internazionale. Diplomato all’École nationale des ponts et chaussées di Parigi e con un master al MIT, ha ricoperto posizioni di rilievo in Paribas Asset Management e AXA Investment Managers prima di diventare co-CEO e successivamente board member di MFEX Group, acquisita da Euroclear nel 2021. Multilingue, esperto di mercati globali e con una conoscenza del russo, Huby è stato descritto come un dirigente con legami culturali e professionali con la Russia.

Secondo una ricostruzione del Brussels Times, Huby avrebbe effettuato numerosi viaggi tra Francia, Belgio e Russia negli ultimi anni, circa 155 voli tra il 2015 e il 2024, suscitando sospetti sulle sue connessioni con Mosca. Le fonti anonime citate da Bruxelles Times e altre testate suggeriscono che tali spostamenti potrebbero essere stati oggetto di monitoraggio da parte dei servizi di intelligence di un paese della Nato, che li avrebbe definiti “suspect”. Tuttavia, secondo Euroclear, Huby non aveva accesso agli asset russi congelati e i viaggi sarebbero stati personali.

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