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“Da fondo è opprimente, ti porta fuori giri. Sono impressionato”: Musetti racconta come ci si sente a giocare contro Sinner

Il carrarino, dopo la sconfitta ai quarti degli Us Open, ha spiegato in modo chiaro ed efficace perché il numero 1 è così difficile da affrontare e fa sentire scarsi gli avversari
“Da fondo è opprimente, ti porta fuori giri. Sono impressionato”: Musetti racconta come ci si sente a giocare contro Sinner
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Il derby italiano ai quarti degli Us Open si è concluso in appena due ore e tre set: sul cemento, è ancora troppa la differenza tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Non certo per demerito del 23enne toscano, che anzi ha giocato un grande torneo e rilanciato le sue ambizioni di partecipare alle Atp Finals di Torino a fine stagione (oggi è ottavo nella Race). No, è Sinner in questo momento ad essere ingiocabile per tutti, tranne Carlos Alcaraz, specialmente sui campi di Flushing Meadows. È stato lo stesso Musetti, al termine del match, a provare a raccontare come ci si sente a giocare contro Sinner: “Da fondo è opprimente e spesso ti porta fuori giri. Sono rimasto impressionato da Jannik”.

Il numero 1 al mondo in questo momento porta gli avversari a giocare peggio, a sentirsi frustrati in campo. Lo dimostrano anche le parole di Bublik dopo gli ottavi di finale persi con un tremendo triplo 6-1: “Io non sono così scarso“, ha voluto sottolineare il kazako a rete. Come a dire a Sinner: sei tu che sei di un altro pianeta, sei tu che mi hai fatto giocare così male. Musetti è stato molto più bravo di Bublik, ha avuto anche sette palle break non sfruttate e dopo il primo set perso 6-1, forse anche per via della tensione, è riuscito a non sfigurare: 6-4, 6-2 gli altri due parziali. Eppure, si pensava che il gioco di Musetti potesse in qualche modo rompere il ritmo a Sinner, grazie alle sue variazioni e traiettorie diverse. Invece il toscano, come dimostrano le sue parole, è uscito dal campo con la stessa sensazione di impotenza provata dagli altri giocatori.

“Quello che mi ero prefissato era cercare di variare molto le traiettorie e dargli fastidio con il back. Non sono mai riuscito a trovare una soluzione che gli desse fastidio, l’ho fatto giocare bene, cosa che volevo assolutamente evitare. Non sono riuscito a sporcare il gioco come avrei voluto, ma devo dare tanto merito a Jannik”, ha spiegato Musetti dopo la sconfitta. “Le sette palle break non sfruttate? Nei momenti difficili ne è sempre uscito da campione. Forse l’unico rimpianto reale è non essere riuscito a ingabbiarlo nelle mie variazioni: non sono riuscito a far saltare la palla e a prendere il comando del gioco, favorendo così il suo stile. Ero sempre in balia del suo tennis”, ha ammesso Musetti.

Il toscano ha anche provato a spiegare le ragioni di una prestazione che non lo ha soddisfatto al 100%: “Ho sentito molto la differenza delle condizioni rispetto al giorno, c’era molta confusione e non sentivo quasi il rumore della palla né nulla dal mio box. Sono dettagli che ti devi abituare a gestire, soprattutto se, come me, non hai mai giocato di notte. Ho anche provato a scendere di un chilo con la tensione delle corde per sentire meglio la palla, ma fa parte dell’esperienza“. Un’esperienza che Musetti sta accumulando, grazie alle semifinali Slam già giocate sia al Roland Garros che a Wimbledon. Ma Sinner, che di Slam ne ha già vinti 4, è molto più avanti in questo percorso, come dimostra anche il video del suo pre-partita rilassato e scherzoso.

Oltre l’aspetto mentale, le difficoltà ambientali e il piano tattico non riuscito, ci sono però le differenze nel gioco. Lo ha sottolineato lo stesso Musetti con la consueta correttezza e lucidità: “Questa non è una scusa per il risultato: Jannik ha strameritato e gli auguro di difendere il titolo”. Il carrarino ha quindi spiegato cosa renda Sinner un avversario così difficile da affrontare, ancor di più sul cemento: “Da fondo è opprimente, ha profondità incredibile, è solidissimo e concede pochissimo. Questo ti costringe ad alzare l’asticella e spesso ti porta fuori giri, perché il livello si alza molto. Forse solo Alcaraz, in condizioni ottimali, può dargli fastidio ora”. Parola di Musetti, che ha visto da vicino la potenza del numero 1 al mondo. Quest’anno, negli Slam, solo Dimitrov e Shapovalov sono riusciti a mettere in discussione le certezze e il dominio di Sinner. E solo Alcaraz lo ha battuto, dopo aver annullato tre match point, in finale al Roland Garros. Ma lì si giocava sulla terra.

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