Libri scolastici, Valditara studia un aiuto per le famiglie meno abbienti da inserire in legge di bilancio
La prossima legge di bilancio potrebbe contenere uno sconto fiscale per l’acquisto dei libri scolastici. La conferma arriva dai vertici di viale Trastevere dove i tecnici hanno sul tavolo il dossier, come spiegato al Fatto da fonti ministeriali. L’iniziativa viene portata avanti in prima persona dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara su proposta dell’Associazione italiana editori che nei mesi scorsi aveva incontrato il professore di diritto romano chiedendo proprio un intervento su questo tema.
L’idea in cantiere è quella di fissare un’aliquota della detrazione al 19% com’è oggi per le tasse d’iscrizione e frequenza, i viaggi d’istruzione, lo scuolabus, la mensa, i laboratori organizzati dagli istituti. Uno “sconto” che non sarà per tutti perché sarà introdotto un tetto legato all’Isee. Una vittoria per l’Associazione italiana editori: “Hanno accolto – sottolinea Giorgio Riva, presidente del gruppo educativo di Aie – la nostra proposta che per la verità è stata immediatamente condivisa dal ministro. L’aliquota proposta è in linea con altre spese. Si tratta di un intervento non più rimandabile dal momento che esiste per gli esborsi sullo sport o gli animali di compagnia. Speriamo che venga effettivamente recepita nella prossima legge di bilancio”.
Valditara dovrà fare i conti, infatti, con il collega leghista Giancarlo Giorgetti a capo del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il fatto che l’inquilino di viale Trastevere si stia già muovendo è un buon segno ma – dicono le fonti del ministero – l’ok dall’economista del suo partito non è ancora sicuro. L’impatto economico della detrazione fiscale ammonterebbe – a detta dell’Aie – a 50-100 milioni di euro l’anno, cifra destinata a non cambiare a causa del calo demografico. Esclusa, invece, la detrazione sul kit scolastico. “Un conto sono i libri, un altro il corredo che può essere scelto a piacimento dalle famiglie”, dice Riva. D’accordo con lui anche il presidente di Federcartolai Medardo Montaguti, sentito da ilfattoquotidiano.it.
Nelle scorse settimane, il governo aveva già aumentato di quattro milioni di euro il fondo per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti. Resta ancora da sistemare anche il nodo del processo di revisione degli strumenti che erogano questi sostegni “perché spesso – denuncia Riva dell’Aie – le famiglie non conoscono questa possibilità o ricevono i sostegni in ritardo”. Intanto, per quest’anno, l’aumento medio dei prezzi dei libri di testo è dell’1,7% per la scuola secondaria di primo grado e dell’1,8% per la scuola secondaria di secondo grado, in linea con l’inflazione (1,7% a maggio su base annua, stima preliminare di Istat). Cifre percentuali che non hanno un grosso margine di incremento ma che incidono sulle spese famigliari per una media di seicento-ottocento euro l’anno che vanno ad incidere sui nuclei in povertà assoluta e media ma anche su quei genitori che faticano ad arrivare a fine mese.