L’Aia riconosce l’errore sul rigore non dato al Milan, l’arbitro Marcenaro e il Var Fabbri saranno fermati: la motivazione
Turnover per l’arbitro Matteo Marcenaro, stop di qualche turno al Var per Michael Fabbri. Saranno queste le decisioni dell’Aia dopo quanto accaduto in Milan-Bologna, in occasione del contatto su Christopher Nkunku. Un calcio di rigore assegnato dal direttore di gara, poi revocato dopo la revisione al Var. L’Aia ritiene che l’errore sia stato mostrare un contatto (quello tra Freuler e lo stesso Nkunku) anziché un altro (il primo tra Lucumì e l’attaccante francese). Al minuto 87 infatti, appena entrato e all’esordio in rossonero, Nkunku si è involato in area di rigore, è stato atterrato da Lucumì e poi – una volta rialzatosi – è finito ancora giù dopo un presunto contatto con Freuler. Marcenaro non ha esitato: calcio di rigore per il Milan.
Dopo un lungo check – e con Nkunku pronto sul dischetto a calciare – il Var Fabbri ha chiamato Marcenaro a un’on field review (a rivedere quindi allo schermo il contatto tra Freuler e Nkunku), con il direttore di gara che ha cambiato idea e ha revocato il rigore. Per questo motivo l’Aia ha deciso di punire sia l’arbitro che il Var, ma con maggior responsabilità per Fabbri, che da Lissone non avrebbe intanto dovuto chiamare Marcenaro e poi avrebbe dovuto mostrargli il primo contatto con Lucumì anziché quello con Freuler. Fabbri, spiega la Gazzetta dello Sport, rimarrà adesso per qualche turno out dalle rotazioni Var (non è comunque escluso che possa dirigere una gara in campo), mentre Marcenaro parteciperà semplicemente a un turnover.
In occasione del tanto discusso episodio, c’è stata anche l’espulsione di Massimiliano Allegri. L’allenatore rossonero si è infuriato con il quarto uomo dopo la decisione di non assegnare il tiro dagli undici metri, ha lanciato via la giacca e dopo il cartellino rosso ha urlato “bravo, bravo” ancora una volta al quarto ufficiale Antonio Rapuano. Nel post gara l’allenatore è tornato sull’accaduto, minimizzando: “C’è stato l’episodio del rigore e in quel momento ho avuto da ridire col quarto uomo – ha spiegato a Dazn – Niente di che, per fortuna la giacca mi ha salvato“. E in conferenza stampa ha aggiunto: “Non mi sono fatto idee, non ho rivisto niente. Se Fabbri al Var ha deciso che il rigore non c’era, era giusto annullarlo”.
Sull’argomento è tornato anche il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Si tratta di un errore evidente – ha spiegato il numero uno della Federcalcio a Radio Anch’io Sport -, ma quando parliamo di tecnologia andiamo avanti, non si torna al passato. La tecnologia ha ridotto molto la percentuale di errori: basta vedere quei casi in cui arbitri, senza tecnologia, sono in dubbio e cercano palesemente un riscontro”.