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Abusi online, Meloni: “Disgustata, solidarietà alle vittime. Protezione della privacy sempre più decisiva”

La premier commenta la vicenda, esplosa in questi giorni, dei gruppi online in cui si condividono foto femminili senza consenso: "Sanzionare i responsabili senza sconti"
Abusi online, Meloni: “Disgustata, solidarietà alle vittime. Protezione della privacy sempre più decisiva”
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“Sono disgustata da ciò che è accaduto, e voglio rivolgere la mia solidarietà e vicinanza a tutte le donne che sono state offese, insultate, violate nell’intimità dai gestori di questo forum e dai suoi “utenti”. È avvilente constatare che nel 2025 ci sia ancora chi consideri normale e legittimo calpestare la dignità di una donna e farne oggetto di insulti sessisti e volgari, nascondendosi per di più dietro l’anonimato o una tastiera”. In un colloquio con il Corriere della sera, Giorgia Meloni commenta così la vicenda, esplosa in questi giorni, del sito Phica.eu, un forum – ora chiuso – in cui venivano postate e commentate, sessualizzandole, le foto di moltissime donne con ruoli pubblici, inclusa la stessa premier. Il caso è emerso quasi in contemporanea a quello del gruppo Facebook “Mia Moglie”, dove invece venivano “dati in pasto” agli utenti scatti intimi, spesso rubati, di donne da parte dei loro compagni e mariti. “Confido nelle autorità competenti affinché i responsabili siano individuati nel più breve tempo possibile e sanzionati con la massima fermezza, senza sconti”, afferma Meloni. “Nel nostro ordinamento, la diffusione senza consenso di contenuti destinati a rimanere privati è un reato e si chiama revenge porn“, sottolinea.

Meloni poi amplia il ragionamento: “La cronaca di questi giorni e i casi sempre più diffusi ci dicono che ciò avviene non più soltanto per “vendetta”, e che la protezione dei nostri dati e della nostra privacy è sempre più decisiva nel nostro tempo. Perché un contenuto intimo può diventare pubblico in pochissimi istanti e spesso impossibile da rimuovere dal web, e questo può devastare la vita di una persona, oltre che della sua famiglia e dei suoi cari. Un contenuto che si considera innocuo può trasformarsi, nelle mani sbagliate, in un’arma terribile. E di questo dobbiamo essere tutti consapevoli”. a responsabilità personale, l’educazione digitale e l’uso consapevole della rete e degli strumenti digitali, la segnalazione immediata alla Polizia postale e al Garante della privacy — quando si ha il sospetto di essere vittime di una diffusione illecita — sono le migliori difese a disposizione per tutelare noi stessi e chi abbiamo intorno a noi

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