Gaza, Albanese a La Confessione di Gomez: “La fine del genocidio è fondamentale: va legata alla liberazione degli ostaggi, anche palestinesi”

“Avrei potuto proteggere di più il sindaco”. Francesca Albanese, ospite a La Confessione di Peter Gomez in onda sabato 4 ottobre su Rai 3 alle 20.15, fa autocritica e invoca la “stanchezza e l’emozione” del momento per spiegare quanto accaduto a Reggio Emilia il 28 settembre scorso in occasione del conferimento del Primo Tricolore, un’onorificenza data dal sindaco Marco Massari alla Relatrice speciale Onu per i Territori occupati dal 1967 per il suo impegno umanitario. Nel teatro cittadino i fischi hanno sommerso il primo cittadino quando ha detto che “la fine del genocidio e la liberazione degli ostaggi sono condizioni necessarie per avviare per quanto possibile un processo di pace”. “Io trovo personalmente sconvolgente che il pubblico fischi il sindaco per parole che sono davvero condivisibili. – ha premesso Gomez – E poi cosa c’entra il suo ‘io la perdono’? Ma “la perdono” di cosa?”, ha chiesto il giornalista riferendosi all’intervento della Relatrice, che dopo i fischi aveva detto: “Io il sindaco non lo giudico, lo perdono. Però mi deve promettere che questa cosa non la dice più”, ammiccando al pubblico presente in sala.

“Qui non si tratta di stabilire delle condizioni per la pace. – ha risposto Albanese nel salotto de La Confessione – La fine del genocidio è fondamentale e va legata alla liberazione di tutti gli ostaggi: ci sono 10mila ostaggi palestinesi…”, ha risposto la giurista. “Diciamo però che l’ha detta male eh, insomma. Adesso la dice meglio”, ha ribattuto il giornalista. “Ma certo, infatti io non mi sono pentita dell’intervento che ho fatto. – ha ribadito Albanese – Ci sono due cose di cui mi rammarico: la prima è che questo sindaco è quello che si è battuto di più perché mi fosse consegnato il Primo Tricolore e avrei potuto proteggerlo di più. – ha proseguito – E non l’ho fatto, perché comunque c’è la stanchezza, c’era l’emozione di quel momento, ma soprattutto perché in Italia poi finisce tutto a discussione da tabloid“, ha concluso la Relatrice.