Il mondo FQ

Accordo tra Consiglio e Parlamento Ue sulla nuova legge anticorruzione, Antoci (M5s): “C’è l’abuso d’ufficio”. Conte: “Ora il governo torni sui suoi passi”

La nuova legge stabilisce norme a livello dell’Ue affinché in tutti gli Stati membri una serie di atti siano considerati reati e definiti allo stesso modo. L'europarlamentare M5s: "Grande vittoria della legalità, nonostante il palese ostruzionismo del governo italiano"
Accordo tra Consiglio e Parlamento Ue sulla nuova legge anticorruzione, Antoci (M5s): “C’è l’abuso d’ufficio”. Conte: “Ora il governo torni sui suoi passi”
Icona dei commenti Commenti

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla nuova direttiva anticorruzione. Ovvero sugli standard minimi che gli Stati membri devono rispettare nella definizione e nella sanzione dei reati di corruzione nei rispettivi codici penali. La nuova legge contiene anche misure volte a prevenire la corruzione e norme per rendere più efficaci le indagini e i procedimenti penali. L’accordo provvisorio raggiunto oggi, nel giorno in cui è stata fermata l’ex Alta rappresentante Ue Federica Mogherini nell’ambito dell’inchiesta su corruzione e frode negli appalti Ue, dovrà essere confermato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di essere formalmente adottato da entrambe le istituzioni. Per l’europarlamentare M5s Giuseppe Antoci, nonché uno dei relatori del provvedimento, il testo prevede l’obbligatorietà di introdurre “il reato di esercizio illecito di funzione pubblica, l’equivalente dell’abuso d’ufficio cancellato in Italia“.

Poco dopo è intervenuto anche il leader 5 stelle Giuseppe Conte: “Che brutta figura per l’Italia, che fino a qualche tempo fa veniva lodata per la nostra legge Spazzacorrotti. In un’Europa travolta da un nuovo scandalo corruzione, dobbiamo anche fare la figura degli ultimi della classe sul tema della legalità, visto che la proposta europea di direttiva anticorruzione su cui oggi si è trovato l’accordo ricorda al nostro Paese che non si possono cancellare con un tratto di penna – come ha fatto il Governo Meloni – i reati di chi abusa del proprio potere solo per proteggere la casta dei politici e dei colletti bianchi”. Così, ha concluso l’ex premier, “in base a questo schema si imporrà agli Stati membri di introdurre – quantomeno per le fattispecie più gravi – il reato di ‘esercizio illecito di funzione pubblica’, in pratica l’abuso d’ufficio che Meloni e Nordio si sono intestarditi a cancellare senza sentire ragioni. Un’Italia allergica all’immunità per gli abusi dei potenti. Ora il Governo ritorni sui suoi passi”.

Cosa contiene la direttiva

La nuova legge stabilisce norme a livello dell’Ue affinché in tutti gli Stati membri una serie di atti siano considerati reati e definiti allo stesso modo. I seguenti reati saranno ora punibili come reati in tutta l’Unione europea: corruzione nel settore pubblico e privato, appropriazione indebita, traffico di influenze, intralcio alla giustizia, arricchimento derivante da reati di corruzione, occultamento e alcune gravi violazioni dell’esercizio illegale di funzioni pubbliche. Oltre ad allineare le definizioni dei reati di corruzione, gli Stati membri devono anche introdurre lo stesso livello di sanzioni per punirli. La sanzione per i trasgressori andrà da una pena detentiva massima di almeno tre a almeno cinque anni, a seconda del reato. Le persone condannate per reati di corruzione possono incorrere in sanzioni aggiuntive quali ammende, rimozione dalla carica pubblica, interdizione dall’esercizio di cariche pubbliche o di funzioni di servizio pubblico, revoca di autorizzazioni ed esclusione dall’accesso alle procedure di appalto e ai fondi pubblici.

Anche le persone giuridiche (cioè le società) saranno soggette a sanzioni. La legge stabilisce che tali sanzioni devono assumere la forma di ammende, il cui importo massimo varia da almeno il 3% al 5% del loro fatturato mondiale totale o da almeno 24 o 40 milioni di euro, a seconda del reato.

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato norme che definiscono in quali casi uno Stato membro ha giurisdizione su un reato e quindi è tenuto ad avviare un procedimento. Come regola generale, gli Stati membri hanno giurisdizione sui reati commessi nel loro territorio o quando l’autore del reato è un loro cittadino. “Questa direttiva aggiornerà e rafforzerà il quadro giuridico dell’UE in materia di corruzione e costituisce un passo importante nella nostra lotta comune contro la corruzione e la criminalità organizzata”, ha detto Peter Hummelgaard, ministro della Giustizia danese.

Antoci (M5s): “C’è l’obbligo di introdurre un reato equivalente all’abuso d’ufficio cancellato in Italia”

Tra i primi a parlare degli effetti della direttiva sull’Italia, c’è l’europarlamentare del Movimento 5 stelle e uno dei relatori Giuseppe Antoci. “La direttiva anticorruzione”, ha dichiarato, “approvata in sede di trilogo dopo un negoziato durato mesi, prevede l’obbligatorietà per gli Stati membri di introdurre l’equivalente dell’abuso d’ufficio cancellato in Italia”. Secondo Antoci, così le istituzioni Ue riconoscono “che questo reato è vitale nella lotta alla corruzione e la sua approvazione impone, dunque, il recepimento anche nell’ordinamento italiano dal quale la previsione del reato era stata tolta ad opera della maggioranza di centrodestra e in particolare del Ministro Carlo Nordio che si era intestato la cancellazione dell’ex articolo 323 del Codice penale facendo persino ostruzionismo in Consiglio. Non si è era mai visto un ministro della Giustizia che ostacola la giustizia”, ha detto. “In Europa siamo riusciti a ottenere una grande vittoria della legalità, nonostante il palese ostruzionismo del governo italiano. Sono felice di aver contribuito, insieme alla collega relatrice Raquel Garcia Hermida Van Der Walle e agli altri relatori, a ridare dignità a tutti coloro che erano rimasti, soprattutto in Italia, indifesi davanti a un grave reato che esponeva i cittadini a soprusi, clientelismo e abusi di potere. Oggi un altro tassello è stato rimesso al suo posto”, ha concluso.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione