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Ultimo aggiornamento: 8:12 del 26 Novembre

“Meloni vuole modificare la legge elettorale perché sa di perdere”: Pd, 5 Stelle e Renzi respingono al mittente l’idea di Fdi

Le opposizioni archiviano la proposta fatta da Donzelli subito dopo i risultati delle Regionali. Schlein: "Hanno paura di non vincere ora che siamo uniti". "Il governo parli di stipendi non di collegi" dice il leader di Italia Viva
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Il primo commento ufficiale, ieri, dopo i risultati delle elezioni regionali di Campania, Puglia e Veneto, da parte di Fratelli d’Italia è stato del responsabile organizzazione del partito guidato dal Presidente del consiglio Giorgia Meloni. Ed è parsa a molti sorprendente. Giovanni Donzelli ha sostenuto che “va fatta una riflessione sulla legge elettorale”, perché, “con il ‘Campo Largo’ unito, a differenza delle elezioni politiche 2022, se si dovesse votare oggi non ci sarebbe la stessa stabilità politica né in caso di vittoria del centrodestra né in caso di vittoria del centrosinistra”. Stabilità che “serve alla nazione”, ha spiegato Donzelli. “Lo vediamo con lo spread basso e con il giudizio sull’Italia delle agenzie di reating”.

Le opposizioni rispediscono al mittente la proposta. Matteo Renzi dubita delle reali motivazioni di Fdi e del centrodestra. “Giorgia devi cambiare la Legge di bilancio non la Legge elettorale. Devi parlare di sicurezza, tasse e di stipendi non di collegi”. Per il leader di Italia Viva “è evidente che se il centrosinistra sta insieme Meloni perde – perché, con le opposizioni unite in coalizione – nei collegi, in due terzi del Paese, il centrodestra non tocca palla e non vede un collegio. Ora dicono cambiamo la legge elettorale”. E conclude: “Donzelli ricorda quel bambino quando in piazza perdeva la partita e diceva il pallone è mio e me lo porto via”.

Dello stesso tenore la risposta che giunge dal Nazareno. La segretaria del Pd Elly Schlein sottolinea: “Non lo dico io, ma oggi ho letto su qualche giornale che con questa legge elettorale il 90% dei collegi del Sud andrebbero alla coalizione progressista”. Dunque, “il loro ragionamento parte dalla paura di perdere, perché hanno capito che noi, dopo aver faticosamente riunito questa coalizione, vinceremmo le prossime elezioni politiche e questa non mi sembra la miglior premessa per fare un cambio di regole”. Chi, e non da oggi, vorrebbe una modifica in senso proporzionale della legge elettorale è il Movimento 5 Stelle. Ma il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri mette subito in chiaro: “La nostra proposta è diversa da quella della destra” e comunque, sottolinea Silvestri, “finché vincevano loro e noi andavamo disuniti alle elezioni, le legge elettorale andava bene, oggi vogliono cambiare la legge elettorale perché sanno che non vinceranno”. Per i 5 Stelle la priorità è la Legge di bilancio. “Adesso si discute di salari, di imprese e famiglie” perché aprire ora un dibattito sulla riforma elettorale è “un’arma di distrazione di massa per non parlare del fatto che l’Europa ci dice che uno o due anni saremo il fanalino di coda, nonostante siamo il Paese che ha preso più soldi del Pnrr”.

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