
La presenza dei lupi in Italia sta generando un'isteria mediatica dopo che l'Ue ha favorito abbattimenti pretestuosi
di Michele Versace
Da alcuni mesi, da quando la Ue ha declassato il lupo come specie protetta, rendendolo di fatto suscettibile di abbattimenti pretestuosi, nel nostro paese sono apparsi via via, sempre in numero crescente, articoli allarmanti sulla presenza dei lupi nei boschi, nelle campagne e nei centri urbani.
Persone aggredite (non è mai stato dimostrato), armenti sbranati (cosa ci sarebbe di strano?) e perfino cani (lasciati fuori casa) catturati dal predatore.
Ai giornali, poi si sono sommati anche i servizi della tv, sia pubblica che privata, a soffiare sul fuoco di una paura irrazionale e immotivata.
Questi avvistamenti e i presunti attacchi si sarebbero perpetrati sempre nelle regioni centrosettentrionali, dove la gente non vedeva lupi da quasi un secolo, e perciò non c’è da stupirsi di questa isteria, seppur pilotata, al limite del reato di provocato allarme.
Dicono che a pensar male si commetta peccato ma si indovini quasi sempre, perciò non posso fare a meno di credere che questi allarmismi, in determinate regioni e Comuni, abbiano anche (se non solo) lo scopo di distrarre l’opinione pubblica da problemi reali che la politica locale non è in grado di risolvere.