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Gaza, Uefa a due facce: invita i bambini rifugiati alla finale di Supercoppa, ma tace sulle cause della morte del ‘Pelé palestinese’

Nove bambini rifugiati in Italia esporranno uno striscione con la scritta 'Stop killing children - stop killing civilians'. Ma è polemica sul post di cordoglio dedicato alla morte (senza chiarire la causa) del "Pelé palestinese"
Gaza, Uefa a due facce: invita i bambini rifugiati alla finale di Supercoppa, ma tace sulle cause della morte del ‘Pelé palestinese’
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La Uefa Foundation for Children ha invitato due bambini rifugiati a partecipare alla cerimonia di premiazione insieme al presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin in occasione della Supercoppa Uefa 2025 tra Paris Saint-Germain e Tottenham Hotspur, in programma stasera, mercoledì 13 agosto, a Udine. Tala, 12 anni, è una ragazzina palestinese con problemi di salute, trasferita a Milano per ricevere cure mediche adeguate, poiché a Gaza mancavano le attrezzature necessarie dopo l’inizio della guerra. Tala sarà affiancata sul podio da Mohamed, 9 anni, che ha perso i genitori durante la guerra ed è rimasto gravemente ferito in seguito a un attacco aereo. Data la gravità delle sue condizioni e la giovane età, Mohamed e sua nonna hanno avuto la fortuna di lasciare Gaza e sono stati accolti a Milano, dove Mohamed è attualmente in cura.

Nove bambini rifugiati in Italia, provenienti da diverse zone di conflitto (Afghanistan, Iraq, Nigeria, Palestina e Ucraina), parteciperanno alla cerimonia di apertura, esponendo uno striscione con la scritta ‘Stop killing children – stop killing civilians’ durante l’entrata in campo delle squadre. I nove bambini sono beneficiari di Inter Campus, uno dei partner della Uefa Foundation for Children, una fondazione attiva, tra le altre cose, nell’integrazione sociale tra diversi gruppi etnici e culture.

Un’iniziativa sicuramente lodevole, ma in contrasto con la ritrosia del massimo organismo europeo sportivo su quanto sta accadendo a Gaza. Nei giorni scorsi, la Uefa ha “ricordato” Suleiman Obeid con un semplice post di cordoglio, senza però accennare o menzionare le cause della morte. Il “Pelé palestinese” è stato infatti ucciso mercoledì scorso da colpi d’arma da fuoco israeliani mentre sperava di ricevere del cibo nel caos della consegna degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Un tweet che ha fatto arrabbiare e non poco Mohamed Salah, calciatore del Liverpool tra i più forti e rilevanti al mondo. Con la morte di Obeid il numero dei decessi di persone appartenente al mondo dello sport è salito a 662 dall’inizio della guerra. Sono invece 321 i morti tra calciatori, allenatori, dirigenti, arbitri e membri del consiglio direttivo dei club.

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