Si fatica pure con la Moldavia: la Nazionale è sempre senza qualità. Ma su una cosa ha ragione Gattuso: la vera “vergogna” sono gli Ultras dell’Italia
Fatichiamo. Molto, sempre e comunque: il 2-0 strappato a Chisinau sulla Moldavia, con i due gol firmati al tramonto del match da due capocciate di Mancini (88’) e Pio Esposito (92’), ribadiscono il concetto che il nostro calcio ha un problema di fondo: si chiama mancanza di “qualità”. Rino Gattuso ha schierato una specie di Italia B, ma è riuscito a domare un avversario al posto numero 156 del ranking Fifa solo quando sono entrati i titolari e quando la squadra di Lilian Popescu era stanca. La Moldavia, per dire, aveva perso 11-1 con la Norvegia. A Chisinau ha bloccato sullo 0-0 gli azzurri fino all’88’.
Fatichiamo, yes. Ieri sera abbiamo assistito a un film già visto, per esempio negli spareggi mondiali contro Svezia (2017) e Macedonia del Nord (2022). Sbattiamo la testa, testardi e ostinati, contro il muro, cercando di aggirare l’avversario sulle corsie laterali e piazzando cross verso il centro. Con due problemi di fondo: i cross vengono spesso intercettati dai difensori e se non hai Retegui a muoversi in area, finiscono nel nulla. Scamacca a Chisinau non è pervenuto: è stato forse il peggiore.
Nel calcio di alto cabotaggio, non si segue un unico copione: esistono i percorsi alternativi, per citare un esempio gli inserimenti per vie centrali. Sono le cosiddette varianti, ma per realizzarle, occorrono giocatori di qualità. I numeri 10 creativi e gli esterni che saltano l’uomo costringono le difese ad aprirsi, creando lo spazio per gli inserimenti dei compagni. Non parliamo di schemi raffinati: l’ABC del calcio. I copioni di alto livello, felliniani, sono riservati ai club dove si lavora ogni giorno e dove i direttori d’orchestra sono i migliori allenatori in circolazione. Non è il caso delle nazionali: è finito da un pezzo il tempo in cui una selezione svettata sui club. Oggi è il contrario.
Non abbiamo il numero 10 illuminato e in questo momento non possiamo rinunciare a Politano a destra e Dimarco a sinistra. In attacco, Kean e Retegui sono punti fermi indiscutibili. Tonali a Chisinau ha sbagliato molto, ma resta il nostro miglior centrocampista. Cristante, versione capitano, ha compiuto il suo dovere, ma Barella, con i suoi strappi, resta il partner ideale di Tonali. Un’idea, copiando il suggerimento di Gasperini alla Roma, potrebbe essere quella di piazzare Cristante sulla trequarti, con Tonali e Barella alle spalle.
Una cosa non si può però rimproverare alla nazionale: la mancanza di impegno. Ha ragione Rino Gattuso a lamentarsi per la contestazione dei 500 tifosi del gruppo Ultras Italia al seguito degli azzurri, ma la sua critica merita un approfondimento. Quel gruppo presente a Chisinau, oltre a urlare slogan vecchi come Matusalemme (“andate a lavorare”, roba del Ventesimo secolo), ha cercato di assolvere chi ha commesso l’assurdo agguato di Rieti in occasione della partita di basket contro Pistoia. Felpe nere, bandiere tricolori con i nomi delle città di provenienza, ideologicamente legati alla destra estrema, nel 2011 gli Ultras Italia insultarono Mario Balotelli in occasione di un’amichevole contro la Romania con i “buuu” razzisti. Quando Gattuso dice “vergogna”, bisogna andare oltre i cori di Chisinau. La vera vergogna è esportare nel mondo questa gente.
La partita di domenica a Milano contro la Norvegia avrà il senso di un test: solo un fantascientifico 9-0 contro gli scandinavi potrebbe infatti consentire agli azzurri di qualificarsi al mondiale di Usa-Canada-Messico senza passare per la Cayenna degli spareggi. I playoff sono in programma alla fine di marzo 2026: il 26 la semifinale, il 31 la finale. Il sorteggio di questa lotteria che dovrà qualificare quattro nazionali europee in totale si svolgerà a Zurigo il 20 novembre. In questo momento, l’avversaria più probabile della semifinale del 26 marzo sarà una tra Galles, Romania, Irlanda del Nord e Svezia, ma è prematuro per avventurarsi in questi discorsi. Il vero rebus è quale Italia vedremo a marzo: riuscirà nell’impresa di evitare la terza eliminazione mondiale di fila?
Mentre l’Italia soffriva in Moldavia, la Francia si è qualificata maltrattando l’Ucraina (4-0, doppietta di Mbappé approdato a quota 400 gol in carriera). Il Portogallo si è complicato la vita perdendo 2-0 in Irlanda, ma un successo contro l’Armenia consegnerà il pass ai lusitani. La sfida di domenica avrà un illustre assente: Cristiano Ronaldo è stato espulso a Dublino per una gomitata rifilata a un avversario e rischia due turni di squalifica. Quando hai 40 anni suonati e intravedi l’orizzonte del sesto mondiale, comportamenti simili sono censurabili, senza “se” e senza “ma”. A proposito di vergogna.