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Ultimo aggiornamento: 14:31 del 4 Dicembre

Cacciari a La7: “Se crescono le destre è colpa della pessima politica europea, non di libri esposti a una fiera”

Sulla polemica per la presenza dell'editore di destra identitaria Passaggio al bosco a Più libri, più liberi, Cacciari invita a non confondere la censura con l’antifascismo
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“Secondo me fanno un errore, non è con sistemi di censura che si combattono le idee, per quanto pericolose siano.” Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal filosofo Massimo Cacciari, a proposito delle polemiche relative alla fiera della piccola e media editoria, Più libri più liberi, che oggi apre i battenti in un clima di tensione per la presenza, tra gli editori ammessi, di Passaggio al Bosco, sigla fiorentina nata nell’orbita della “Destra identitaria”.
Contro la partecipazione della casa editrice si sono mobilitati storici, associazioni antifasciste e centinaia di scrittori, che nella lettera aperta del 2 dicembre parlano di un “pantheon nazifascista e antisemita” e chiedono all’AIE di revocare l’ammissione, evocando il precedente Altaforte del 2019.

Nel dibattito interviene Cacciari, rovesciando il punto di vista. Per il filosofo, concentrare l’attenzione sull’espositore controverso significa ignorare il terreno su cui si alimentano i fenomeni neofascisti: “La battaglia politica-culturale contro i fenomeni fascisti la fai nella scuola, studiando, all’università, discutendo, dialogando, la fai con una politica seria. Se crescono le forze di destra, anche fasciste, in Europa, non è colpa di una casa editrice che esponga o non esponga i suoi libri, è colpa di una cattiva, pessima politica europea“.

Quando Lilli Gruber commenta contrariata (“Non so, l’Europa cosa c’entra?”), Cacciari ribadisce: “Certo, la cattiva politica europea. Se ci fosse stata una seria politica europea, non ci sarebbe l’alleanza per la Germania, non ci sarebbe la Le Pen. Mussolini per caso è stato portato con le armate e dai marziani oppure è stato portato dalla cattiva politica precedente, da errori fatti da socialisti, da comunisti, da liberali? Che cos’è che produce il fascismo e il nazismo? Si autoproducono?“.
Di fronte all’obiezione della conduttrice (“Questa casa editrice pubblica Mussolini”), Cacciari replica: “Mussolini è sempre stato pubblicato, anche il Mein Kampf. Sono sempre state le case editrici che hanno pubblicato alcuni testi canonici del fascismo, con altri, magari sotto mentite spoglie.”
E aggiunge: “Certo, la prospettiva politica è quella, ma sono libri che si sono sempre trovati, case editrici che le hanno sempre pubblicate.”

La sua posizione insiste sull’inefficacia concreta dei divieti: “Fatto sta che questi libri si sono sempre trovati, che differenza fa nella sostanza che si trovino in una libreria o che si trovino al festival più libri, più liberi? Che differenza fa? Nessuna. Perché questi testi si trovano in tutta Europa, dappertutto, in tutte le librerie, o se no le ordini. Su Amazon le ordini, tutti. Anche i peggiori, tutti.”
E conclude: “Cosa vuoi che conti nel mondo attuale la censura? Cosa vuoi che fermi la censura? È solo cultura, scuola, educazione che può servire a qualcosa.”

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