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L’Italvolley maschile è campione del mondo! Battuta la Bulgaria in finale, è il quinto trionfo iridato della storia. Mattarella: “Vi aspetto al Quirinale”

Dopo la vittoria della nazionale femminile, arriva un altro successo per il nostro Paese. A Pasay City, nelle Filippine, i ragazzi di Ferdinando De Giorgi difendono il titolo. Il 2025 fotografa il movimento della pallavolo italiana come il più importante e vincente del mondo

Cedono soltanto un set, dopo averne vinti due. Nel quarto decidono di chiudere la partita e andare a vincere il mondiale lasciando ai bulgari soltanto dieci punti. L’Italia del volley maschile, allenata da Ferdinando De Giorgi, ha battuto la Bulgaria, guidata dall’ex ct azzurro Gianlorenzo Blengini, per 3 set a 1 (25-21, 25-17, 17-25, 25-10) aggiudicandosi il secondo mondiale consecutivo di questo gruppo capitanato da Simone Giannelli, il quinto degli uomini, il settimo totale per la Federazione italiana pallavolo che quest’anno segna una doppietta mai vista da noi: dopo l’oro iridato per le ragazze del 7 settembre, ecco quello dei ragazzi. E il coach De Giorgi si porta a casa la sua quinta medaglia personale dopo i tre campionati vinti da giocatore.

Nelle Filippine, gli azzurri sono arrivati con umiltà e un pizzico di amarezza per l’infortunio che ha lasciato a casa Daniele Lavia a poche settimane dalla partenza, ma consapevoli delle loro possibilità dopo l’argento alla Volleyball Nations League, nella finale persa contro la Polonia. Nella fase conclusiva, a eliminazione diretta, la squadra mostra uno spirito diverso rispetto a quello della partita persa contro Belgio nella fase preliminare. Giannelli e compagni hanno messo a posto i dettagli, migliorato il muro e la difesa, servito con forza maggiore e mostrato più carattere e più coraggio in campo. Anche le riserve, quando fanno il loro ingresso, si mostrano all’altezza dei titolari. E così, battuta in scioltezza l’Argentina agli ottavi e dopo la rivincita contro il Belgio ai quarti, la nazionale si è presentata in semifinale contro i rivali più forti e temibili di questi anni, la Polonia allenata da Nikola Grbic, in una sfida dura contro Wilfredo Leon e compagni, ma senza storia.

Non si preannunciava facile la finale contro la Bulgaria, squadra rivelazione del torneo (e con l’età media più bassa) animata da quei fenomeni dei fratelli Nikolov, lo schiacciatore laterale Aleksandar (non ancora 22enne, in forza alla Lube Civitanova) e il palleggiatore Simeon, 19 anni da compiere, figli d’arte: loro padre, Vladimir, ha giocato a Cuneo e Piacenza. Nei primi due set le squadre si studiano e procedono punto a punto, con l’Italia a volte costretta a rincorrere. Gli azzurri dimostrano di non cedere un millimetro, difendendo tutto quello che si può difendere e tirando con forza, anche quando la palla non è ottimale. L’opposto Yuri Romanò, che De Giorgi aveva pescato dalla serie A2 per gli Europei del 2021, mette a terra 7 punti, con una percentuale di attacchi vincenti dell’88 per cento. Lo schiacciatore della Lube Civitanova Mattia Bottolo, che prima dell’infortunio di Lavia sembrava destinato al ruolo di riserva d’eccezione, ne sigla 5, di cui due ace. L’Italia si porta avanti di quattro punti, divario che porta avanti fino alla fine della prima frazione di gioco.

Nel secondo set gli azzurri partono forte, ma i bulgari – trascinati dal solito Nikolov – non mollano la presa tenendosi sempre in agguato. L’Italia amministra, trova stabilità in Michieletto, non molto efficiente in attacco, ma capace di infondere sicurezza ai compagni, e nell’esperienza del vicecapitano Simone Anziani, il più anziano del gruppo. La svolta arriva sul 18-16, quando Romanò va al servizio e compie una di quelle impresa da cineteca: cinque ace di fila nel suo turno di battuta, al termine del quale gli azzurri sono sul 23-16, con un distacco da amministrare con serenità.

Vinti due set, gli azzurri si rilassano un po’ e commettono qualche errore di troppo in ricezione, così il sestetto allenato da Blengini si porta in avanti di cinque punti, con l’Italia che fatica a recuperare. De Giorgi fa entrare in campo Luca Porro al posto di Bottolo e Riccardo Sbertoli al palleggio al posto di Giannelli per cambiare le carte in tavola, ma anche per far rifiatare i titolari in vista del quarto set. E il quarto set è senza storia: il primo turno di servizio di Bottolo, con Michieletto in prima linea, l’Italia si porta subito avanti di sei punti (10-4), un vantaggio che aumenta via via fino al 20-10, quando torna al servizio lo schiacciatore della Lube. Si arriva presto al match point: Giannelli serve a centro Simone Anzani, che schiaccia a terra il pallone della vittoria. Il parziale è senza storia: 25-10.

Sono gli azzurri a fare festa, una festa fatta anche di commozione, sia per Daniele Lavia, a cui dedicano la vittoria (Giannelli ha sollevato la coppa indossando la maglia del compagno fermato dall’infortunio), sia per Anzani che – fermato prima delle Olimpiadi di Parigi per dei problemi al cuore – è tornato in azzurro a prendersi un nuovo oro. E così l’Italia fa anche incetta di premi individuali. Alessandro Michieletto porta a casa quello di miglior schiacciatore e di miglior giocatore del torneo; Yuri Romanò (22 punti nella finale) miglior opposto; Simone Giannelli miglior palleggiatore e Fabio Balaso il titolo di miglior libero. Avrebbe meritato qualcosa anche Bottolo, autore di 19 punti, di cui 10 nel quarto set. Intanto, dal Quirinale, arriva l’invito del presidente Sergio Mattarella: l’8 ottobre gli azzurri di De Giorgi saranno ricevuti insieme alle azzurre di Velasco.