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Ultimo aggiornamento: 17:08 del 17 Settembre

Processo Regeni, la mamma di Trentini in Aula con i genitori di Giulio: “Il governo contatti Maduro. Non si può più aspettare”

"Siamo con la famiglia Trentini: sappiamo cosa significhi la tempestività. Ma serve una tempestività reale, non finta, bisogna fare per davvero, non far finta di fare"
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“Con il clamore che stiamo suscitando il nostro governo deve cercare il canale e contattare il presidente Maduro. Ci piange il cuore. Alberto non può più restare chiuso, senza contatti con l’esterno”. A lanciare un nuovo appello ai microfoni del Fattoquotidiano.it, è la madre di Alberto Trentini, Armanda Colusso, rivolta all’esecutivo affinché apra un’interlocuzione con Caracas. “Spingiamo il governo Meloni a fare questa telefonata, questo contatto. Non si può più aspettare“, ha continuato la madre, a margine di una nuova udienza del processo sul sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni. Accanto a lei, proprio i genitori del ricercatore friulano

Negli scorsi giorni era stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a respingere le accuse di immobilismo sul caso del cooperante italiano, arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso e detenuto ormai da 305 giorni. “Il governo non è immobile. Siamo al lavoro, ma gli italiani detenuti in Venezuela sono tutti uguali”, aveva replicato Tajani. Dimenticando però, ha sottolineato la legale delle famiglie Regeni e Trentini, Alessandra Ballerini, come Alberto Trentini sia “vittima di una sparizione forzata, un ostaggio, non una persona che ha commesso un reato all’estero. È una situazione diversa e va trattata con tutte le cautele del caso”.

Ma non solo. Perché ilFattoQuotidiano.it aveva svelato come, da Caracas, fonti diplomatiche venezuelane avessero smentito il lavoro sbandierato dal governo Meloni per liberare Alberto Trentini, precisando come Palazzo Chigi non avesse “neppure telefonato alle autorità venezuelane”. Per questo ora è la madre del cooperante a spingere verso una svolta nel caso. Accanto ad Armanda Colusso, ancora una volta, i genitori di Giulio Regeni: “Siamo con la famiglia Trentini: sappiamo cosa significhi la tempestività. Ma serve una tempestività reale, non finta, bisogna fare per davvero, non far finta di fare. Abbiamo un dizionario su queste cose”, ha precisato Paola Deffendi.

Dello stesso avviso anche Claudio Regeni: “Si tratta di dare la giusta priorità: giustizia sociale, al contrario di affari e realpolitik, che a volte vanno in direzione opposta. Insieme alla famiglia Trentini chiediamo un intervento deciso del nostro governo per cercare di liberare Alberto il prima possibile”.

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