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Separazione delle carriere, la scommessa di Salvini: “II sì in vantaggio di 10 punti? Conto che alla fine saranno 20”

Secondo il sondaggio di Only Numbers pubblicati da La Stampa, il fronte del sì si attesta al 38,9%, mentre quello del No è fermo al 28,9%
Separazione delle carriere, la scommessa di Salvini: “II sì in vantaggio di 10 punti? Conto che alla fine saranno 20”
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Se si votasse domani, il referendum sulla separazione delle carriere sarebbe approvato. Almeno secondo gli ultimi sondaggi condotti da Only Numbers e pubblicati da La Stampa: il fronte del sì si attesta al 38,9%, mentre quello del No è fermo al 28,9%. Numeri che fanno gongolare Matteo Salvini. Il leader della Lega non deve essere scaramantico, visto che arriva a dire: “Dieci punti di vantaggio? Conto che alla fine siano venti”. Intercettato a margine di un evento del Carroccio a Bari, il ministro aggiunge: “Perché che la giustizia così come è organizzata oggi funzioni lo possono solo dire all’Anm. È una riforma che farà bene e darà ossigeno anche ai tantissimi magistrati liberi da condizionamenti ideologici e da appartenenze correntizie, è una riforma che farà bene a tutto il sistema”.

Le percentuali, tra l’altro, crescono se si leggono i numeri alla luce dei soli voti validi (senza calcolare dunque anche l’astensione): in questo caso, sempre secondo la rilevazione dell’istituto guidato da Ghisleri, i sì alla riforma peserebbero per il 57% contro il 43% dei No. Netta la differenza a livello di appartenza ai partiti: il 78,8% degli elettori del centrodestra è pronto a confermare la separazione delle carriere al referendum. Solo il 60,8% di chi vota per i partiti delle opposizioni, invece, boccerà il quesito. A questo proposito è utile notare come il 17,7% degli elettori dei partiti di minoranza è d’accordo con la riforma. La battaglia, in ogni caso, si combatterà sul terreno dell’astensione, ormai endemica in qualsiasi turno elettorale. A questo proposito, il 48% degli intervistati dice di essere informato sui contenuti della riforma, mentre il 52,0% ammette di non conoscerne i dettagli.

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