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“Il Pentagono sta vietando all’Ucraina di usare i suoi missili a lungo raggio”. Zelensky: “Non ci confrontiamo con gli Usa su questo”

Le fonti ufficiali sentite dal quotidiano finanziario hanno spiegato che esiste un meccanismo di approvazione interna, non annunciato pubblicamente, che richiede l'autorizzazione finale del segretario alla Difesa Pete Hegseth prima di consentire l’uso dei missili tattici Atacms
“Il Pentagono sta vietando all’Ucraina di usare i suoi missili a lungo raggio”. Zelensky: “Non ci confrontiamo con gli Usa su questo”
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Appena tre giorni fa, il 21 agosto, su Truth Donald Trump coglieva l’occasione per attaccare nuovamente la gestione della guerra in Ucraina da parte dell’amministrazione Biden: “Ha permesso all’Ucraina solo di difendersi e non di contrattaccare. Così è impossibile vincere una guerra”. Lette così, le sue parole fanno pensare che al suo posto il tycoon avrebbe fornito maggiore libertà e armi più potenti all’alleato. Ma un’inchiesta del Wall Street Journal rivela il contrario: da mesi il Pentagono sta impedendo a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, limitando le capacità offensive dell’Ucraina nella guerra contro Mosca. Dopo qualche ora è arrivata la replica di Volodymyr Zelensky: “L’Ucraina ha utilizzato le proprie armi per colpire obiettivi in profondità all’interno della Russia e non si consulta con Washington al riguardo”.

Le fonti ufficiali sentite dal quotidiano finanziario hanno spiegato che esiste un meccanismo di approvazione interna, non annunciato pubblicamente, che richiede l’autorizzazione finale del segretario alla Difesa Pete Hegseth prima di consentire l’uso dei missili tattici Atacms con una gittata di circa 300 chilometri. Almeno una richiesta ucraina per colpire un bersaglio in Russia è già stata respinta, hanno aggiunto le fonti. Il veto riguarda anche l’uso di altri sistemi a lungo raggio, come i missili da crociera britannici Storm Shadow che dipendono da dati di targeting forniti dagli Stati Uniti.

Intanto Washington ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 850 milioni di dollari, finanziato in gran parte dai partner europei, che include 3.350 missili aria-superficie Eram a lunga gittata. Anche per questi armamenti, che dovrebbero arrivare in Ucraina entro sei settimane, sarà necessaria l’autorizzazione del Pentagono prima dell’impiego. Kiev, nel frattempo, continua a sviluppare proprie capacità di attacco a lungo raggio, come droni e il nuovo missile da crociera denominato Flamingo, previsto in produzione entro l’inizio del prossimo anno.

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