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Libia, 42 persone disperse in un naufragio. Oim: “Nel 2025 oltre mille vittime nel Mediterraneo centrale”

Secondo il Progetto "Missing Migrants", sulla rotta si contano 552 persone morte e 494 che risultano disperse dall’inizio dell’anno all’8 novembre
Libia, 42 persone disperse in un naufragio. Oim: “Nel 2025 oltre mille vittime nel Mediterraneo centrale”
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Quarantadue persone sarebbero morte in un naufragio al largo delle coste libiche. L’affondamento dell’imbarcazione, un gommone, sarebbe avvenuto lo scorso 3 novembre, precisa dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite. L’Agenzia riferisce che le autorità libiche hanno condotto un’operazione di ricerca e soccorso l’8 novembre, in seguito al naufragio di un’imbarcazione che aveva lasciato le coste libiche cinque giorni prima, trasportando 49 migranti (47 uomini e 2 donne). I soccorsi hanno recuperato sette sopravvissuti, tratti in salvo dopo essere rimasti alla deriva in mare per sei giorni.

Risultano invece ancora disperse le altere 42 persone e si presume siano decedute. Tra loro, 29 persone provenivano dal Sudan, otto dalla Somalia, tre dal Camerun e due dalla Nigeria. I sopravvissuti sono quattro sudanesi, due nigeriani e uno camerunense. Nei loro racconti hanno detto che l’imbarcazione era partita da Zuwara nella notte del 3 novembre, e si sarebbe ribaltata circa sei ore dopo a causa delle onde, nei pressi del giacimento petrolifero di Al Buri.

Secondo gli ultimi dati del Progetto “Missing Migrants” dell’Oim, nel Mediterraneo centrale sono più di mille le vittime: 552 persone morte e 494 che risultano disperse dall’inizio dell’anno all’8 novembre. Nello stesso periodo, precisa l’agenzia dell’Onu, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 23.513, di cui 20.417 uomini, 2.037 donne, 851 minori e 208 di cui non si conoscono i dati di genere. Occorre “rafforzare l’urgente necessità di una cooperazione regionale rafforzata, di percorsi migratori sicuri e regolari ampliati e di operazioni di ricerca e soccorso più efficaci per prevenire ulteriori perdite di vite umane”, scrive l’Oim.

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