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Federica Corsini, la moglie di Sangiuliano difende il Garante per la multa a Report: “No interventi esterni, non aveva scelta”

La reazione della giornalista del Tg2 e moglie dell'ex ministro dopo la multa e la "visita" di un componente del Collegio alla sede di FdI: "Nuovo inaccettabile attacco alla mia persona"
Federica Corsini, la moglie di Sangiuliano difende il Garante per la multa a Report: “No interventi esterni, non aveva scelta”
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“Si cerca di accreditare la tesi di presunti ‘interventi esterni’ volti a influenzare la decisione del Garante per la protezione dei dati personali. È un’ipotesi del tutto priva di fondamento, e rappresenta un nuovo, inaccettabile attacco alla mia persona”. Federica Corsini non ci sta e, dopo la multa a Report per la diffusione degli audio Boccia-Sangiuliano, già pubblicato dai giornali, deferiti ma mai sanzionati, attacca sulla vicenda di Agostino Ghiglia, uno dei quattro componenti del Collegio, in visita alla sede di Fratelli d’Italia poche ore prima di votare a favore della sanzione da 150mila euro. La giornalista del Tg2 e moglie di Sangiuliano è perentoria: “Il Garante non aveva altra scelta se non quella di intervenire, alla luce di circostanze oggettive e documentate”.

Quindi definisce “fuorviante” e “palesemente ‘difensiva’ la tesi secondo cui il Garante sarebbe stato mosso da influenze esterne o da valutazioni politiche”, poiché – sostiene – “le sue decisioni si fondano su fatti oggettivi ed inequivocabili, ribaditi anche nelle conclusioni della Procura di Roma”. L’audio della telefonata con l’ex ministro “divenuto di dominio pubblico è stato illecitamente acquisito da una persona oggi imputata, con me parte offesa” e i magistrati della procura romana lo affermano “chiaramente”, insiste Corsini. Di qui, spiega, la decisione di diffidare “la Rai e la trasmissione Report non dal dare la notizia, cosa che da giornalista non avrei mai chiesto, ma dal trasmettere l’audio”. E invece “Report ha scelto di accettarlo e diffonderlo, pur conoscendone la provenienza illecita”.

Lo sfogo continua: “È tempo di ristabilire la verità dei fatti. Fino ad oggi ho mantenuto il massimo riserbo sulla vicenda che ha visto coinvolto il ministro Gennaro Sangiuliano, nel rispetto delle istituzioni e del mio personale stile di vita, fondato sulla discrezione. Ho atteso che le autorità competenti approfondissero i fatti, pur essendo, in ultima analisi, la principale vittima di quanto accaduto. Ritengo però necessario intervenire ora, per tutelare la verità storica e giuridica di questa vicenda, che rischia di essere oscurata da tentativi, comprensibili ma infondati, di spostare l’attenzione dal cuore del problema”.

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