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La morte di Daniel Naroditsky, il mistero che agita gli scacchi: l’ipotesi suicidio, le accuse e il giallo dell’ultima live. “Era stato preso di mira”

Il gran maestro e noto streamer veniva attaccato da Vladimir Kramnik, che lo colpevolizzava di barare nei suoi match. E ora dice: "Gli amici si preoccupavano solo di nascondere tutto e cancellare le prove"
La morte di Daniel Naroditsky, il mistero che agita gli scacchi: l’ipotesi suicidio, le accuse e il giallo dell’ultima live. “Era stato preso di mira”
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Si infittisce il mistero relativo alla morte di Daniel Naroditsky, gran maestro di scacchi e noto streamer che è morto all’improvviso, a 29 anni. Una notizia che ha scombussolato il mondo degli scacchi e che lascia sempre più dubbi. Nella nota pubblicata dalla famiglia il 20 ottobre non ci sono infatti i motivi o le cause di quanto accaduto. Ma nell’ambiente scacchistico continua a prendere piede l’ipotesi del suicidio. E tra i motivi ci sarebbero le recenti e continue accuse di barare ricevute nell’ultimo anno dal collega Vladimir Kramnik, che avrebbero influito sulla sua salute mentale.

Kramnik, campione del mondo russo, da diversi anni porta avanti una battaglia contro chi bara negli scacchi, ma negli ultimi tempi – secondo i più importanti giocatori del mondo — è diventata isteria e accanimento. Ecco perché dallo scorso anno aveva preso di mira Naroditsky e le sue partite. L’accusa secondo molti è che tutto ciò possa avere influito sull’equilibrio psicologico del 29enne.

A dimostrazione di ciò, c’è l’ultimo video in diretta streaming del gran maestro, poi cancellato dal suo canale, dove aveva parlato proprio delle accuse fatte da Kramnik. Naroditsky si era anche addormentato durante la live ed era parso visibilmente poco sereno. Nel suo ultimo video pubblicato su YouTube invece, lo scorso 18 ottobre, “Danya” aveva detto in apertura: “Pensavate che me ne fossi andato per sempre? Invece sono tornato. Mi ero soltanto preso una pausa creativa”.

Dopo quella diretta, Kramnik aveva scritto su X: “Ho visto le clip dello stream, non sono un medico ma sembra qualcosa di molto diverso da un sonnifero. Spero che i suoi veri amici, se ne ha, si preoccupino per lui”. Dopo due giorni ha commentato così la sua morte: “Prezzo troppo alto da pagare, ma ero l’unico a gridare all’evidente problema a lungo termine di Danya, richiedeva misure urgenti da parte di chi gli stava intorno. Gli amici si preoccupavano solo di nascondere tutto e cancellare le prove, allora questo ambiente è marcio fino al midollo”.

Naroditsky era palesemente stato preso di mira, come confermato anche da tanti colleghi famosi, a partire da Magnus Carlsen, Hikaru Nakamura e dal gran maestro indiano Sarin. Carlsen, numero uno al mondo, ha così commentato la vicenda: “Inizialmente pensavo che Kramnik stesse combattendo una battaglia giusta, poi la cosa si è ribaltata. Quando ha cominciato ad accanirsi così tanto contro Naroditsky, gli ho scritto in privato, gli ho espresso il mio dispiacere per ciò che stava passando. Probabilmente avrei dovuto farlo anche pubblicamente. Ho pensato che modo in cui Kramnik si stava accanendo contro Naroditsky fosse orribile. E vedere quanto ciò lo avesse colpito, come ora è evidente, è stato devastante”.

Dello stesso parere anche il numero 2 al mondo, Hikaru Nakamura, come riportato dal El País: “Quest’uomo è una disgrazia per gli scacchi, lo ripeto. Kramnik può andare a farsi fot***e, e marcire all’inferno”. Duro anche Nihal Sarin, indiano di 21 anni: “Le accuse infondate e pubbliche che ha dovuto subire Daniel gli hanno causato pressione e sofferenza” .

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