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L’ex segretario Usa Pompeo diventa consigliere della Fire Point, l’azienda ucraina dello scandalo. Dalle produzioni tv al supermissile Flamingo: il boom in 2 anni

L'ex capo della diplomazia americana nella precedente amministrazione Trump è entrato nel consiglio di sorveglianza il 12 novembre, due giorni dopo che è venuta alla luce l'indagine dell'Anticorruzione sul presunto giro di tangenti che farebbe capo a Timur Mindich, ex socio di Zelensky

Con lo scandalo corruzione che continua a offuscare l’immagine del governo Zelensky, sulla scena ucraina fa il suo ingresso Mike Pompeo. L’ex segretario di Stato Usa è stato nominato nell’advisory board dell’azienda di difesa Fire Point. Citata nelle carte dell’inchiesta “Midas“, la società sarebbe legata a Timur Mindich, imprenditore molto vicino al presidente ucraino coinvolto nel presunto giro di tangenti per 100 milioni di dollari che ha portato alle dimissioni di due ministri e alla richiesta di arresto per l’ex vicepremier Oleksiy Chernishov.

Pompeo è stato nominato il 12 novembre, due giorni dopo che la maxi-operazione anticorruzione è venuta alla luce investendo il governo di Kiev. Fire Point compare nelle carte dell’indagine condotta dalla Nabu, l’Ufficio nazionale anticorruzione, e dal Sapo, la Procura specializzata nel contrasto alle tangenti. I magistrati hanno rilevato che Ihor Fursenko, ex il direttore della sicurezza di Energoatom, il colosso statale al centro del giro di mazzette, accusato di aver partecipato al riciclaggio del denaro agli ordini di Mindich, dal 19 marzo 2025 era stato anche assunto come “amministratore” proprio da Fire Point.

Non è la prima volta che i fari delle agenzie anticorruzione si accendono sulla società. A fine agosto è emerso che la Nabu stava indagando sulla possibilità che l’azienda avesse gonfiato il numero o il prezzo dei droni forniti allo Stato e ne riconduceva la proprietà a Timur Mindich, imprenditore comproprietario di Kvartal 95, casa di produzione televisiva fondata da Zelensky. Iryna Terek, direttore tecnico dell’azienda, ha confermato l’esistenza di un’inchiesta, minimizzandone la portata: “Non ha senso cercare segreti dove segreti non ce ne sono”, ha detto al Kyiv Independent che aveva dato la notizia.

Azienda della difesa cresciuta vertiginosamente negli ultimi 2 anni, Fire Point produce il supermissile “Flamingo“, l’arma più potente in dotazione alle forze armate di Kiev, e droni a lungo raggio FP-1 in grado di percorrere fino a 1.600 km e colpire in profondità la Russia. All’inizio dell’invasione nel febbraio 2022 la società era registrata con il nome Centrocast, si occupava di casting per produzioni cinematografiche e televisive e, riferisce il New York Times, aveva lavorato anche per Zelensky: nel 2016 era stata incaricata della ricerca delle location per Eight Best Dates, commedia romantica in cui recitava l’allora attore comico. Nel febbraio 2023 viene rilevata da Yehor Skalyha, imprenditore fino ad allora attivo nel cinema. Ad agosto nell’organico entra a far parte anche Terek, che fino ad allora si era occupata di installazioni artistiche in cemento. Da quel momento Fire Point comincia a produrre velivoli senza pilota e diventa uno dei principali appaltatori dell’esercito ucraino.

Secondo il Kyiv Independent, nel 2024 l’azienda ha venduto al governo droni FP-1 per un totale di 320 milioni di dollari, un terzo del budget da 1,04 miliardi che il ministero della Difesa di Kiev quell’anno ha destinato all’acquisto di UAV. L’azienda ha confermato di averne venduti circa 2.000 al prezzo di 55mila dollari l’uno, per un totale di circa 110 milioni. Ora la compagnia sta costruendo un nuovo impianto in Danimarca destinato alla produzione di combustibile solido per razzi e prevede di raddoppiare la sua capacità produttiva, mettendosi a costruire anche missili da crociera.

L’arrivo di Pompeo avviene in un periodo di estrema tensione nel settore. Il 12 novembre, lo stesso giorno della sua nomina, il Public Anti-Corruption Council del ministero della Difesa, organo consultivo permanente creato per rafforzare la trasparenza sugli appalti, ha chiesto alla luce dell’inchiesta “Midas” una review di tutti i contratti di fornitura stipulati dal dicastero. Solo 24 ore prima un pm della Procura anticorruzione che conduce le indagini ha affermato dinanzi all’Alta Corte d’appello penale che “nel 2025 i fatti relativi alle attività criminali di Mindich sono stati accertati (…) nel settore della difesa, influenzando il ministro della Difesa Umerov” (Rustem, oggi segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa, ndr)”. Il Pac ha fatto sapere “di aver ripetutamente richiesto incontri con Umerov per parlare delle problematiche emerse”. Tuttavia, secondo il Consiglio, l’ex ministro “era impegnato in riunioni più importanti”.