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Napoli è più inquinata di Milano. Cosa ne pensa Roberto Fico? Semplicemente lo ignora

Per l'Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile, Napoli supera Milano per inquinamento con 203 sforamenti di PM10 e biossido di azoto ma Manfredi e Fico ignorano l'emergenza
Napoli è più inquinata di Milano. Cosa ne pensa Roberto Fico? Semplicemente lo ignora
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Continua la rilevazione dei dati della qualità dell’aria effettuata dall’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile, promosso da Kyoto Club e Clean Cities Campaign, in collaborazione con Isde Italia, sulla base dei dati forniti dalle agenzie regionali e dalle province autonome per la protezione dell’ambiente, relativamente a 27 città di 17 regioni italiane.

A fine agosto e per l’intero 2025 nel silenzio più totale dei media e delle istituzioni locali, specie del sindaco Manfredi che si preoccupa solo di sponsorizzare il suo candidato Roberto Fico, Napoli è la città d’Italia che registra il maggior numero di sforamenti complessi di pm 10, pm 2.5, biossidi di azoto e ozono assassini: 203 rispetto ai 200 di Milano. Questo eccezionale numero di sforamenti uccidono in maniera ormai certificata in maniera evitabile ed in eccesso rispetto alla media nazionale 4.5 napoletani ogni giorno. Tutti zitti!

Mancano altresì dati aggiornati del Registro tumori locale (Asl 1) suddivisi per distretto. Nessuno deve sapere quanto ci si ammala e muore di meno a Posillipo rispetto ai cittadini dei quartieri massacrati dall’inquinamento come Napoli ovest Bagnoli (ex Italsider) e Napoli est Porto. Tutto si deve silenziare per non ostacolare i miliardi di euro in arrivo anche con l’America’s cup!

Questi dati mostrano una situazione particolarmente preoccupante per quanto riguarda il biossido di azoto (NO₂). In Italia, il caso più critico è quello di Napoli, stazione Ente Ferrovie, con ben 143 giorni di superamento: praticamente quasi cinque mesi complessivi di aria con concentrazioni oltre i limiti. Anche qui, tutti zitti!

Napoli muore ogni giorno tra porto, in eccezionale sviluppo ma senza banchine elettrificate, e aeroporto di Capodichino in eccessivo sviluppo, con oltre un milione di litri di kerosene scaricati ogni giorno da oltre 300 decolli ed atterraggi mentre il maxi aeroporto di Grazzanise resta vuoto perché non appartiene alla stessa lobby.

E il neo candidato Roberto Fico che pensa di un così grave inquinamento? Semplicemente lo ignora mentre è già partito con la sua campagna elettorale, prima ancora di farci conoscere i programmi della coalizione intera che comprende De Luca, Renzi, Mastell, e i Cesaro sino a ieri mortali nemici.

I primi pilastri della saggezza (?) fichiana al momento sono:

1) Il Superbonus edilizio: in una Regione con oltre il 50% del lavoro nero soprattutto nell’edilizia questo strumento ha comportato – secondo la nostra stima – l’incremento di oltre 2.5 milioni di tonnellate/anno di soli rifiuti, con conseguente incremento di rifiuti prodotti in regime di evasione fiscale e quindi da smaltire illegalmente. E’ aumentata anche la quantità del mortale amianto, come rilevato sia dal report Ispra rifiuti speciali luglio 2025 che dalla relazione Vadalà del 14 maggio 2025. Stimolare l’edilizia senza intervenire sul lavoro nero si è già dimostrato quindi economicamente sconveniente e pericoloso per la salute in Campania;

2) Spegnere l’inceneritore di Acerra: ma il problema di Acerra non è solo il maxi inceneritore ma l’eccesso di impianti e di smaltimenti non controllati. Spegnerlo è pura utopia dal momento che il suo innaturale “alleato” De Luca ha già provveduto a blindare il contratto per la A2a nordista per almeno altri dieci anni al misero costo di oltre 1 miliardo di euro. La Lega ringrazia e fa di tutto per ostacolare la coalizione di centro destra;

3) Non esiste un numero reale dell’incremento di ammalati e invalidi in Campania per patologie cronico-degenerative ma registriamo nelle nostre scuole una autentica esplosione di richieste di insegnanti di sostegno arrivati ad essere addirittura in numero superiore agli insegnanti di ruolo in certe realtà di Terra dei fuochi diversamente dalle zone interne dei centenari del Cilento, come confermano le importanti ricerche del medico Isde Prof Luigi Montano. Dunque è privo di razionalità anche il solo pensare di trovare fondi pubblici da destinare a redditi di cittadinanza regionali senza danneggiare i già insufficienti fondi pubblici per invalidi e disabili gravi. Il pensiero altrettanto folle di ricevere fondi privati a tale scopo ha l’evidente scopo di creare con un obolo una propria cerchia di investitori che saranno poi privilegiati in quanto tali.

Chi vive e muore oggi in eccesso a Napoli e in Campania potrà avere realmente una speranza per un futuro migliore?

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