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Ponte sullo stretto per interessi pubblici superiori: così il governo vuole superare la bocciatura della Corte dei Conti

Il piano per obbligare i giudici contabili a registrare l’atto del Cipess. Un passaggio in Consiglio dei ministri, poi Meloni o Salvini in Parlamento, per assumersi la responsabilità politica della scelta di andare avanti
Ponte sullo stretto per interessi pubblici superiori: così il governo vuole superare la bocciatura della Corte dei Conti
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Un passaggio in Consiglio dei ministri. Poi in Parlamento. Per assumersi la responsabilità politica della scelta di andare avanti con il ponte sullo Stretto di Messina, bypassando la bocciatura della Corte dei Conti che mercoledì sera non ha concesso il visto di legittimità e la registrazione della delibera del Cipess sull’opera.

Giovedì mattina la premier Giorgia Meloni, che ha reagito attaccando i magistrati per una “invasione intollerabile”, ha convocato a Palazzo Chigi gli alleati per capire il da farsi, ma l’intenzione è chiara e viene spiegata al Fatto da una fonte qualificata a conoscenza della questione: tornare in Consiglio dei ministri per approvare una delibera che dica che l’atto del Cipess risponda a interessi pubblici superiori rispetto a quella della Corte dei Conti. A quel punto i giudici contabili saranno obbligati a registrare l’atto ma con riserva.

Ma il governo non vuole fermarsi qui: per assumersi la responsabilità politica dell’atto la premier Meloni o più probabilmente il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si presenteranno in Parlamento per spiegare le ragioni dell’atto del Consiglio dei ministri.

Una strategia che però si presta a dei rischi in caso di eventuali ricorsi contro il Ponte. Anche di questo si parlerà al vertice di mercoledì mattina a Palazzo Chigi.

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