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Flotilla, le barche verso Gaza seguite dai droni. Crosetto ai portavoce: “Rischio effetti drammatici se forzerete il blocco”

L'allarme del comandante: "Al prossimo attacco potrebbero esserci morti e feriti". La diplomazia israeliana accusa la missione: "Vogliono solo provocare e servire Hamas"
Flotilla, le barche verso Gaza seguite dai droni. Crosetto ai portavoce: “Rischio effetti drammatici se forzerete il blocco”
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Le 46 barche della Global Sumud Flotilla ripartite da Creta alla volta di Gaza navigano “scortate” da droni. E a bordo è altissima la preoccupazione per un nuovo attacco da parte di velivoli senza pilota, dopo quelli con ordigni esplosivi dei giorni scorsi che per fortuna non hanno causato morti né feriti. “È stata una notte difficile per le condizioni del mare molto mosso. Le imbarcazioni sono state monitorate da droni che, questa volta, si sono mantenuti alti. Non ci sono stati attacchi”, è l’aggiornamento diffuso domenica mattina dalla portavoce italiana della missione, Maria Elena Delia. Le imbarcazioni, “seguite a distanza” dalla fregata Alpino della Marina militare, “stanno continuando a muoversi verso sud-est, e si sono lasciate Creta alle spalle. Si trovano già in acque internazionali, l’idea è di proseguire verso la Striscia. La situazione è rischiosa ma speriamo che le pressioni di questi giorni le tutelino dagli attacchi”, afferma Delia.

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Crosetto vede i portavoce: “Evitare atti che avrebbero effetti drammatici”

In questo quadro la delegazione italiana, composta da Delia e da altre due esponenti del Global Movement for Gaza (Simona Moscarelli e Giorgia Levi) è stata convocata nel pomeriggio dal ministro della Difesa Guido Crosetto. L’incontro si è tenuto nei locali del comando della Compagnia dei Carabinieri Roma san Pietro. “Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l’importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani. L’obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati ed irrazionali”, dichiara Crosetto al termine.

“Rischi elevatissimi forzando il blocco”

“La priorità mia e del Governo”, aggiunge il ministro, “è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi. Le istituzioni italiane, a partire dal presidente della Repubblica, dal presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato, stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità. Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l’obiettivo di “forzare” un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto”, conclude.

Il comandante: “Il prossimo attacco sarà micidiale”

Dopo l’incontro con Crosetto, la portavoce ha visto anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “La missione va avanti verso Gaza, non abbiamo avuto defezioni, navighiamo in acque internazionali nella totale legalità, questa è la nostra responsabilità”, ha detto ai cronisti all’ingresso della sede del partito. In mattinata un preoccupato appello è stato diffuso sui social da Stefano Bertoldi, comandante della Zefiro, una delle quattro barche costrette a interrompere il viaggio a causa dei danni subiti dai droni. “La Flotilla è in questo momento a rischio. Il prossimo attacco, se verrà fatto, e purtroppo i miei segnali mi dicono che verrà fatto, sarà micidiale. È molto probabile che questa volta ci siano gravi feriti ed eventualmente delle morti“, avvisa. “L’avvertimento di qualche giorno fa”, spiega, “è stato chiaro. La mia e un’altra barca sono tornate indietro pesantemente colpite dai droni, la barca Zefiro è stata colpita in maniera chirurgica, in quanto gli israeliani molto probabilmente sapevano che questa barca aveva un albero che poteva reggere questo colpo. Se questo attacco potente venisse fatto su altre barche il cui albero è semplicemente appoggiato, gli alberi verrebbero giù“.

L’appello: “Scendiamo in piazza, non fidiamoci dei governi”

Da qui l’appello: “Vi prego, fate girare questo messaggio. Il 22 settembre non deve rimanere un caso isolato, in quanto a manifestazioni e coinvolgimento della popolazione. Scendiamo in piazza. Ci sono partiti e sindacati che si stanno aggregando, va bene tutto, ma mi raccomando impegniamoci, ci sono cari amici a bordo delle navi e vogliamo che le loro vite siano salvaguardate. Non fidiamoci dei nostri governi, non faranno nulla per noi. È l’ora del popolo, è l’ora delle persone, anche quelle meno impegnate politicamente, anche quelle più scettiche”. Bertoldi definisce “irresponsabile” l’atteggiamento del governo italiano: “Non avremo nessun tipo di difesa, non saremo scortati”, sottolinea, ricordando come Crosetto si sia impegnato soltanto a soccorrere i feriti in caso di attacco. “Speriamo che la Spagna faccia il suo”, aggiunge, riferendosi alla nave militare Furor inviata dal governo di Pedro Sánchez.

Israele accusa: “Vogliono aiutare Hamas”

Dalla festa di Forza Italia a Telese Terme (Benevento), il ministro degli Esteri Antonio Tajani esorta ancora gli attivisti a tornare indietro, sulla scia dell’appello già lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per consegnare gli aiuti al patriarcato di Gerusalemme: “Speriamo che le cose vadano nel verso giusto, c’è sempre tempo per ripensarci. Se non vogliono ascoltare il mio di appello, ascoltino quello del capo dello Stato”, ha detto. E su X il ministero degli Esteri israeliano attacca la spedizione: “La flottiglia ha respinto la proposta del governo italiano e del Vaticano di scaricare tutti gli aiuti che potevano avere a Cipro e di trasferirli pacificamente a Gaza, dopo aver respinto altre due proposte israeliane di scaricare gli aiuti. Più chiaro di così non si può: questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti, si tratta solo di provocazione e di servire Hamas“.

StopRearmEu: “Se la missione sarà in pericolo bloccheremo il Paese”

Una narrazione contestata dall’assemblea della rete “Stop ReArm Europe”, tenuta sabato nella sede di Arci nazionale a Roma: “Il governo italiano dica subito a Israele che la Global Sumud Flotilla non si tocca, invece di scaricare sull’equipaggio stesso la responsabilità della propria incolumità e la buona riuscita della missione umanitaria”, si legge nel comunicato finale. “Se la Flotilla sarà in pericolo l’intero Paese si bloccherà di nuovo”, promettono le oltre 200 organizzazioni aderenti alla campagna. “Non sarà solo sciopero generale ma uno sciopero sociale, una mobilitazione permanente, per la Flotilla, per Gaza, per la Palestina, per il diritto internazionale, contro la sospensione dello Stato di diritto in atto, l’economia di guerra e le politiche di riarmo che stanno ridisegnando la società sulle macerie dello Stato sociale”.

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