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“Con la nomina dei due medici no vax ci mette in pericolo”, la pec di Corinna Verniani al ministro Schillaci

La mamma di una bimba immunodepressa, nel 2016 animò il dibattito pubblico parlando del diritto dei più fragili a essere protetti grazie all’immunizzazione collettiva
“Con la nomina dei due medici no vax ci mette in pericolo”, la pec di Corinna Verniani al ministro Schillaci
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“Lei, signor ministro, espone me, le mie figlie ed i miei cari ad un rischio reale di salute e rimpingua indirettamente i portafogli di tanti millantatori di pratiche pseudo scientifiche”. Così, con una pec diretta al ministro della Salute Orazio Schillaci, Corinna Verniani, mamma simbolo della protezione verso i più fragili, ha espresso il proprio disappunto rispetto alla decisione di inserire nel Nitag, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni , due medici con posizioni anti vaccinali.

Le nomine di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite hanno scatenato diverse critiche al ministro, tanto che Schillaci starebbe pensando di ritirarle. Alle critiche si è aggiunta Verniani, che non è solo una madre preoccupata. Verniani nel 2016 mise al centro del dibattito pubblico il diritto dei più fragili a essere protetti grazie all’immunizzazione collettiva denunciando la presenza di tanti bambini non vaccinati nella classe della figlia immunodepressa. La piccola fu infatti costretta a cambiare scuola e a studiare lontano da casa.

“Per chi come me, genitore che ha fatto la brutale conoscenza delle gravi conseguenze che una malattia infettiva può scatenare sul piccolo corpicino della propria figlia e che ha poi voluto e dovuto spendersi pubblicamente, con un costo psicologico non indifferente, per promuovere tra gli altri miei pari l’adesione alle vaccinazioni, ma soprattutto per essere parte attiva civicamente di quella società che tutti insieme dobbiamo curare, scoprire che lei, con grande leggerezza, disattende invece a questo compito così importante, è a dir poco sconcertante”, scrive Verniani, oggi consigliera comunale di Greve in Chianti, al ministro della Salute.

La donna, per la sua storia personale, negli anni è diventata simbolo della lotta a sostegno della vaccinazione individuale e di massa. Sua figlia ha infatti avuto una grave encefalite che le ha reso impossibile concludere i cicli vaccinali contro morbillo, parotite e rosolia. 8 bambini su 19 nella sua classe non erano immunizzati, rendendola così esposta al contagio. “La nomina nel comitato tecnico consultivo sulle vaccinazioni di due personaggi cruciali nel mondo dell’anti vaccinismo fa venir meno la certezza che un ministro della Repubblica avrebbe difeso sempre la salute pubblica e il metodo scientifico”, conclude nella pec Verniani.

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